In questi due anni e più ci siamo abituati a vedere le persone che ci stavano di fronte, al lavoro, negli uffici, al supermercato e a volte in qualche locale, solo per metà viso.
Abbiamo imparato a riconoscere le persone solo dallo sguardo e a volte, a dire il vero, non eravamo neanche sicuri. Ci sono persone che ho riconosciuto dal fidanzato, dalla camminata, dal cane, da qualche piccolo particolare che avevo in qualche modo immagazzinato nella memoria.
La mascherina ci ha difeso, ma ci ha anche in qualche modo nascosto allo sguardo dell’altro.
All’inizio di tutta questa storia addirittura si diceva che dovevamo lasciare le mascherine a chi ne aveva realmente bisogno, pochissimi le indossavano. Poi è arrivato il momento in cui tutti le volevano ma non si trovavano facilmente. E così molti si sono messi a produrle artigianalmente. Abbiamo visto di tutto: sciarpe, maschere antigas, sacchetti, assorbenti, persino passamontagna e fazzoletti sul naso, stile rapinatore (vietatissimi fino a un momento prima).
Poi siamo arrivati alle mascherine fashion di stoffa, di jeans, con le paillettes o con mille disegni e finte bocche.
Insomma questo strumento ci ha protetto ma ci ha anche allontanato, ha deformato il volto dell’altro nella nostra mente. Non bisogna dimenticare che per alcune culture coprire il volto delle donne equivaleva a renderle sottomesse. Secondo la psicologia senza una faccia non esistiamo come esseri indipendenti.
Quello che è venuto meno è il senso vero della mimica facciale e della comunicazione non verbale.
Noi adulti ci siamo abituati ma il vero problema rimangono i bambini. Per loro poter leggere il volto è fondamentale perché è proprio dal volto che possono riconoscere le emozioni e il linguaggio facciale. In questi due anni molti bambini si sono abituati a vedere adulti e altri bambini “mascherati” e questo ha svuotato il loro mondo emotivo.
Secondo uno studio italiano, 4 bambini su 10 dai 3 ai 5 anni (negli ultimi 2 anni) hanno avuto grosse difficoltà a riconoscere le emozioni di persone che indossavano la mascherina chirurgica.
Questa difficoltà è stata segnalata anche da molti psicologi. Una delle prime immagini che i bambini disegnano e riconoscono infatti è proprio l’immagine del viso umano.
I bambini, abituandosi a vedere gli altri bambini con la mascherina, si abituano a vedere dei fantocci senza mimica, senza espressività e si abituano a non esprimere l’affetto per i propri coetanei. Possono anche diventare più insicuri e avere meno fiducia sia in se stessi sia negli altri.
È importantissimo per tutti noi recuperare il senso che ha poter visualizzare un volto intero con tutte le sfaccettature di significato che ogni emozione può restituirci.
È il momento di avere ancora fiducia nell’altro e mettere giù le maschere e le mascherine!
di Saveria ALBANESE
La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
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