Ultime della sera: “C’era ‘na vota e c’era…”

Fiabe e favole mazaresi senza tempo

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
06 Settembre 2022 18:40
Ultime della sera: “C’era ‘na vota e c’era…”

“Si cunta e si rappresenta, a vui nobili signuri e signurini, chi lu cuntu ‘un porta tèriu

Chì si tèriu purtassi lu cuntu ‘un si cuntassi…”

Si racconta e si rappresenta, a voi nobili signori e signorine, che il racconto non annoia, ché se noia dovesse portare, non si potrebbe raccontare…

C’era una volta e c’era… Una Mammadraga furibonda, vecchie Magàre e giovani Principesse, Re cornuti e Reginotte fatate, Rane parlanti, Corvi che rubano cuori e pettinesse, giovani Principi che sciolgono il voto dei padri e fanno il Cammino di Santiago, una figlia di Marchese che riesce a gabbare la Corte del Re e un vecchietto arzillo che sfida Lucifero con l’inconsapevole complicità di Commare Morte…

Ho avuto il privilegio di ascoltare direttamente dalla viva voce dei miei familiari ciascuno dei diciannove “cunti” che compongono il libro “C’era ‘na vota e c’era” (Multiverso Edizioni, 2022). Ogni cunto è diventato la tessera del mosaico che racconta le mie radici di terra e di mare di Sicilia: dalla foce del fiume Màzaro fino a Miragliano, agli Archi, alla contrada Giangreco e più su ancora fino alla Borgata Costiera e al Baglio della Gazzera. Faccio parte di una generazione privilegiata, a metà strada tra i vicoli di quella che oggi chiamiamo Casbah, male illuminati ma pieni di vita e il fiume Mazaro limpido e stracolmo di pescherecci per le feste comandate, tra il primo uomo sulla luna e il terremoto della Valle del Bèlice.

Se chiudo gli occhi risento le voci antiche di zia Rosina e di nonna Maria, di mamma Sara e papà Steno, di zio Luciano e zia Fonì. E mentre sfoglio le pagine di questo libro ripenso alla magia del tempo rallentato, rivedo i riflessi del Màzaro sul soffitto della Casa delle Case, riascolto la nostra richiesta accorata di quando il cunto finiva: “Ancora, ancora”…

Questo libro non ha alcun intento scientifico, non è scritto in siciliano ma nella lingua parlata da chi raccontava. Nel trascrivere e tradurre ogni racconto ho cercato di rendere non solo il senso dei cunti, ma anche la loro coloritura, le battute che le nonne usavano intercalare, la musicalità di tutte le parti in rima. E’ una raccolta di perle pescate nel fondo della memoria, riportate a galla, ripulite ed infilate ad una ad una tra queste pagine che attendono di essere lette ma anche raccontate e colorate.

“C’era ‘na vota e c’era” è già tra le mani di parenti, amiche e amici anche del profondo Nord, alle prese con la nostra lingua parlata, con i nostri personaggi tragicomici, con le nostre sentenze ed i nostri insegnamenti, perché gli antichi non sprecavano le parole e persino le fiabe - oltre che le favole - avevano quasi sempre una morale, una raccomandazione, una ricetta di vita da imparare e provare a mettere in pratica. Ogni cunto fa bene al cuore, magari ci fa ricordare altre storie ascoltate da piccoli, nascoste tra le pieghe della memoria, Magari leggeremo qualche cunto ai nostri figli o nipoti, e rideremo e ci commuoveremo con loro. Racconteremo e rappresenteremo, facendo le voci, le vocine e le vocione, come ogni cuntastorie che si rispetti e scopriremo altre storie dentro le storie, con pupi e pupe che recitano una parte mentre i protagonisti provano a sciogliere incantesimi per ritrovarsi dopo essersi persi.

E quando concluderemo il cunto con la formula magica “lu cuntu è lestu, lu cuntu è finuto, un sacciu si v’ha piaciutu”[1]… ci verrà chiesto “Ancora, ancora”… E ricominceremo a cuntare e a rappresentare.

Le illustrazioni sono quelle originali fatte da mia nipote Alessandra Celere quando aveva appena cinque anni, mentre la magnifica copertina è opera attuale del piccolo Flavio Prestifilippo.

Buona lettura!

di Antonella MARASCIA

La rubrica Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

Il libro si può acquistare su Amazon, ma sarà disponibile nelle librerie dal 15 settembre in poi. Ho deciso di devolvere il mio compenso al MAIS onlus (www.maisonlus.org), per il sostegno di uno specifico progetto di sviluppo e formazione dedicato alle bambine ed alle giovani di un piccolo paese dell’Africa, quel continente che comincia dove finisce la nostra Piazza Mokarta.

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