È tempo di ritornare; È tempo di riprendere!
Come una gigantesca onda questa estate ci ha travolti senza che ce ne rendessimo conto e, come avvolti da un’intensa ubriacatura, abbiamo compreso che stavano succedendo cose importanti, devastanti, coinvolgenti: ma non è abbiamo compreso o voluto comprendere la reale portata.
Un’estate calda, torrida, siccitosa; inclemente nelle sue manifestazioni dal nord al sud del nostro paese. Le immagini impietose del fiume Po e di tutti gli altri fiumi del Centro-nord ridotti a rigagnoli risaliti dalle acque del mare.
Gli incendi devastanti; le frane e le colate di ghiaccio e fango della Marmolada; le cime delle montagne che disegnano immagini con colori mai visti dove la neve è ormai una rarità. Le bombe d’acqua, le trombe d’aria e tutte le manifestazioni temporalesche ormai da fare paura quando accadono.
Ma, soprattutto, non abbiamo ben compreso e realizzato gli effetti che la guerra sta delineando e determinando sulla nostra vita quotidiana, sul nostro lavoro, sulla nostra spesa, sui nostri costumi etc..
E poi...le elezioni con il comune e diffuso sentimento di insoddisfazione verso una classe politica incapace di coesione in un momento estremamente difficile del nostro paese e del nostro continente.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti e soprattutto non saprei da dove cominciare.
Tuttavia, lo scopo di questo mio intervento è quello di intravedere un raggio di luce nel buio; elementi di positività in un contesto oscuro, in un orizzonte tenebroso.
Inflazione generalizzata e costi dell’energia ci devono certamente portare ad una modifica delle nostre abitudini, delle pratiche quotidiane anche in termini alimentari.
Sarà utile razionalizzare l’utilizzo del gas, dell’energia elettrica, della benzina, del gasolio etc.. Ma anche lo sciupio dell’acqua e di ogni risorsa naturale.
Se solo ci guardassimo un po' dentro, ognuno di noi saprebbe esattamente quali e quante pratiche del nostro quotidiano possono essere modificate per essere per primi noi protagonisti di un cambiamento ormai non più procrastinabile.
Andare di più a piedi o in bicicletta; regolare i termostati per sopportare caldo e freddo a livelli un po' più “normali”; sprecare meno acqua, cibo, plastica, sostanze chimiche contribuisce ad un mondo più pulito ed equilibrato.
Tutto questo vale per tutti; nessuno è esente e nessuno può accampare l’alibi che si tratti di piccoli gesti non bastevoli e neppure che lo Stato o chissachì deve fare….bla..bla. Dobbiamo fare noi la nostra parte e coinvolgere gli altri a seguirci su questa strada.
C’è poi il capitolo delle aziende che a causa dei costi elevati dell’energia stanno modificando i cicli produttivi; spostando le produzioni nelle ore notturne oppure stanno pensando di chiudere. Però stanno anche arrivando tante richieste per passare al solare, aumentare l’eolico e le biomasse. Insomma potrebbe essere il momento giusto per avviare un definitivo movimento di passaggio alle energie alternative in un paese come il nostro che dovrebbe essere leader nella produzione di queste ultime.
Tali problemi coinvolgono anche scuole, ospedali, case di cura dove altrimenti i costi sociali sarebbero da accollare all’intera collettività.
Potrei continuare ma rischierei di tediare; desidero solamente portare il messaggio che in un contesto così nuovo e difficile le cui ramificazioni e collegamenti sono globali, dobbiamo fare la nostra parte, cominciare a cambiare noi stessi e dare un utile e fattivo contributo a determinare situazioni di positività.
Energia positiva siamo noi e ogni difficoltà deve servire a capire come ci stiamo ponendo sui diversi problemi e a consentire un cambiamento per primo in noi.
Fino a che l’emergenza darà spazio all’azione non possiamo restare a guardare, ad aspettare e ad essere travolti: dobbiamo agire in maniera intelligente.
Noi italiani siamo molto intelligenti (superiori alla media degli altri popoli); abituati a vivere in emergenza.
Tuttavia spesso usiamo in maniera deviata la nostra intelligenza. Speriamo non succeda ancora!
di Mare CALMO
La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
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