Porto canale innavigabile, incagliata anche una motovedetta della Guardia di Finanza

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
16 Aprile 2014 10:02
Porto canale innavigabile, incagliata anche una motovedetta della Guardia di Finanza

Abbiamo scritto più volte negli ultimi mesi, e fino a qualche giorno fa, del problema della ormai quasi innavigabilità del porto canale e sulla necessità di avviare quanto prima la sua escavazione per poterlo rendere nuovamente navigabile.

Abbiamo raccontato più volte di pescherecci incagliati nel tentativo di raggiungere le banchine di alcuni cantieri o i distributori di carburanti di piazzale G.B Quinci; casi in cui si sono registrati dei danni, migliaia di euro, per gli stessi natanti a causa appunto dei fanghi su oscillatori, sonar ecoscandagli etc. Stamani però dobbiamo registrare un altro caso definibile però eccezionale vista la sua unicità, e cioè l'incagliamento di una motovedetta della Guardia di Finanza proprio al centro del porto canale, in una delle tantissime secche che ormai caratterizzano il porto canale mazarese.

Al momento che scriviamo sarebbero in corso le operazioni per il disincagliamento del mezzo con l'ausilio di un gommone e di una grossa motovedetta della guardia costiera (vedi foto 1).

Probabilmente si tratta di quei pochissimi casi che hanno visto uomini delle forze dell'ordine coinvolti anch'essi nel far fronte alla grave situazione in cui versa il porto canale. Lo ribadiamo ancora una volta: le condizioni del porto canale sono gravissime ed in particolare per gli operatori della piccola pesca le cui imbarcazioni sono ormeggiate in un letto quasi melmoso e per la cantieristica i cui proprietari sono stati costretti a sistemare a proprie spese alcune banchine per potere continuare la loro attività.

Molto critica la situazione di alcuni gestori di carburanti (alcuni stanno cessando le loro attività) che operano nella banchina di piazzale G.B. Quinci ormai difficile da raggiungere a causa della presenza di pericolose secche all'interno del porto; una situazione questa che favorisce soltanto un grosso gestore di carburanti presente nel porto nuovo dove vi è ormeggiata la gran parte dei pescherecci mazaresi.

Nei giorni scorsi il dott. Giorgio Tranchida ricercatore dell'Iamc-Cnr ci ha spiegato come avvenute le fasi di elaborazione del piano di caratterizzazione ambientale del porto descrivendo le fasi dei prelievi e carotaggi per l'analisi dei fanghi prelevati dal fondo del fiume al fine di ottenere l'autorizzazione allo smaltimento o in colmata o in discarica, a seconda dell'esito di tali analisi; un progetto avviato grazie ad convenzione firmata lo scorso 22 maggio con il Provveditorato Interregionale Opere Marittime Sicilia-Calabria che adesso dovrà bandire un bando di gara (speriamo al più presto) per l'escavazione del porto così come richiesto dall'Amministrazione Cristaldi che ha ricevuto un finanziamento di circa 2.100.000 euro.

La speranza è che non vada tutto in fumo come già avvenuto nei primissimi mesi del 2012 con un intervento-tampone (il cui costo complessivo era di 93.000 euro), per il dragaggio di cinque punti critici per la navigazione (uno di questi dove incagliata la motovedetta, vedi foto 2) per il bassissimo fondale a causa dell'accumulo di detriti. Ad eseguire i lavori doveva essere la ditta mazarese "Cucchiara Fina Daniela" che si era aggiudicata i lavori (con un ribasso del 9,99 % sull'importo a base d'asta di circa 80.000 euro) dopo che la commissione comunale giudicatrice della gara, a trattativa privata, aveva provveduto alla correzione dell'esito della stessa gara in quanto in un primo tempo la stessa era stata aggiudicata alla ditta mazarese "Cafazza" secondo il criterio del massimo ribasso utilizzato fino a quattro offerte.

I lavori (che prevedevano ilprelevamento di 5.000 quintali di detriti i quali, a seguito di analisi ed autorizzazioni ricevute sia dal Cnr che dall'Arta, dovevano essere fatti essiccare e poi depositati nella cosiddetta "colmata B") in pratica non vennero mai iniziati, mancanza di documentazione ed autorizzazioni necessarie? Problemi per l'utilizzo del moto pontone? Oppure, come sempre facile scaricare la colpa in questi casi, ostruzionismi da parte degli ambientalisti?

Non sappiamo quando saranno avviati i nuovi lavori per il dragaggio del porto canale, certamente fa riflettere il fatto che l'escavazione del porto canale è stata oggetto di dibattito nella campagna elettorale di cinque anni fa e ritorna ad essere ancora oggi uno dei cavalli di battaglia di quasi tutti i candidati a guidare la città nel quinquennio 2014-2019.

Francesco Mezzapelle

16-04-2014 12,00

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