Ultime della sera: “La Stazione”

"Nostalgia di come eravamo e come siamo diventati” !

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
19 Aprile 2021 18:40
Ultime della sera: “La Stazione”

di Mare CALMO

La recente lettura di un articolo di cronaca sulle attuali condizioni in cui versa la Stazione ferroviaria di Mazara del Vallo, mi ha fatto tornare in mente i meravigliosi anni in cui essa rappresentava uno dei luoghi di maggior meraviglia nella nostra città.

Certamente le stazioni hanno sempre rappresentato dei luoghi dove perdere anche brevemente il controllo può essere pericoloso e prestare il fianco a derive di utilizzo con il fervere attività di non pertinenti, strane e/o non sempre lecite.

Mi voglio però concentrare sul periodo in cui essa ferveva di attività, di gente, di transiti e di vita buona.

I primi anni sessanta hanno visto transitare i gloriosi treni passeggeri e merci trainati dalle meravigliose locomotive a vapore che suscitavano grande ammirazione al passaggio e lasciavano a bocca aperta tutti i bambini che già da lontano ne seguivano la lunga scia scura che si levava dalle ciminiere.

Valenti e operosi macchinisti si davano da fare sulla locomotiva per spalare il carbone dal tender e alimentare l'enorme fornace che consentiva di trasformare il vapore in energia per trasportare in allegria i passeggeri comodamente seduti nelle caratteristiche e romantiche vetture con sedili di legni. Le porte si aprivano in corrispondenza di ogni compartimento e la salita e discesa dei viaggiatori era accompagnato dall'insostituibile fischio del capo stazione col berretto rosso e paletta verde.

Certamente bisognava non avere grande fretta ma a destinazione si arrivava (un pò affumicati); magari non sempre in orario ma, si sa, erano tempi caratterizzati da diversi ritmi di vita.

Occorre anche dire che il successivo futuro non ha brillato per grandi miglioramenti nella qualità di servizio. Le "littorine" a gasolio hanno sostituito i treni a vapore ma questo non ha comportato maggiore brevità dei percorsi o minori attese ai passaggi a livello. Forse neppure grande comodità di seduta.

Però desidero soffermarmi ancora sui "bei tempi" della stazione. Erano gli anni in cui ancora non esisteva l'autostrada A29 e le pregiate merci locali (pesce in primis; ortaggi e uva di pantelleria a seguire) viaggiavano esclusivamente in carri merci frigo che venivano giornalmente caricati con precisi criteri e avviati verso i principali mercati di consumo (Milano, Venezia, Roma etc.). Il pesce e lo zibibbo venivano prelevati persino sulle banchine del porto direttamente da pescherecci e navi: i vagoni spinti da carrello manovratore (la famosa "paparedda") attraversavano i binari che dalla Via Valeria si spingevano lungo tutto il lungomare per arrivare all'attuale Piazzale Quinci da dove facevano rientro carichi di pregiato contenuto. I segni dei binari sono rimasti per molto tempo per poi essere rimossi dal lungomare.

Insomma, altri tempi! Altro mondo! La stazione pullulava di merci e persone. Il grande piazzale tra il deposito merci e i binari di stazionamento, ha rappresentato a lungo un meraviglioso parco di divertimenti: calcio, giri in bici e grandi giocate a nascondino sul far della sera, caratterizzavano quell'affascinante luogo in pieno centro a Mazara. Bande di "sbannuti" lo attraversavano in maniera temibile ma gruppi di bambini gioiosi hanno goduto appieno della sua ampiezza e del suo fascino unico.

Poi c'era il bar con le sue buonissime granite dove rinfrancarsi e dove gli appassionati si ritrovavano per i complicati sistemi e schedine del totocalcio; la vasca con i grandi pesci e i bellissimi giardinetti con meravigliosi vialetti e piante che tutti i bambini ammiravano insieme ai genitori; le stradine che in un baleno ti portavano in via Salemi e in Via Castelvetrano; i caselli abitati da gioiose famiglie di ferrovieri.

Le direttrici stradali che da sempre sono presenti hanno rappresentato una via obbligata per andare da una parte all'altra della città e sempre l'edificio della stazione ha richiamato lo sguardo di tutti in occasione del passaggio.

Per me un luogo del cuore ma tutta la città deve essere grata alla Stazione e a quello che ha rappresentato. Un vero crocevia di genti e di vita che ha caratterizzato tanti giovani che l'hanno apprezzata.

Nella speranza che le infrastrutture ferroviarie possano essere davvero migliorate e potenziate in Sicilia (si parla dell'arrivo fino a Palermo dell'alta velocità) e che si possano trovare soluzioni non penalizzanti per il traffico nell'attraversamento cittadino della ferrovia, nessun abitante di Mazara deve consentire il degrado e l'abbandono di una struttura che ha fatto parte e che ancora può fare parte della crescita della città.

La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

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