Sta per esplodere la “bomba dei rifiuti”. La fiamma è già accesa

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
28 Agosto 2013 16:21
Sta per esplodere la “bomba dei rifiuti”. La fiamma è già accesa

Si prospetta davvero un autunno molto caldo nell'ambito della raccolta dei rifiuti e per tutto l'indotto che ruota intorno alla società, in liquidazione, Belice Ambiente Spa che ormai vanta un passivo prossimo ai 20 milioni di euro

e numerosi procedimenti giudiziari a causa della sua gestione negli anni. La Belice Ambiente chiuderà i battenti il 30 settembre per lasciare il posto, chissà quando, alle nuove società consortili (Srr) dei Comuni che ne fanno parte, o quel che ne resta. Infatti si è appreso che 5 Comuni del Belice (Gibellina, Santa Ninfa, Salaparuta, Poggioreale e Partanna) usufruendo della legge regionale 9/2010 (quella che ha abolito le 27 Ato regionali e previsto le nove Srr) hanno fatto richiesta da poco richiesta alla Regione di riunirsi in un'"Aro" (Ambiti rifiuti ottimali); pertanto che interesse hanno ad oggi questi Comuni a versare le loro quote, soprattutto quelle arretate, alla Belice Ambiente? Poi vi sono i due comuni commissariati per mafia, Salemi e Campobello di Mazara, che non versano le loro quote, addirittura il triumvirato di commissari di Campobello ha avviato un procedimento nei confronti dell'attuale gestione Lisma per presunte irregolarità di bilancio.

Petrosino ha una barca di debiti nei confronti dell'Ato, oltre un milione di euro. Castelvetrano paga a singhiozzo, l'ultima trance qualche giorno fa è di 215.000 euro. Il comune di Vita ha regolato il passato ma le sue quote, considerate le dimensioni, sono influenti. Infine c'è Mazara del Vallo il cui primo cittadino, il sindaco Nicola Cristaldi, ha in pratica tirato avanti le sorti dell'Ato versando quanto dovuto, e forse qualcosa in più, per salvare la raccolta rifiuti nell'intero ambito ed ovviamente la gestione amministrativa da lui voluta e condotta da Nicola Lisma; ci sono molti interessi politico-elettorali in ballo.

Certamente in questa situazione confusa ed alquanto drammatica c'è da aspettarsi che la pentola quanto prima esploda in tutta la sua gravità.A preannunciare la catastrofe, questo comunicato diramato il 27 ottobre dal liquidatore Nicola Lisma."A causa di una grave crisi finanziaria è imminente il blocco della raccolta rifiuti negli undici comuni dell'Ato Tp2". Lisma, avvertendo del rischio di chiusura anticipata, rispetto al 6 ottobre, della discarica di contrada Campana Misiddi di Campobello di Mazara, ha così elencato una serie di criticità che starebbero per innescare l'emergenza rifiuti nell'intero ambito: "i dipendenti vantano il 50% della mensilità di giugno, l'intero stipendio di luglio e agosto per un ammontare di circa 2 milioni di euro.

E' sempre più difficile –ha dichiarato Lisma– il rapporto con i fornitori essenziali di beni e servizi, i quali, non riuscendo più a garantire un minimo acconto su quanto già fatturato, minacciano di fermarsi. L'atteggiamento della stragrande maggioranza dei Comuni soci che non versano da mesi le somme dovute –ha continuato- è irresponsabile, nonostante ciò loro viene garantito il servizio raccolta grazie allo grande spirito di sacrificio ed abnegazione dei dipendenti che stanno sacrificando le proprie famiglie senza avere quanto a loro dovuto.

Dal 1 gennaio ad oggi, per i servizi resi, su un fatturato di quasi 15 milioni di euro, la società ha incassato poco meno di 2 milioni e trecentomila euro. Ad avvalorare la mia tesi della scarsa attenzione da parte dei Comuni -ha ribadito Lisma- è stata l'assenza di 8 di loro (presenti Mazara del Vallo, Castelvetrano e Vita) all'assemblea dei soci dello scorso 21 agosto dedicata al delicatissimo problema della chiusura della discarica di Campobello di Mazara prevista per il prossimo 6 ottobre.

Comincio a pensare –ha concluso Lisma –che, probabilmente, vi sia la volontà che nel nostro territorio insorga l'emergenza igienico-sanitaria e che la mia azione sia da ostacolo a chi ha questo obiettivo".

Quest'oggi è intervenuto, attraverso una nota, il sindacato Fiadel per conto dei lavoratori rappresentati, ha messo in mora i sindaci e commissari degli 11 comuni soci dell'Ato Tp2 ed il liquidatore Nicola Lisma. Il responsabile provinciale della Fiadel, Paolo Pagoto, ha stigmatizzato la grave situazione dei lavoratori della Belice Ambiente che al momento hanno solo ricevuto il 50% dello stipendio di giugno. L'Ato Tp2 infatti versa, come annunciato dal liquidatore Nicola Lisma, in gravissime acque a causa della morosità dei Comuni che, spesso, non hanno pagato le fatture emesse dalla Società d'Ambito a fronte del servizio reso loro dai lavoratori.

"Qualcuno –ha scritto Pagoto- forse per evitare lo sciopero, nei primi giorni di luglio, si è adoperato presso qualche sindaco, con iniziative sindacali isolate e non concordate con altre sigle, dando garanzia ai lavoratori di imminenti saldi di stipendi arretrati e forse convincendoli dell'inutilità dello sciopero; purtroppo queste maldestre azioni non hanno portato da nessuna parte. I lavoratori –ha continuato- senza soldi e senza ferie, presi ulteriormente in giro dalla politica e dal sindacalismo compiacente hanno passato un Ferragosto di fame lavorando come somari".

Pagoto ha così concluso: "infatti il giorno 15 luglio è scattato il blocco degli scioperi sino al 31 agosto così come previsto dalla legge; era quello che aspettavano alcuni Sindaci che hanno potuto tirare a campare e non pagare le fatture della Belice Ambiente. Vergogna!".

Sulla questione è intervenuto, Nicola del Serro, responsabile provinciale della Fp-Cgil il quale ha affermato: "Sono d'accordo con Pagoto anche se avrebbe fatto ancor meglio a fare nomi. Per quanto riguarda la mia sigla sindacale –ha ribadito Del Serro- in questi mesi mi sono battuto affinchè venissero prioritariamente tutelati i lavoratori ai quali purtroppo non sono state concesse nemmeno le ferie, ultimamente presso la Belice Ambiente sono venuti meno alcuni diritti sanciti dal contratto nazionale".

Del Serro ha così sottolineato: "lunedì scorso ho avuto un incontro con liquidatore Nicola Lisma ed ho chiesto lui di provvedere innanzitutto al pagamento degli stipendi senza sporadici acconti". La società in liquidazione in questa fase, viste alcune denunce penali, avrebbe infatti preferito pagare alcuni contributi dovuti ai dipendenti ed i debiti delegati alla Società per acquisti fatti dai dipendenti attraverso il quinto dello stipendio. Del Serro ha così annunciato: "mi attiverò subito con il nuovo Prefetto di Trapani, al quale chiederò un incontro, affinchè la questione della grave crisi economica finanziaria, e di conseguenza anche sociale, dell'Ato Tp2 venga maggiormente attenzionata rispetto al passato".

Nel frattempo si è appreso che domani i lavoratori dell'Ato percepiranno un altro 40% dello stipendio di giugno.

28-08-2013 20,00

{fshare}

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza