Per lesioni personali colpose gravi, il giudice delle udienze preliminari di Marsala Riccardo Alcamo ha rinviato a giudizio due medici dell’ospedale “Abele Ajello” di Mazara: Maria Assunta Canino, di 51 anni, e Francesco Quattrocchi, di 64.
Il processo inizierà il 24 gennaio. Ai due medici, il 9 settembre 2010 rispettivamente di turno al reparto di Pneumologia e al Pronto soccorso, si contesta di aver provocato, per “negligenza, imprudenza e imperizia, nonché inosservanza delle regole medico chirurgiche”, lo stato di coma a un paziente (l’allora 54enne Antonino Santo, di Petrosino, affetto da SLA e tracheostomia) trasportato al nosocomio perché non riusciva quasi più a respirare in quanto il ventilatore domiciliare era andato in tilt a causa una temporanea interruzione dell’energia elettrica.
A fronte delle persistenti difficoltà respiratorie, secondo l’accusa, i due medici non avrebbero proceduto “alla disostruzione della cannula tracheostomica, perseguendo l’errata ipotesi che ricollegava i disturbi respiratori al malfunzionamento del ventilatore”.
Antonino Santo, a causa di un’altra crisi, morì il 17 gennaio 2013. E per il decesso, nell’ambito dello stesso procedimento era stato chiesto anche il rinvio a giudizio, per omicidio colposo, anche del medico del 118, Pietro Valenti, di 59 anni, intervenuto a casa del Santo su richiesta dei familiari. Valenti era accusato di non aver disposto l’immediato ricovero del paziente in ospedale.
Processato con rito abbreviato, il medico è stato, però, assolto dal gup Riccardo Alcamo. Ad assistere legalmente i familiari di Antonino Santo, costituitisi parte civile, è l’avvocato Ignazio Bilardello. L’indagine è stata svolta dal maresciallo Francesco Pellegrino, capo della sezione di pg dei carabinieri della Procura di Marsala.
A.P.
17/12/2015
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