Ultime della sera. Cucinare d’estate: un atto d’amore

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
05 Agosto 2020 17:18
Ultime della sera. Cucinare d’estate: un atto d’amore

Non è raro nelle mattine d’estate essere sorpresi nei balconi, sui pianerottoli o per strada, dall’odore dei fritti provenienti dalle case vicine. L’odore di cucina già dal primo mattino racconta di qualcuno che si prende cura del pranzo della famiglia e prepara tutto per tempo. Perché per cucinare ci vuole cura, ci vuole tempo, ma soprattutto ci vuole amore. Parliamo ad esempio della pasta alla norma. Ci vuole tempo per friggere le melanzane, raccogliere il basilico fresco, procurarsi la ricotta salata.

Ogni particolare che si aggiunge è un elemento di cura in più per ognuno dei commensali. E che dire della frittura di zucchine? Devono essere rigorosamente genovesi. Di un bel verde scuro. Le zucchine vanno tagliate a rondelle sottili in quantità abbondante e bisogna aspettare un po’ prima che si dorino. Qualche pensiero scomposto guardando la padella, poi arriva il momento di girarle. Infine un giro di sale e la menta e sono pronte per essere un ottimo contorno, oppure un originale condimento per la pasta, oltre a poter essere utilizzate anche per delle gustose frittate.

Un’altra verdura che non manca sulle tavole estive sono i peperoni. Sono sempre una gioia per gli occhi in tutte le loro varianti di colore: rosso, verde, giallo. Non sempre nella versione fritta sono molto apprezzati, perché si dice che la pellicina sia indigesta. Mentre una ricetta molto semplice, che consente di eliminare questo problema, è quella dei peperoni arrostiti. Cotti al forno e privati delle inutili parti esterne e interne, vanno poi conditi con olio sale e qualche spicchio d’aglio.

Riceverete solo dei complimenti. Chi poi non si è alzato in una mattina d’estate trovando la propria mamma o nonna mentre “sbucciava” i fagiolini?  La montagna dei fagiolini pronti da una parte e la montagna degli scarti dall’altra. Non si può certo dire che siano una verdura, quanto piuttosto un legume, ma riscontrano sempre un discreto successo. E anche qui la faccenda della cura si fa sentire. Ma parliamo anche del tenerume e della zucchina lunga o serpente siciliano, che nasce dal suo fiore.

La pasta col tenerume è un vero e proprio atto d’amore. Intanto bisogna pulire il tenerume, particolarissimo, con quella peluria bianca e i riccioli. Poi si passa al serpente siciliano che si presenta sempre nelle sue forme più strane. Può assomigliare anche ad un cigno ed è quasi un peccato tagliarlo. Il dilemma: lo taglio a rondelle sottili, a tocchetti, a cubetti? In ogni caso si fa bollire un po’ ed è buonissimo. Prima di cuocere la pasta, però, bisogna preparare i picchi pacchi, ossia una salsa di pomodorini con aglio.

Anche qui esistono più versioni (asciutta, brodosa, con procedimenti diversi) perché l’amore, si sa, ha innumerevoli varianti. E se volete piangere un po’, invece di andare al cinema potete sempre preparare una saporitissima cipollata. Piatto della tradizione contadina che troviamo spesso sulle tavole ferragostane del sud. La cipolla deve essere rigorosamente di Tropea e durante la frittura diventa trasparente come il mare della località di cui porta il nome. Ma lasciatemi dire che l’atto di amore supremo è lei: la regina di tutte le estati, sua eccellenza LA CAPONATA.

È una regina per gli ingredienti; che raccontano la terra di Sicilia; per la preparazione un po’ complessa ma tutto sommato accessibile e soprattutto per il sapore agrodolce che mette d’accordo tutti i palati!  L’importante è non confonderla con la ratatuille, dei nostri cugini d’oltralpe. Eh no, sulla caponata esiste tutta una letteratura e una storia che si perdono per i vicoli delle città siciliane sin dal XVII secolo. La caponata è adorabile anche per il fatto che, come conserva, permette di ritrovare i sapori estivi nelle altre stagioni.

Insomma se volete dimostrare il vostro amore a qualcuno, preparategli un piatto con una frittura estiva o con una preparazione che richieda del tempo. indipendentemente dal risultato, la cura che ci metterete dimostrerà la misura del vostro amore e chi lo assaggia non potrà che esservene grato. Perché mettersi ai fornelli con 35 gradi all’ombra non è altro che un puro atto d’amore.   Saveria Albanese

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