Ultime della sera: “Siciliani e sicilianità: Don Luigi Sturzo”

Prete ma non solo; Politico per vocazione.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
30 Giugno 2021 18:30
Ultime della sera: “Siciliani e sicilianità: Don Luigi Sturzo”

Nel mio scorrazzare tra eminenti figure della nostra terra, decido che è giusto rendere omaggio a Don Luigi che con le sue idee, il suo impegno, il suo coraggio e il suo essere sacerdote, ha in modo molto rimarcato, dato una caratterizzazione al mondo della politica soprattutto nei periodi difficili pre-repubblicani.

Nato a Caltagirone, uomo con diversi problemi fisici ma di raffinatissimo cervello, diventa sacerdote a 23 anni. Studia a Roma Teologia dove frequenta anche l’Università La Sapienza e l’Accademia San Tommaso D’Aquino. Mentre studia riesce a insegnare al Seminario di Caltagirone filosofia, sociologia, diritto pubblico ecclesiastico, italiano e canto sacro. Fonda nel 1897 la Cassa Rurale San Giacomo e il giornale di orientamento politico-sociale “La croce di Costantino”.

Prete ma non solo quindi già da giovane. Con l’Associazione Giovani Ecclesiastici, fonda la prima vera “rete” di collegamento tra studenti delle diverse regioni italiane.

Prete ma non solo: profondo conoscitore delle problematiche agricole e artigianali dell’economia siciliana in un contesto di evoluzione industriale che andava affermandosi nel nord dell’Italia e in Europa.

Dopo i suoi incarichi all’Associazione Nazionale Comuni d’Italia e all’Azione Cattolica Italiana, compie il suo vero capolavoro quando decide, nel 1919, di dar vita al Partito Popolare Italiano attraverso la carta istitutiva costituita dal famoso appello “ai liberi e forti” ovvero a tutti coloro che potevano riconoscersi negli ideali di giustizia e libertà che si estrinsecavano.

Ispirato alla Dottrina Sociale della Chiesa e simbolo del ritorno organizzato in politica dei cattolici, nel PPI confluirono anime diverse del mondo cattolico e culturale italiano.

Per espressa volontà di Don Luigi, il PPI è stato un partito di cattolici ma non “cattolico”; non organico alle gerarchie ecclesiastiche; interconfessionale e interclassista. Un’idea troppo moderna per i tempi della sua vita con qualche difficoltà ad essere compresa.

Un prete e non solo: un cervello da raffinato politico con ampia capacità di guardare avanti e soprattutto all’essenza dell’azione politica.

Il PPI ascende velocemente grazie al sostegno dell’Azione Cattolica Italiana, delle leghe dei contadini, delle Società di Mutuo soccorso e delle Confederazioni dei Lavoratori. Porta avanti battaglie difficili quali il Voto alle donne, libertà d’insegnamento, di organizzazione sindacale, riforma tributaria ed elettorale, disarmo ed altre coraggiose tematiche.

Tanta aria di novità si sfalda a soli 7 anni dalla nascita sotto l’imperare del regime fascista e con il nostro povero Don Luigi già da tempo in esilio. Esilio durato circa 22 anni tra Londra, Parigi e anche New York dove ha sempre animato la vita degli esuli italiani del tempo.

Ebbene caro Luigi, parliamo chiaramente: bene hai fatto a non accettare il ricatto di collaborazione con il Partito Fascista. Bene hai fatto a non considerare cosa tua tutta l’esperienza che poi sarebbe fiorita della Democrazia Cristiana: di cristiano nel tempo tanti dei suoi autorevoli dirigenti ben poco hanno testimoniato; del resto sei stato il primo a sollevare la “questione morale”.

Bene hai fatto a volare alto e coltivare il pensiero che avrebbe fertilizzato la nascente Repubblica: già all’epoca tua esistevano quelle che tu hai definito “male bestie” ovvero “partitocrazia”, “statalismo” e “abuso del pubblico denaro”.

Sono argomenti a noi ben noti e Ti confermiamo, caro Don Luigi, che dalla tua individuazione ad oggi le condizioni di tali bestie sono peggiorate e sulla scena politica Italiana si sono affacciate “bestie” di ogni tipo.

Bene hai fatto a caratterizzare la tua attività successiva al rientro in Italia in prestigiosi incarichi tra la Sicilia e Roma: hai concluso la tua esistenza da senatore a vita su elezione del Presidente Einaudi.

Poi nel 2017 la conclusione della fase diocesana della causa di beatificazione. Sappiamo bene che hai sempre detto: “sono un sacerdote e non un politico !” In effetti per essere un buon politico ci vuole tanta...”vocazione”.

Noi speriamo di averti presto...santo !!!

Grazie Don Luigi.

di Mare CALMO

La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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