Il deputato Miccichè è stato accusato di aver utilizzato l'auto blu assegnatagli per scopi personali, violando così le norme istituzionali. L'ex presidente dell'Ars e deputato regionale di Forza Italia è indagato anche per peculato, truffa e false attestazioni. I magistrati sostengono che abbia confermato false missioni di servizio per il suo autista, Maurizio Messina, che avrebbe ricevuto indebitamente 10.736 euro grazie a questa truffa. Il gip ha disposto il divieto di dimora a Celfalù per Miccichè, "sottolineando la gestione arbitraria e personalistica dell'autovettura", come scrive il Gip, da parte dell'ex presidente dell'Ars.
Secondo il giudice, Miccichè avrebbe adibito il suo autista a compiti non istituzionali, come trasportare teglie di pasta al forno per compleanni o consegnare oggetti vari, spesso senza nemmeno salire a bordo dell'auto. In 33 episodi presi in considerazione, "si è vista la distorsione della funzione istituzionale dell'automezzo"- come spiega il giudice- con alcuni viaggi che comportavano un impegno di almeno quattro ore per l'autista, che poteva quindi ottenere una retribuzione supplementare.
Lo stesso autista si è lamentato per l'abuso dell'auto blu, anche in seguito all'arresto dello chef Di Ferro. L'autista avrebbe parlato con Miccichè dicendogli che non potevano continuare in questo modo.