Ultime della sera: “Olive, è tempo di raccolta

Da padre in figlio, come cambia la tradizione al cospetto della tecnologia e dei tempi moderni

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
26 Ottobre 2021 19:00
Ultime della sera: “Olive, è tempo di raccolta

Sarà una campagna olearia ricca di soddisfazioni quella di quest’anno, all’insegna della quantità e della qualità delle olive e, a sua volta, dell’olio”. Ne sono convinti i produttori che siamo andati ad intervistare in giro per il territorio trapanese, alle prese con la proverbiale raccolta delle olive.

Sia da un lato (produttori-coltivatori), che dall’altro (oleifici) la voce è unanime: “Questa sarà una grande annata. E il prezzo tiene!”. Che tradotto per i meno pratici dell’argomento, significa quantità e qualità. Tante le storie familiari incrociate strada facendo, mentre cerchi informazioni sull’annata e ti ritrovi invece alle prese con pezzi di storie familiari.

Fu mio padre a dare l’input per quella che sarebbe poi diventata nel tempo la nostra azienda di famiglia – ci confida dopo un po’ di chiacchiere il titolare di uno degli oleifici che siamo andati a ‘sconcicare’ -. E oggi, quasi sessant’anni dopo, abbiamo la nostra etichetta e il nostro olio è conosciuto in tutto il territorio nazionale”.

Tre generazioni di uomini, la loro, che hanno speso tempo, energie e competenze perché la loro azienda diventasse uno dei fiori all’occhiello della provincia trapanese. “Quello installato quest’anno è un impianto di ultimissima generazione: è il primo in provincia di Trapani. Abbiamo scelto un’azienda leader mondiale nel settore olivicolo” sottolinea uno dei figli, alzando la voce per superare il rumore delle macchine in funzione. Cura e qualità del prodotto con un faro puntato all’innovazione e all’ecosostenibilità: è questa la chiave vincente di un’azienda con radici profonde nel passato ma pronta ad affrontare e vincere le sfide del nuovo millennio.

Siamo a ottobre inoltrato e la campagna olearia è in pieno fermento. “Sono questi i giorni buoni per raccogliere le olive”, ci spiega il giovane proprietario mentre si sposta da un angolo all’altro dell’edificio, non perdendo mai di vista nessuno dei passaggi delle sue adorate macchine. Poi accompagna al furgone un cliente e mentre qualcuno prende il suo posto nella gestione dell’impianto, ci concede qualche minuto del suo tempo e ci spiega “come si fa l’olio buono”.

Negli ultimi anni, aggiungerei fortunatamente, - spiega - è cambiata radicalmente la cultura della raccolta e della produzione dell’olio. Prima le olive si raccoglievano esclusivamente a mano, addirittura senza neanche le reti poste sotto gli alberi. Oggi si procede quasi esclusivamente con i mezzi meccanici, risparmiando grande quantità di tempo ed energia. Ma la vera rivoluzione avviene poi nella spremitura, rigorosamente a freddo, cioè con una temperatura che rimane rigorosamente sotto i 27 gradi. Un tempo si usavano temperature più alte per accelerare i tempi di gramulazione ed ottenere maggiori quantità di olio, in tempi più rapidi. A discapito della qualità del prodotto. Abbassando la temperatura al di sotto di quella soglia, dunque utilizzando una temperatura ambiente standard, le capacità organolettiche dell’olio rimangono invariate, assicurando la riuscita di un prodotto di ottima fattura”.

Quanto dura, in genere, la campagna di raccolta delle olive?

Si comincia i primi di ottobre per finire generalmente intorno alla prima metà di dicembre. Anche in questo caso c’è uno stacco netto col passato, un tempo, infatti, si cominciava dopo la festività dei Morti e si proseguiva sino a febbraio, quando le olive erano talmente mature da influenzare negativamente la qualità dell’olio. Allora si pensava, erroneamente, che più scure fossero migliore era la qualità di olio prodotto. È stato dimostrato nel tempo che non è così, la qualità migliore si ricava dalle olive verdi, la cui raccolta avviene appunto in questo periodo. Quando inizia il processo di invecchiamento, le olive non sono più adatte alla produzione di un olio di qualità. Raccogliendole acerbe si perde una piccola parte di percentuale in termini di olio ottenuto ma si ricava certamente una quantità maggiore di olive prima che il vento e il mal tempo le strappino dai rami e li buttino giù, a marcire nel terreno”.

Quali sono le varietà di uliveti più diffuse nel nostro territorio?

“In zona abbiamo diverse cultivar. In generale, va considerato che in Italia ci sono più di 600 varietà di olive, come biodiversità è il patrimonio più grande al mondo. In Sicilia in particolare, le tipologie sono circa 16 anche se alcune sono praticamente scomparse mentre nelle nostre zone le più diffuse sono tre: la Biancolilla, la Cerasuola e la Nocellara del Belice. La nostra esperienza ormai decennale ci porta ad affermare che non conviene mai creare un olio da una sola coltivazione: può risultare o troppo ‘aggressivo’ o troppo ‘leggero’. Per creare un prodotto di qualità superiore, completo ed equilibrato al palato è necessario utilizzare un blend di diverse cultivar, così da rendere l’olio Evo assolutamente unico nel suo genere”.

Un oleificio come il vostro che nasce nel 1964 e si riaffaccia al mercato ai giorni nostri, come ha cambiato il suo volto?

Dall’estrazione a presse, con le nostalgiche ‘coffe’, o con la molitura con la mola a pietra, all’avanguardia di oggi dove è sua maestà l’acciaio il protagonista indiscusso dell’era moderna. Entrambi gli antichi sistemi, con la loro alta carica batterica, intaccavano le qualità dell’olio facendolo invecchiare velocemente. I nuovi sistemi mantengono invece il prodotto inalterato e lo proteggono dai suoi atavici nemici naturali: l’ossigeno, la luce e il calore. Oggi abbiamo una qualità migliore perché utilizziamo strumenti migliori”.

Al di là del lavoro di molitura che fate per i vostri clienti, voi avete anche una produzione propria, con tanto di imbottigliamento ed etichettatura. Quali sono i mercati a cui vi rivolgete?

“Siamo presenti in tutta la Penisola e all’estero grazie al sistema di e-commerce che abbiamo messo a punto negli ultimi anni. In Sicilia siamo invece presenti nei supermercati attraverso la grande distribuzione e nel territorio abbiamo i nostri maggiori clienti nel settore della ricezione turistica e della ristorazione. Consideri che la nostra prima etichetta risale al 2002. In 20 anni l’olio locale si è fatto strada su tutto il territorio nazionale, diventando sinonimo di qualità e serietà”.

Una passione trasmessa di padre in figlio, quella dei nostri intervistati, per le olive e per la loro azienda. Una storia che parte da lontano ma che punta al futuro, utilizzando e sfruttando tutti i nuovi sistemi e le nuove frontiere che la tecnologia e i mercati offrono nel nuovo millennio. Giorno dopo giorno, anno dopo anno. Padre e figli, tutti ancorati alla loro azienda, tutti convinti che il loro futuro è sempre più scritto nelle pietre della loro proprietà. Ognuno con la propria carica di energia ed esperienza, ognuno di loro con la voglia di andare avanti. “Io sono nato in quest’azienda – ci dice il capostipite mentre ci accompagna all’uscita -. So tutto di questo mestiere e di come si fa un olio buono. E ho pure fatto il corso: ora sono assaggiatore ufficiale”. E mentre lo dice sorride soddisfatto, senza nascondere la punta d’orgoglio di chi da solo ha costruito il suo futuro e quello dei suoi figli.

di Carmela BARBARA

La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

Foto gallery

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza