Ultime della sera: “Povera patria”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
05 Marzo 2021 18:36
Ultime della sera: “Povera patria”

di Francesco SCIACCHITANO Parlare di Sanremo durante il 71mo Festival mi sembra alquanto opportuno anche perché come tutti gli eventi realizzati in questo periodo rimarranno nella storia, quanto meno perché dopo settant’anni il Festival della Canzone Italiana che si svolge al Teatro Ariston di Sanremo conta solamente poltrone vuote. Potrei parlare di tante cose, del conduttore, dei vari co-conduttori, degli ospiti, dei big, dei giovani, dei testi delle canzoni, del loro valore musicale e di tante altre cose che fanno da cornice all’evento musicale che vuoi o non vuoi tutti aspettano.

Invece voglio semplicemente raccontare la serata che hanno dedicato alle “cover”, ma non di tutte  le “cover” dei ventisei artisti in gara, ma solamente di una e precisamente della “cover” che hanno scelto Colapesce e Dimartino “Povera patria” di Franco Battiato, brano che hanno magistralmente reinterpretato durante la serata delle “cover”. A differenza di tanti altri, loro hanno cantato da soli, non hanno peraltro convocato nessun artista per il consueto duetto, ovviamente nemmeno Franco Battiato, a cui appartiene la paternità della canzone, perché come tutti sappiamo non compare più in pubblico da quando si fratturò il bacino nel 2017.

A proposito di Battiato, i due assicurano di non aver pensato a una sua canzone solo perché anche lui è siciliano. “Povera Patria” un brano indimenticabile e sempre attuale. Un’invettiva politica che nel 1991 – alla vigilia dell’esplosione di Mani Pulite – gli valse anche la Targa Tenco. Nella cover anche un cameo virtuale di Battiato sul finale. È infatti la voce originale di Franco Battiato a cantare il verso che chiude la canzone. I due artisti siciliani hanno dichiarato: «Povera Patria – per noi è quasi più importante che cantare la nostra canzone.

È un omaggio sincero a un artista che ci ha cambiato la vita e che rappresenta un’idea di musica libera e coraggiosa. Abbiamo chiesto a Battiato di poter utilizzare la sua voce originale nel verso finale, forse il più importante, una domanda che porta con sé la speranza di un cambiamento. La primavera, che oggi più che mai tarda ad arrivare, e aspettiamo tutti arrivi presto». Ma ecco il testo integrale: Povera patria Schiacciata dagli abusi del potere Di gente infame, che non sa cos'è il pudore Si credono potenti e gli va bene quello che fanno E tutto gli appartiene Tra i governanti Quanti perfetti e inutili buffoni Questo paese devastato dal dolore Ma non vi danno un po' di dispiacere Quei corpi in terra senza più calore? Non cambierà, non cambierà No cambierà, forse cambierà Ma come scusare Le iene negli stadi e quelle dei giornali? Nel fango affonda lo stivale dei maiali Me ne vergogno un poco e mi fa male Vedere un uomo come un animale Non cambierà, non cambierà Sì che cambierà, vedrai che cambierà Si può sperare Che il mondo torni a quote più normali Che possa contemplare il cielo e i fiori Che non si parli più di dittature Se avremo ancora un po' da vivere La primavera intanto tarda ad arrivare.

Naturalmente in un paese sempre molto politicizzato come l’Italia, questo brano che parla dei governanti in modo critico, è stato interpretato e adottato come una specie di inno da ascoltatori di destra come di sinistra, travisando notevolmente, almeno secondo chi segue Franco Battiato, le intenzioni dell’autore catanese. Il quale peraltro ha continuato, divertendosi, a cantarla nei concerti, suscitando inevitabili cori entusiastici, confermando così di dare a queste parole un significato molto più in generale, che non  una specie di dito puntato contro il ministro o il presidente di turno.

Sono sicuro che qualcun’altro della redazione “Amici di penna” scriveranno di Sanremo, per cui mi limito solo a scrivere la cosa che più mi è piaciuta, almeno fino ad ora, del 71mo Festival di Sanremo.   La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna. Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

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