Mi sono resa conto che mia madre non c’era più la prima volta che sono partita dopo la sua dipartita celeste.
“Chiama quando arrivi…” era il suo modo di salutarci tutti, figli ma anche amici e i mille nipoti acquisiti che la chiamavano “zia Sara”, conquistati dal suo cuore immenso, dal suo abbraccio che continuava ad allargarsi senza escludere nessuno. Un po’ come il tavolo della cucina, sempre pronto ad allungarsi per aggiungere posti, anche senza preavviso.
E così quando sono arrivata alla meta ho preso il cellulare (di quelli che si usavano vent’anni fa, grande e pesante e con una batteria dalla durata infinita) e chiamato istintivamente “Casa”, senza pensarci, sicura che mamma mi avrebbe risposto perché era lì che aspettava di essere rassicurata che era andato tutto bene e che ero ancora viva.
E’ stato un attimo. Io ero viva, lei non lo era più, non lo sarebbe stata più, non avrebbe risposto mai più, non avrei più potuto rassicurarla ogni volta che arrivavo da qualche parte. E finalmente piansi tutte le lacrime ingoiate nei giorni frenetici del lutto.
Col tempo trovai consolazione nel fare i conti con l’incalcolabile eredità che mia madre aveva lasciato, fatta anche di parole che raccontavano del suo amore.
E così “Chiama quando arrivi…” è diventato il modo verbale di abbracciare i miei figli tutte le volte che sono partiti, ma anche gli amici e le persone care quando rientravano a casa loro, dopo aver trascorso un po’ di tempo insieme.
Tre parole semplici che racchiudono tutto l’amore di cui siamo capaci, che raccontano di quanto ciascuno di noi tiene all’altro. “Chiama quando arrivi, perché ti voglio bene, tengo molto a te, ho bisogno di sapere che sei arrivato sano e salvo, ti accompagno col pensiero…”
E quando chi arriva chiama o manda un messaggino o scrive semplicemente su whatsapp “Atterrata!”, chi aspetta sorride, respira, mette da parte la paura.
Perché quando di ama si ha paura, ma “la paura si combatte con la cura”.
P.S.: Googolando per cercare qualche immagine a corredo di queste riflessioni, ho trovato due libri sul tema: “Chiama quando arrivi” di Daniela Palumbo, pubblicato da Youcanprint nella collana Youcanprint Self-Publishing e “Quando arrivi chiama” di Anna Mittone, Mondadori. Non li ho ancora letti, chissà…
di Antonella MARASCIA
La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
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