Sub mazaresi liberano il mare da rete da pesca fantasma

Le reti abbandonate sono un danno per la pesca e una minaccia per l’ecosistema

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
10 Luglio 2023 11:52
Sub mazaresi liberano il mare da rete da pesca fantasma

Si è tenuta lo scorso 7 luglio l’operazione condotta dai sub della Lega Navale di Mazara del Vallo con la supervisione della locale Capitaneria. Due imbarcazioni si sono recate a circa tre miglia dalla costa per liberare il fondale da una rete da pesca abbandonata, a bordo alcuni sub mazaresi tra cui: il presidente della Lega Navale Giampiero Tilotta, l’avvocato e istruttore subacqueo Walter Marino, Giovanni Mezzapelle, Vito Licari, Pietro Ingargiola e Massimiliano Piccolo. Un primo gruppo di sub ha individuato la rete a circa 24 metri di profondità liberando lo scoglio su cui era incastrata, un secondo gruppo invece si è immerso per agganciare la rete a dei palloni subacquei di sollevamento riportandola così in superficie (Si ringrazia Vito Licari per il video e le foto).

Le reti abbandonate costituiscono un importante problema per tutto ecosistema marino e non solo, infatti spesso sono prodotte con materiali sintetici quali il nylon che a causa dell’azione corrosiva dell’acqua si sfalda andando ad aumentare il numero delle microplastiche nocive per l’ambiente e per l’uomo. Inoltre le reti disperse sono una minaccia poiché uccidono milioni di pesci, tartarughe e grandi cetacei. Le reti fantasma sono quindi considerate rifiuti marini, si calcola che possano resistere fino a 600 anni, e se continueranno ad accumularsi gli impatti sugli ecosistemi peggioreranno sempre di più.

Ricordiamo inoltre che lo scorso anno è stato avviato il progetto “Isole Ecologiche” promosso da Flag trapanese, sono stati collocati due contenitori per il conferimento dei rifiuti come plastica, alluminio e reti da pesca uno presso il Piazzale G.B. Quinci e un altro in Viale dei Marinai d’Italia all’interno del mercato agroalimentare, nonostante ciò le isole non vengono utilizzate molto forse anche a causa della poca pubblicizzazione.

Caterina Mezzapelle 

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