"Oooh! Mamma, le lucciole!"
È l'imbrunire e una lunga schiera di persone si snoda, silenziandosi via via, da Cascina Linterno per i sentieri del parco Sud di Milano. Sembra una via crucis laica che raccoglie a sorpresa centinaia e centinaia di uomini, donne e bambini di ogni età. Sembra che ci sia bisogno ancora dei riti e questo ne ha tutte le caratteristiche.
Si freme al vedere le prime lucciole che a intermittenza richiamano le femmine posate a terra: risponderanno solo quelle che hanno la medesima frequenza e dopo l'accoppiamento moriranno entrambi. Le larve dei loro piccoli rimarranno nel terreno per due anni nutrendosi di chiocciole che avveleneranno dopo averle prima ingannate accarezzandole. Mangeranno a più non posso, ma non appena inizieranno a volare non mangeranno più e vivranno solo per accoppiarsi. Vivranno solo per amare.
Intanto un brivido pervade tutti mentre ci si immerge nel bosco illuminato solo dalle amiche fluorescenti a migliaia lungo i canali e un allocco emana un verso pauroso e improvviso.
È tardi ormai quando lontano, in sottofondo, si sente una canzone di Vasco e si deve rientrare in cascina dove ti aspettano musiche country.
Sembra impossibile, ma tra le stelle in cielo e le lucciole lungo i canali invasi dalle acque del Ticino ti pare di vivere ad occhi aperti la favola che sognavi fin da bambino e ritorni alla tua giovinezza quando gli amici le raccoglievano in una bottiglia per farne una lanterna inconsci della fine che infliggevano loro.
Che nel nuovo millennio gli uomini si muovano di notte, al buio, immersi nella natura per ammirare lo spettacolo di luci intermittenti sotto un firmamento di luci fisse sa di miracolo. Il miracolo di vivere solo per stupirsi ancora di desiderare.
Il miracolo di vivere per amare.
di Rossella VIACONZI
La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
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