Ultime della sera: “37 minuti”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
16 Gennaio 2021 19:24
Ultime della sera: “37 minuti”

di Maria LISMA Per indovinare i suoi occhi, devo sforzarmi di guardare oltre la tenda fitta di riccioli neri che affollano la sua fronte. Stabilito il contatto, faccio di tutto per fermare il suo sguardo su di me.  Di solito lui guarda da un’altra parte e la sua voce ha una prosodia particolare. E questo è dovuto alla diagnosi che si porta dietro da bambino, e che è seguita dalla dicitura “ad alto funzionamento”. “Se posso scegliere, vado a vivere su Marte”: quella dell’astronomia, è una delle sue molteplici passioni.

“E perché proprio su Marte?” e lui, pazientemente, mi spiega  una serie di vantaggi e infine  tenta di convincermi  “ ci sono esattamente 37 minuti e 23 secondi in più”. E mi affiora alla memoria una informazione che chissà quando avevo registrato nella mia mente: su Marte un giorno dura 24 ore e 37 minuti circa. Che ci faresti con 37 minuti in più?  Lui la risposta ce l’ha:  avrei più tempo per imparare il giapponese. E io? E noi? Che ci faremmo con 37 minuti in più al giorno? Noi che di tempo non ne abbiamo mai, che corriamo sempre, stando fermi come i criceti che si affannano sulla ruota nella gabbia.

L’ho chiesto ad altri, cosa ci farebbero con 37 minuti al giorno in più: Giacomo, 12 anni,  giocherebbe alla play station; Lucrezia 13 anni,  farebbe più video su Tic Toc;  Antonella 43 anni lavorerebbe “ che sono altri 4 euro”; Antonio 27 anni invierebbe più curricula per trovare lavoro; Francesco, 16 anni, continuerebbe a truccare il motore; Cecilia, 14 anni, si tingerebbe i capelli di viola; Daniela, 35 anni, dormirebbe che la notte non può; Rosanna 77 anni cercherebbe un passaggio per andare al cimitero da suo figlio; Marco, 17 anni, non lo sa… 37 minuti e 23 secondi.  Sono certa che mi capiterebbe di sprecarli, come tanti ne spreco, lasciandoli andar via, ogni giorno.

Ma se mi venissero consegnati, in un pacchetto ben confezionato, con una clessidra per misurarli, come fossero il più prezioso dei doni, forse ne comprenderei di più l’importanza. E se potessi, li regalerei a quel padre anziano morto da solo nel reparto Covid, perché possa salutare il figlio; a quella donna che non ha fatto in tempo a sfuggire alle coltellate del marito, per mettersi in salvo; a quel bambino che non ha avuto il tempo di capire che quello non era un giocattolo ma una mina antiuomo; al sacerdote che non è arrivato in tempo al capezzale del malato per l’ultima Comunione;  alla madre stanca che non riesce mai a vedere un film fino alla fine, perché possa commuoversi;  all’amica che “è sempre troppo tardi per telefonarti” per dire “ci sono”; al padre che torna la sera dal lavoro e non può insegnare al figlio ad andare in bici senza rotelle;  al fedele che “Dio mi deve perdonare, ma non ho mai tempo per pregare” per giungere all’amen; al ricercatore ché ogni minuto è prezioso per nuove scoperte; alla bambina che non è mai salita sul treno, per sognare sulle rotaie; all’uomo che non si è mai dato il tempo per piangere, per non vergognarsi della propria debolezza; al politico per pensare al bene comune prima di agire pensando al proprio;  alla ragazza che non ride più, per farlo fino alle lacrime; al pescatore perché riempia un’altra rete; agli assassini per pentirsi; ai traditori per ricredersi; all’amore distratto, perché si prenda cura di chi ama;  al bambino con la maglietta rossa, perché si aggrappi al salvagente e raggiunga salvo la riva; al cieco perché abbia ancora 37 minuti di luce… E se potessi averli io? Credo che camminerei lentamente  e guarderei meglio tutto ciò che non ho veduto, e sceglierei le parole da dire e prolungherei i silenzi.

Se li avessi, stringerei ancora la mano di mio padre. E ancora allatterei i miei figli bambini, o pregherei ancora sulle montagne intorno ad un fuoco... O forse, li metterei tutti in fila, per guadagnare  alla fine un giorno perfetto… ma certamente, e con parsimonia, userei quei minuti per guardare negli occhi tutti coloro che ho amato e che amo. 37 minuti e una manciata di secondi, come se questi valessero più di tutti gli altri che ogni giorno ci sono donati. Eppure ne abbiamo tanti per vivere pienamente, per meravigliarci, per indignarci e per amare, in ogni modo, come sappiamo, come possiamo.

Per fare della nostra vita, un capolavoro. Vorrei che a contare il tempo,  non ci fosse sabbia ma semente nella clessidra  e che non resti al fondo ma si sparga al vento per portare frutto. Chissà che farebbero i miei pazienti lettori, del loro bonus di 37 minuti  e23 secondi… Mentre ci pensano, se ne hanno voglia, io dichiaro che in fondo,  qui voglio restare, nel mio tempo e nel mio mondo, che sono i soli che ho. Ho qui tutti i minuti che mi servono per essere migliore e per rinnovare il mio grazie alla vita…   La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

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