Ultime della sera: “Grandi donne”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
19 Settembre 2020 18:23
Ultime della sera: “Grandi donne”

Bisogna riconoscere che gli Inglesi hanno una tradizione più che millenaria nella trasmissione del titolo tra regnanti nel caso in cui tale trasmissione fosse coinvolta una donna. Tale questione loro non se la sono mai posta. In Europa noi al contrario abbiamo sempre ritenuto “disdicevole” che una donna potesse occuparsi di questioni importanti quali reggere un regno o addirittura maneggiare denaro. E fu così che inventammo il diritto di maggiorasco laddove anche il terzogenito, finalmente maschio anche se imbecille, potesse ereditare tutto.

Come dire che i britanni già nel 50 d.C. erano di gran lunga più avanti degli ex nostri “Savoiardi” tanto per guardare ai fatti di casa nostra. Ma sono due le donne inglesi di cui voglio parlarvi: Boudicca regina degli Iceni ed Elisabetta I. Caratteri diversi ma dotate di un grandissimo carisma. La prima vissuta sotto la dominazione romana con Nerone imperatore. Di lei ne parlano i più grandi storici dell'antichità ma solo da uno di essi, Cassio Dione, riporto l'invocazione di Boudicca prima della battaglia contro i romani perché dà un quadro completo del carattere di questa grande donna: "Io ti ringrazio, Andraste e ti invoco come una donna che parla a una donna; perché io non regno come Nitocris, sugli oppressi egizi, né, come Semiramide sugli Assiri dediti al commercio ( giacché queste notizie noi abbiamo ricevuto dai romani); tantomeno regno sugli stessi romani come Messalina prima, poi Agrippina e ora Nerone ( il quale uomo solo di nome è di fatto una donna come prova il fatto che egli canta, suona la lira e si trucca).

No, coloro sui quali io regno sono Britanni, uomini che non sanno come arare il terreno o fare lavori manuali ma che sono perfettamente addestrati alla guerra e che possiedono tutto in comune, anche i bambini e le donne, in modo che queste ultime abbiano lo stesso valore che hanno gli uomini. Dunque, in quanto regina di tali uomini e di tali donne, io t prego e ti supplico di darci vittoria, vita e libertà contro uomini insolenti, iniqui, insaziabili, empi (sempre se dobbiamo chiamare uomini gente che fa il bagno nell'acqua calda, mangia artificiali prelibatezze, beve vino schietto, si unge di mirra, dorme su morbidi letti con ragazzi come compagni, ragazzi nemmeno giovanissimi, ed è schiava di un suonator di lira, nemmeno bravo).

Pertanto questa regina Neronia o Domizia, possa non regnare più su di me o su di voi, uomini; che costei canti e spadroneggi sui romani, perché essi di certo meritano di essere gli schiavi di una simile donna dopo essere stati a lei soggetti così a lungo. Ma per noi, Signora, l'unico nostro capo sei tu." Dell'aspetto di questa donna non si sa molto. Si dice che il suo aspetto fosse stato terrificante e la sua ferocia contro i soldati romani impareggiabile. Del resto come darle torto? Frustata in pubblico e le sue due figlie stuprate! Ma lei di ciò riuscì a farsene una ragione di vita e di rivalsa.

Unificò tutte le tribù degli Iceni divenendone regina muovendo poi contro i possedimenti di Roma facendola quasi tremare. Camulodum l'odierna Colchester e Londinium Londra (!), furono rase al suolo. Poco importa se dopo l'esercito romano riorganizzandosi mosse contro di lei e la sconfisse ma fatto sta che allora Roma rischiò davvero di perdere la Britannia e tutta l'Inghilterra nonostante la tanto decantata “pax romana”. Del resto quando mai la”pax romana” è stata pax? Ritornando all'invocazione sopra riportata oggi qualcuno potrebbe considerarla “not politically correct” ma non dobbiamo dimenticare che i fatti passati debbono sempre essere “letti” in chiave storica come del resto va “letta” sempre in chiave storica la politica espansionistica romana.

L'altra grande donna inglese che mi preme ricordare è Elisabetta I. Su di lei sono stati scritti tanti di quei libri da poterle dedicare una biblioteca intera. Governò in uno dei periodi più difficili della storia d'Inghilterra con guerre contro la Francia, la Scozia e la Spagna e contro diversi complotti orditi contro di lei. Per comprendere ancora la grandezza di questa donna vi invito a leggere il suo discorso alle truppe del 9 Agosto 1588 a Tilbury prima dello scontro con la Invencible Armada.

Ma forse il suo problema più grande fu costituito dal fatto che con lei la dinastia dei Tudor si sarebbe estinta non avendo contratto matrimonio e quindi avuto eredi. Sul fatto di non avere contratto matrimonio non ci è dato conoscerne a fondo le molteplici ragioni anche se le malelingue lo attribuiscono anche al fatto che fosse tutt'altro che avvenente. Durante il suo regno bisogna dire che grazie a lei le arti ed il teatro inglese raggiunsero il loro massimo splendore. Elisabetta I forse è stata la più grande monarca della storia inglese, più grande della stessa Regina Vittoria nonostante la grande espansione che ebbe l'Impero britannico dal 1838 al suo decesso.

Elisabetta I ha sempre anteposto gli interessi del regno e quindi la ragion di stato agli interessi personali. Di ciò la prova incontestabile è stata la scelta del suo successore cioè Giacomo I di Scozia figlio di sua cugina Maria Stuarda Regina di Scozia, fatta giustiziare per un complotto ordito contro di lei. Nessuna vacatio come nella tradizione: “The Queen is dead, long live the King”. Le corone vennero così unificate ma...la rivalità continua.   Corrado Sansone

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