Ultime della sera: "Il malato è vita”

La vicinanza balsamo per la vita

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
11 Febbraio 2022 18:30
Ultime della sera:

Mai come oggi la Giornata mondiale del malato è stata così intensamente vissuta. Mai come oggi la medicina è stata messa così duramente alla prova, con risposte di provata efficacia, con strumenti adeguati, con prove di impegno e di umanità. E mai come oggi è importante definire un patto sociale in cui il bene dei più prevalga sull’interesse dei pochi, per costruire una nuova alleanza terapeutica tra chi chiede e chi deve dare aiuto. Con la pandemia implacabile livellatore di lutti e sofferenze, la giornata voluta da papa Wojtyla (l’11 febbraio di ogni anno) esce dalla routine della normalità, diventa un urlo, un grido planetario per una sanità più giusta e meno diseguale, per una medicina più vicina alla porta di casa, per una politica più concentrata sulle cose che contano davvero: dignità e rispetto per la persona, accessibilità alle cure, prevenzione e ricerca.

Il Covid ha alzato la soglia di rischio e creato barriere tra un paziente e l’altro. Ha messo in crisi gli ospedali con le terapie intensive tagliate per ragioni di budget e ha fatto capire quanto sia importante la sanità e gli ospedali pubblici.

Questo periodo però ci ha anche portato a dimenticarci quasi completamente che non ci sono solo le malattie, esistono anche i malati. Sono ben un milione e mezzo gli interventi chirurgici o gli screening rimandati per i malati di cancro che chiaramente possono anche portare a conseguenze fatali. Gli anziani che non vivono ma sopravvivono, lontani dalle password digitali e dai radar della tecnologia, sopraffatti dalle malattie dell’invecchiamento precoce: Alzheimer, Parkinson, ipertensione, infarto, ictus, depressione. E poi non bisogna dimenticarsi che in Italia una famiglia su dieci deve affrontare l'emergenza di avere in casa una persona non autosufficiente con fondi e aiuti dello Stato e del terzo settore sempre più ridotti e in condizioni purtroppo poco gradevoli lottando con una sanità che è al collasso, che cerca di fare sempre meglio ma purtroppo possiede delle ferite non marginali.

Menomale che, quantomeno in questo periodo, l'operato delle associazioni di ricerca o di aiuto hanno continuato in maniera proficua a portare benefici alla nostra società.

Come non mai allora, la cura più grande oltre ai farmaci diventa la vicinanza, l'amore, l'affetto, un abbraccio, un bacio per i nostri cari malati che non sono soltanto persone con problemi ma segno di una vita che sicuramente può andare meglio se accompagnata da chi magari ha avuto un po più di fortuna.

Il Santo Padre Francesco in occasione di oggi, 11 febbraio Giornata Mondiale del Malato rivolge un appello: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso (Lc 6,36). Porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità».Il filosofo Levinas, cita in proposito il Papa nel messaggio pubblicato lo scorso 4 gennaio, diceva che «il dolore isola assolutamente ed è da questo isolamento assoluto che nasce l’appello all’altro, l’invocazione all’altro».

Per il malato è importante l’ascolto, qualcuno che gli stia accanto.

In questi mesi la solitudine imposta per necessità ai ricoverati in ospedale è stata un dolore aggiunto. Anche il volontariato è stato penalizzato nella difficoltà di agire. Solo la straordinaria generosità di medici e infermieri ha attenuato l’emergenza affettiva, molti di loro sono riusciti a comunicare con i malati attraverso lo sguardo, facendo intendere quel che tutti vorrebbero sentirsi dire in caso di necessità: «Noi ci siamo».

Ricordate il messaggio di Giovanni XXIII affacciato, insieme alla luna, al balcone di piazza San Pietro quando disse: “arrivando a casa date una carezza ai vostri figli e dite che è la carezza del Papa” ?

Bene quando arrivate a casa, quotidianamente non dimenticatevi di chi non sta vivendo un bel periodo, dategli una carezza e ditegli «Io ci sono» e con questa terapia vedrete che quanto meno il “cuore” di queste persone starà decisamente meglio.

di Roberto MARRONE

La rubrica Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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