Ultime della sera, Audrey Hepburn: la bellezza di una donna

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
01 Luglio 2020 19:32
Ultime della sera, Audrey Hepburn: la bellezza di una donna

Carissima  Audrey, la tua vita e la tua carriera d’attrice vanno ricordate meritatamente per il talento straordinario col quale hai interpretato ruoli indimenticabili e per la forza, il coraggio e la determinazione con cui hai abbracciato la causa dell’Unicef diventandone ambasciatrice. Sei stata  nominata Goodwill Ambassador dell’Unicef  e ne hai portato la testimonianza in tutto il mondo, fino a ricevere la Medaglia presidenziale della libertà e il Premio umanitario Jean Hersholt. Anche tu avevi ricevuto assistenza dall’Organizzazione umanitaria subito dopo la fine della seconda guerra mondiale e hai voluto raggiungere e portare benefici a tanti minori sofferenti nel mondo.

La tua infanzia in Olanda era stata condizionata dall’occupazione nazista e dalla guerra. Poco cibo, tanta paura e  l’impossibilità di seguire il tuo grande sogno che era la danza. Non fu possibile iniziare una carriera artistica come ballerina e questo fu un duro colpo per te, ma ti aspettava il successo, prima come attrice di teatro e poi nel mondo cinematografico con il primo grande ruolo, la principessa Anna, in  Vacanze Romane. L’interpretazione ti valse l’Oscar e la consacrazione come  stella del cinema.

Alla graziosa principessa  seguirono altri ruoli da protagonista, interpretati con freschezza ed eleganza: Sabrina, la giovane figlia dell’autista di una ricca famiglia titolare di una grande multinazionale, l’eccentrica Holly Golightly in Colazione da Tiffany e la povera fioraia Eliza Doolittle di My fair lady. Sono tutti personaggi straordinari, a tratti buffi, fiabeschi o drammatici, sempre di grande spessore. C’è un divertente aneddoto relativo alle riprese di My fair lady. Pare che il regista avesse deciso di doppiarti nelle parti cantate senza che tu ne fossi al corrente.

La scoperta ti fece arrabbiare a tal punto che eri pronta ad abbandonare il set. Solo la possibilità che il tuo ruolo venisse assegnato a Liz Taylor ti fece cambiare idea! Tra voi c’era una forte rivalità, mai superata. Eravate entrambe affermate dive del cinema, molto diverse nell’aspetto e nel carattere. A spingervi dietro le quinte erano le vostre madri, invadenti e pressanti, molto ambiziose. Liz era una ribelle mentre tu avevi assimilato il senso del dovere e dell’obbedienza. Ma soprattutto, tu non volevi essere una diva e appena fu possibile ti lasciasti alle spalle Hollywood per vivere una vita lontana dai riflettori.

I tuoi figli ti ricordano come una madre affettuosa e presente, felice di fare la spesa e portare a spasso il cane. Desideravi fortemente riappropriarti di una normalità che ti era stata tolta, prima dalla guerra e poi dalla notorietà. Quella quotidianità considerata molte volte banale e ripetitiva era preziosa ai tuoi occhi. Ti dava l’essenziale e ti rendeva autentica, e proprio dall’intimo rapporto con te stessa nasceva la tua impareggiabile bellezza. Voglio riportare per intero il tuo pensiero sulla bellezza perché è davvero straordinario in un mondo in cui l’apparenza è padrona assoluta e gli standard estetici sono inaccessibili.

Hai proclamato  la vittoria di una bellezza realistica e profonda sulla perfezione fasulla, in un mondo in cui anche gli uomini di cultura pensano che una donna per sentirsi bene con se stessa debba attirare  su di sé gli sguardi degli uomini solo per il proprio aspetto. Purtroppo  le donne continuano ad essere oggetto di affermazioni relative al fisico e alla bellezza o bruttezza esteriore e le tue parole sono fonte di benessere per loro, un sollievo enorme. “Per avere labbra attraenti pronuncia parole gentili.

Per avere occhi belli  guarda quello che le persone hanno di bello in loro; per rimanere sottile, condividi i tuoi pasti con coloro che hanno fame; per avere dei bei capelli, lascia che un bambino li accarezzi ogni giorno; per avere un bel portamento, cammina sapendo di non essere mai sola, perché coloro che ti amano e ti hanno amato ti accompagnano. Le persone, più ancora che gli oggetti, hanno bisogno di essere riparati, viziati, risvegliati, voluti e salvati: non rinunciare mai a nessuno. Ma pensa anche che se un giorno hai bisogno di una mano, ne troverai una alla fine di ciascuna delle tue braccia: crescendo ti renderai conto che hai due mani, una per aiutare te stesso, l’altra per aiutare coloro che ne hanno bisogno.

La bellezza di una donna non è nei vestiti che indossa, nel suo viso o nel modo di sistemare i capelli. La bellezza di una donna si vede nei suoi occhi, perché quella è la porta aperta sul suo cuore, la fonte del suo amore. La bellezza di una donna non è nel suo trucco, ma nella sua anima. È nella tenerezza che dà, nell’amore, nella passione che esprime. La bellezza di una donna cresce con gli anni”. Non c’è bellezza più grande di chi si mostra in modo autentico raccontando la sua verità.

Josepha Billardello

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