Ci avete mai pensato a quanto tempo della vostra vita passate cazzeggiando? Pensate che un'ora la settimana tolta al cazzeggiamento possa sconvolgere la vostra vita? Un'ora la settimana, senza vincolo alcuno e senza dover timbrare un cartellino. Un'ora da dedicare a chi sta male o magari come spesso accade a chi è solo in un letto di ospedale o a chi pur stando fisicamente bene attende dietro una porta...a volte anche sperando che quella porta si apra il più tardi possibile. Non è complicato. Basta tenere a mente che esiste sempre un dolore superiore al vostro che non bisogna mai cercare di superarlo con il vostro.
Questa mattina in reparto ho trovato una persona anziana che mi ha chiesto di restare. Voleva parlare ma non della sua malattia sebbene di una certa gravità. Erano i ricordi che gli facevano più male...tanti anni prima aveva perso la figlia. Non esiste dolore più grande di quello di un genitore che sopravvive ai figli. Si sta solo zitti stringendogli ed accarezzandogli le mani. Lo guardi negli occhi e forse intuisci ciò che pensa perché forse potrebbe essere la stessa cosa che penseresti tu.
Il più delle volte al contrario che nei film, si muore soli e può succedere che si abbia la necessità di affidare un messaggio o a seconda del livello di sedazione sentirsi accarezzare la mano può essere di grande conforto. Ricordo che a me è capitata la stessa cosa. Ho visto le lacrime di mia moglie mentre la accarezzavo e sono convinto che lei in un certo senso abbia “sentito”. Certo esistono delle regole da rispettare: non si parla di politica, sport o peggio di religione e quest'ultimo argomento è di esclusiva competenza di chi amministra il culto.
Per quanto riguarda invece gli altri due argomenti bisogna sempre ricordarsi che se il paziente è interista o leghista bisogna essere interista o leghista. Capisco che a volte può essere difficile ma bisogna sempre far di necessità virtù! Non so quale sia stata la motivazione che mi ha spinto fare questa esperienza. Forse un po' di egoismo perché ogni volta lascio un reparto mi sento meglio e ciò mi spinge ad affrontare in maniera la giornata o forse, come dicevo sopra capisci che esisterà sempre un dolore più forte del tuo.
Corrado Sansone