Il 30 marzo 2013 una coppia mazarese si era recata presso il presidio di emergenza di via Livorno per chiedere una visita urgente al proprio bimbo nel punto di intervento pediatrico (allocato presso lo stesso presidio ed
operante nelle ore diurne, 10h, nei giorni festivi e prefestivi).
Il pediatra di turno ha però rimandato la coppia a rivolgersi al pronto soccorso dello stesso presidio per la cura del caso. La coppia non prese bene la cosa, adducendo motivazioni personali alla base della decisione del pediatra.
Da qui scattò la denuncia per rifiuto d'atto d'ufficio alla Procura della Repubblica ed i coniugi si costituirono parte civile per il risarcimento dei danni. Così venne aperta un'indagine per stabilire se rinviare o meno a giudizio il pediatra.
Mercoledì scorso, 26 marzo, il Gup di Marsala in udienza ha però prosciolto il medico dall'accusa perché il fatto non sussiste. Ad essere accusata e prosciolta anche un'infermiera del triage del presidio di via Livorno. A difendere il pediatra è stato l'avv. Simone Bonanno, l'infermiera è stata invece difesa dall'avv. Fabrizio Torre.
Certamente il fatto fa scalpore perché spesso i medici, rinviati a giudizio nella quasi totalità dei casi, si trovano a fronteggiare lunghi e costosi iter processuali con esiti infausti per la loro professionalità prima di essere giudicati non colpevoli.
01-03-2014 9,30
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