E’ passato un anno dalla (improvvisa) chiusura del ponte sul fiume Arena i cui lavori di manutenzione sulla struttura (a causa dell’ammaloramento di 46 pendini) sono iniziati lo scorso 16 maggio e che –secondo crono programma- si dovevano concludere circa un mese fa, l’8 agosto. In questo anno si sono succedute dichiarazioni delle diverse parti, in primis del Libero Consorzio Comunale di Trapani, l’ente che ha la competenza sul ponte e sulla SP38 Mazara-Torretta Granitola, del Comune di Mazara del Vallo, onorevoli nazionali, regionali, consiglieri comunali, e, ovviamente, i tre Comitati (“Boccarena”, “Associazione Quarara”, “Ponte Arena”) dei residenti nel popoloso quartiere Boccarena/Quarara.
Ci sono state polemiche circa la chiusura totale del ponte, sul mancato inizio dei lavori, sullo stato di pericolosità persistente nel percorso alternativo (la SP66) utilizzato da migliaia di residenti per raggiungere la Città o tornare a casa. Vi era stata anche la proposta, poi ritirata, di un ponte alternativo da parte dell’Amministrazione comunale per la quale il Consiglio comunale aveva stornato 300mila euro dal Bilancio. Per non parlare dello studio alternativo relativo al progetto di manutenzione del ponte presentato dall’ing.
Giuseppe Salvo, delle le polemiche sulle modalità dei lavori relativi alla sostituzione dei pendini ammalorati e sull’alto costo (circa un milione di euro) del progetto avallato dalla Provincia, e delle diverse proteste organizzate dai tre Comitati per la richiesta dell’avvio dei lavori e per la riapertura parziale del ponte (vedi foto da noi scattata qualche giorno fa).
Più volte in questo anno l’ex Provincia, attraverso lo stesso commissario Raimondo Cerami, ha motivato il ritardo dell’inizio dei lavori a causa delle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime da parte della ditta aggiudicatrice dell’appalto dei lavori di manutenzione del ponte. Lo stesso Cerami qualche giorno fa, il 6 settembre, ha parlato nuovamente di difficoltà nel reperimento delle materie prime annunciando lo slittamento (richiesto dalla ditta esecutrice) della fine dei lavori al 6 dicembre, ben quattro mesi dopo la data definita nel crono programma.
Eppure in una precedente nota, il 20 luglio (quindi a 20 giorni dalla programmata conclusione dei lavori) sempre il commissario Cerami aveva così rassicurato: “Non sono stati registrati nella fase lavorativa in corso tempi di stallo. Per le restanti attività di completamento dei lavori che riguardano la sabbiatura e la verniciatura dell’intradosso del ponte e/o delle parti che non richiedono lavori in quota, si prevede la possibile riapertura del ponte a senso unico alternato, sia avuto riguardo al tipo di lavorazioni che al ripristino delle condizioni di esercizio e di sicurezza strutturale del ponte”; così concludeva la nota: “…è stata varata una organizzazione ottimale di coordinamento delle risorse umane e strumentali nel rispetto delle condizioni di sicurezza al fine di raggiungere efficacemente e efficientemente i risultati anche in termine di riduzione dei tempi delle singole attività lavorative in opera”.
Insomma il 20 luglio l’ex Provincia lasciava presagire che la data di agosto per la fine dei lavori sarebbe stata rispettata e non si parlata di nuovo “reperimento materie prime”. Qualcosa pertanto non torna. Cosa è avvenuto allora nell’ultimo mese ed in particolare dopo le prove di carico sullo stesso ponte concluse il 31 agosto per le quali si aspetta ancora il referto dei collaudatori per consentire il transito veicolare anche se a senso unico alternato? Nella recente nota del 6 settembre il commissario Cerami però sottolinea: “A breve si conoscerà l’esito delle valutazioni operative in corso con le lavorazioni notturne e gli altri accorgimenti che, tenuto conto delle condizioni climatiche e di tutte le condizioni intrinseche ed estrinseche, nel rispetto delle regole tecniche e delle misure di sicurezza , possano garantire anche la sicurezza degli utenti”. Cosa vuol dire questo? E’ pure in forse la riapertura parziale del ponte?”
I circa tremila residenti del quartiere Boccarena/Quarara si aspettano che il ponte, seppur parzialmente, sia riaperto entro l’inizio dell’anno scolastico per non ritornare a vivere i grandi disagi vissuti nell’anno appena trascorso (immaginate quanti i costi aggiuntivi di carburante gravanti in un’economia familiare nel corso di questo anno). Sulla possibilità di una riapertura entro l’inizio dell’anno scolastico si è detto “fiducioso e speranzoso” il sindaco Salvatore Quinci dopo un colloquio telefonico con il commissario Cerami.
Francesco Mezzapelle