Omicidio Amatuzzo, dopo l’ergastolo arriva la condanna per lesioni e maltrattamenti

Altro capitolo della vicenda che vide alla viglia di Natale del 2022 l'uccisione di una donna da parte del marito

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
13 Luglio 2025 09:33
Omicidio Amatuzzo, dopo l’ergastolo arriva la condanna per lesioni e maltrattamenti

Si torna a parlare dell’omicidio di Maria Amatuzzo, la donna di 29 anni uccisa con 12 coltellate all'addome la vigilia di Natale del 2022 nella sua casa di Marinella di Selinunte. Il marito, Ernesto Favara, di 63 anni (all'epoca dei fatti), era stato arrestato e successivamente condannato in primo grado all'ergastolo, sentenza confermata dalla II Sezione della Corte d'Assise d'Appello di Palermo presieduta dal Presidente Angelo Pellino. Al momento dell'arrivo dei Carabinieri, allertati dalle urla della vittima e da un vicino, Favara si trovava in stato confusionale e aveva ancora in mano il coltello. Al fratello, che conviveva con la coppia, l'uomo avrebbe risposto "Mi ha fatto perdere le bambine", riferendosi alle due gemelle della coppia, che da quasi un anno erano state affidate a una comunità alloggio. La relazione tra Maria Amatuzzo ed Ernesto Favara, iniziata circa cinque anni prima e culminata in un matrimonio civile, era stata descritta dai vicini come burrascosa e caratterizzata da conflittualità.

Entrambi avevano alle spalle precedenti matrimoni falliti e figli da relazioni precedenti. Il legale Margherita Barraco aveva presentato ricorso in appello. Amatuzzo fu vittima di ingiurie, vessazioni, minacce e aggressioni fisiche da parte di Favara culminate nel pomeriggio del 24 dicembre con l’omicidio nel garage della loro casa di Marinella di Selinunte dopo che la donna aveva deciso di trasferirsi a vivere a casa del nuovo compagno Liborio Cammarata. Ed è arrivata dal Tribunale di Marsala, l'11 luglio, la condanna per Favara alla pena di anni 5 e 6 mesi di reclusione per i reati di lesioni e maltrattamenti. Ha dato lettura del dispositivo di sentenza il Giudice Francesca Maniscalchi, Pubblico Ministero Ignazia Uttoveggio, che aveva già sostenuto l’accusa nel processo di primo grado. Nel processo si sono costituiti parte civile i familiari di Maria Amatuzzo, rappresentati dagli avvocati Vito Daniele Cimiotta e Francesca Di Matteo, e le associazioni Demetra e Casa di Venere, rispettivamente rappresentate dalle avvocate Marilena Messina e Roberta Anselmi.

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