Ultime della sera: “Il solstizio d’inverno”

Alcune curiosità sul giorno più corto dell’anno

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
20 Dicembre 2021 19:00
Ultime della sera: “Il solstizio d’inverno”

Il solstizio d'inverno, dal latino solstitium, composto dalle parole sol, "Sole", e sistere, "fermarsi", letteralmente "sole fermo" è in astronomia il momento in cui il sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, il punto di declinazione minima. La sua data non è fissa a causa di un errore di 6 ore nel calcolo dell'esatta durata dell'anno astronomico rispetto alla nostra misurazione del tempo (a causa di quelle 6 ore ogni 4 anni viene aggiunto un giorno, il famoso anno bisestile). Quelle 6 ore causano uno sfasamento per cui il momento preciso del solstizio oscilla tra le due date del 21 e del 22 dicembre, quest'anno il solstizio d'inverno sarà appunto domani 21 dicembre alle 16.58 ora italiana.

Il solstizio d'inverno segna l'inizio ufficiale dell'inverno astronomico (quello meteorologico inizia invece il 1 dicembre) ed è anche il giorno più corto dell'anno. La tradizione popolare fissava questo giorno il 13 dicembre, giorno dedicato a Santa Lucia, quando il sole effettivamente tramonta qualche minuto prima del giorno del solstizio a causa degli effetti dovuti all'eccentricità dell'orbita terrestre nel suo moto intorno al Sole. Tuttavia per tenere conto della durata effettiva del giorno si deve considerare anche quando il sole sorge e a Santa Lucia il sole sorge prima del giorno del solstizio motivo per il quale il 21 o 22 dicembre risultano comunque i giorni con meno luce di tutto l'anno.

Il Solstizio d'Inverno simboleggia il passaggio dalle tenebre alla luce ed è festeggiato in tutte le parti del globo, con differenze più apparenti che reali, ma giustificate dalle differenti culture.

Intorno ai giorni del solstizio, quasi tutte le popolazioni hanno sempre festeggiato la nascita delle loro divinità solari o di qualche essere soprannaturale: Krishna, in India; Schin-Shin in Cina; in America del Sud nelle culture pre colombiane Quetzalcoath e Huitzilopochtli; più vicino a noi: Horus in Egitto; Mithra in Persia e Tammuz, in Babilonia. Anche Gesù Cristo (portatore di luce) viene fatto nascere in questo periodo, il 25 dicembre ma la data della sua nascita è tutt'altro che certa.

Iniziò ad essere celebrato dai nostri antenati, ad esempio presso le costruzioni megalitiche di Stonehenge, in Gran Bretagna, di Newgrange, Knowth e Dowth, in Irlanda o attorno alle incisioni rupestri di Bohuslan, in Iran, e della Val Camonica, in Italia, già in epoca preistorica e protostorica. Esso, inoltre, ispirò il "frammento 66" dell'opera di Eraclito di Efeso (560/480 a.C) e fu allegoricamente cantato da Omero (Odissea 133, 137) e da Virgilio (VI° libro dell'Eneide). Quello stesso fenomeno, fu invariabilmente atteso e magnificato dall'insieme delle popolazioni indoeuropee: i Gallo-Celti lo denominarono "Alban Arthuan" ("rinascita del dio Sole"); i Germani, "Yulè" (la "ruota dell'anno"); gli Scandinavi "Jul" ("ruota solare"); i Finnici "July" ("tempesta di neve"); i Lapponi "Juvla"; i Russi "Karatciun" (il "giorno più corto”).

Quindi con il solstizio d’inverno inizia la stagione più fredda dell’anno e questa notte vivremo la notte più lunga dell’anno, ma fortunatamente dal giorno dopo le giornate torneranno ad allungarsi.

Proviamo adesso a rispondere ad alcune domande su questo particolare evento astronomico.

Che cos’è il solstizio d’inverno?

Il solstizio d’inverno è il momento in cui il sole si trova esattamente “sopra” il Tropico del Capricorno (punto detto Zenith), come se la linea immaginaria che collega il sole al tropico formasse con questo un angolo retto. Nel nostro emisfero corrisponde all’inizio dell’inverno, in quanto a nord i raggi arrivano molto inclinati. Nell’emisfero australe, ovviamente, è esattamente il contrario.

Perché è la notte più lunga dellanno?

La Terra ruota attorno al proprio asse immaginario che “buca” i due poli, ma che è inclinato di 23° 27′. Dunque, essendo il nostro Pianeta inclinato, il Polo Nord e tutto l’emisfero boreale (dall’equatore al polo nord) sono piegati “fuori dal sole” e formano con i suoi raggi un angolo di circa 23 gradi. Ed è per questo che, ruotando attorno a se stessa, la terra in inverno si espone a un minor numero di ore di luce, che raggiungono il minimo al solstizio di inverno nell’emisfero boreale, mentre è esattamente il contrario in quello australe, dove il 21 dicembre inizia l’estate.

È il giorno in cui il Sole è più lontano dalla Terra?

Assolutamente no. Anzi, la Terra raggiunge l’afelio (ovvero il punto di massima distanza dalla nostra stella) nel corso della nostra estate, di solito a luglio. Il freddo tipico dell’inverno è dovuto all’inclinazione dei raggi, non alla loro distanza.

È sempre stata la notte più lunga dellanno?

In realtà no. L’attuale calendario risale alla riforma introdotta da Papa Gregorio XIII nel 1582. In oltre 10 secoli erano stati accumulati circa 10 giorni di sfasatura dovuti alla “perdita” di circa 6 ore ogni anno.

Dunque con la riforma il solstizio si spostò al 21 dicembre, mentre prima era nel giorno di Santa Lucia, che continua ad essere ricordata il 13 del mese, quando in precedenza cadeva in prossimità del solstizio d’inverno. Da lì nacque il famoso detto ‘Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia’.

È sempre il 21 dicembre?

In realtà no. Il solstizio ritarda ogni anno di circa 6 ore rispetto all’anno precedente (più precisamente 5h 48min 46s), ma questo perché l’anno solare non è esattamente di 365 giorni, ma di 365 giorni 5h, 48m, 45s, facendoci “perdere” di fatto circa 6 ore all’anno. Per questo il solstizio di inverno può capitare anche il 22 dicembre.

Il tutto si riallinea forzosamente ogni quattro anni in corrispondenza dell’anno bisestile, introdotto proprio per evitare di “perdere troppi giorni” rispetto al calendario (un giorno in più ogni 4 anni corrisponde esattamente alle 24 ore perse nei quattro anni stessi).

Che accade a Stonehenge il giorno del solstizio d’inverno?

Stonehenge, il celebre sito archeologico che risale alla preistoria a circa 130 km a sud di Londra, è perfettamente allineato nei giorni dei solstizi (inverno ed estate). All’alba il sole entra esattamente “dalla porta principale”. In realtà non è noto ancora cosa fosse lo Stonehenge originario, ma questa particolarità ha indotto alcuni studiosi a pensare che potesse essere una sorta di “osservatorio astronomico dei tempi antichi”.

Il fenomeno, di per sé, è molto affascinante, e meta di turismo nonché sede di feste popolari.

Esiste un legame tra il Natale e il solstizio d’inverno?

Ebbene sì: la data del giorno di Natale fu fissata al 25 dicembre da Papa Giulio I proprio per ragioni legate al solstizio, come antica festa pagana del sole. Infatti il solstizio di inverno, pur segnando l’inizio della stagione più fredda dell’anno, è anche il giorno in cui inizia la rinascita del sole, allungandosi nuovamente le giornate a partire dal giorno successivo. Probabilmente l’intenzione era di sostituire le tradizioni del passato con le celebrazioni cristiane.

Prepariamoci dunque a questa lunga notte, chissà, magari esprimendo desideri al passaggio delle stelle cadenti dell’ultimo sciame meteorico dell’anno: le Ursidi.

di Francesco SCIACCHITANO

La rubrica Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

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