Durante la nostra trasmissione PrimaNews, abbiamo intervistato l'onorevole Cristina Ciminnisi deputata all'ARS del Movimento 5 Stelle. Tra i temi trattati, si è parlato approfonditamente dell'ipotizzato reato per mancata assistenza e altri illeciti a carico di otto medici degli ospedali di Trapani e Castelvetrano legati al controverso scandalo dei reperti istologici. La Ciminnisi ha espresso forti critiche nei confronti del governo regionale di Schifani, denunciando una gestione fallimentare e nomine basate su logiche politiche anziché sul merito. La deputata pentastellata ha sottolineato come la vicenda giudiziaria relativa ai reperti istologici sia un percorso necessario per accertare eventuali responsabilità penali, ma ha marcato una netta distinzione con la vicenda dell'ex manager dell'ASP di Trapani, Ferdinando Croce, definendola "una vicenda tutta politica". "Io ritengo sia stato corretto che la magistratura abbia fatto il proprio percorso e per accertare eventuali responsabilità che dovessero essere ascritte anche a personale diverso" ha dichiarato Ciminnisi.
"La vicenda di Croce invece è una vicenda tutta politica, perché nel momento in cui è scoppiata, è venuto fuori lo scandalo dei reperti, è chiaro che la prima chiamata in causa è la politica". La deputata regionale ha ricordato come il governo Schifani sia stato per settimane in stallo proprio per la spartizione delle poltrone in sanità, evidenziando una chiara correlazione tra le scelte politiche e le conseguenze sul sistema sanitario. Ha criticato l'organizzazione manageriale dell'ASP di Trapani, definendola "non all'altezza", e ha esteso le responsabilità a tutta la politica regionale, dall'assessore alla Sanità al Presidente Schifani stesso. "Tutta la politica regionale, dal manager Croce a salire, quindi compreso l'assessorato, compreso il presidente Schifani, hanno delle responsabilità," ha affermato Ciminnisi.
"Responsabilità che al di là degli accertamenti della magistratura non non ci sono state chiarite per il semplice fatto che il presidente Schifani si è sottratto a qualsiasi forma di controllo del parlamento regionale, perché ripetutamente abbiamo chiesto un confronto in aula sulla situazione della sanità in Sicilia e questo non è avvenuto". La Ciminnisi ha descritto il governo regionale come "molto fragile" e "molto meno compatto di quanto non si voglia far credere", evidenziato dalle recenti elezioni provinciali che hanno mostrato "fratture interne tra i partiti della maggioranza".
Ha evidenziato come la fragilità del governo si manifesti in aula, con l'incapacità di portare a termine riforme importanti. "Noi abbiamo da due anni e mezzo in ballo la riforma dei Consorzi di bonifica," ha sottolineato la deputata, esprimendo scetticismo sulla sua imminente approvazione. "Un governo che si dice forte, che può contare sullo stesso colore politico del governo nazionale, ma che non riesce a portare a casa, con tutte le condizioni politicamente favorevoli, le riforme che servono veramente ai siciliani." Altro punto trattato è la gestione dei rifiuti e la scelta del governo Schifani di costruire due inceneritori.
Il Movimento 5 Stelle si è sempre espresso contro questa soluzione, in linea con le direttive europee. "Il Movimento 5 Stelle è stato sempre contrario fin dal primo momento," ha ribadito Ciminnisi."Siamo sempre stati abituati a un sistema di gestione dei rifiuti che secondo anche le gerarchie europee dovrebbe vedere l'incenerimento come un'ultima delle opzioni possibili. Mentre nel resto d'Europa inceneritori costruiti ormai 15-20 anni fa vengono dismessi perché l'obiettivo è quello della riduzione delle emissioni entro il 2030 del 55%, noi paradossalmente stiamo andando a costruire adesso due inceneritori spendendo 800 milioni di euro dai fondi FSC, quindi dai fondi che servirebbero a colmare il divario infrastrutturale tra Nord e Sud, e invece noi li spendiamo per costruire due inceneritori che vanno in direzione completamente opposta." Nonostante le difficoltà, il Movimento 5 Stelle si sta riorganizzando a livello locale, con l'obiettivo di costruire un'alternativa al centrodestra.
La Ciminnisi ha parlato di un percorso di "rinnovamento" a livello nazionale. "È chiaro però che c'è una fase di riorganizzazione che va accompagnata, quindi ci stiamo adattando anche noi, stiamo imparando a radicarci nel territorio per competere con gli altri partiti con le stesse armi," ha spiegato Cristina Ciminnisi sottolineando l'importanza di rimettere al centro le esigenze dei cittadini, soprattutto in vista delle prossime elezioni. Infine, l'onorevole Ciminnisi ha toccato il tema dei conflitti globali, esprimendo preoccupazione per la situazione internazionale, in particolare per le immagini provenienti da Israele e Gaza, e per la presenza della base di Sigonella in Sicilia.
Ha ribadito la posizione del Movimento 5 Stelle a favore della pace e contro il riarmo. "Diciamo che non c'è da stare tranquilli," ha concluso Ciminnisi. "Credo che le grandi manifestazioni di piazza che stiamo vedendo in queste settimane lancino un messaggio molto chiaro. Si sta lanciando un messaggio ai potenti della terra dicendo 'noi non ci stiamo', perché nessuno di noi vuole essere trascinato in un altro conflitto mondiale e vogliamo la pace".