#mazarasipuò…Eliminare il degrado quotidiano ed il commercio abusivo in piazzetta dello scalo

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
19 Maggio 2019 11:31
#mazarasipuò…Eliminare il degrado quotidiano ed il commercio abusivo in piazzetta dello scalo

Cari lettori di Prima Pagina quest’oggi inauguriamo una nuova rubrica che abbiamo voluto intitolare #mazarasipuò. La rubrica riguarderà alcune problematiche sollevate dalla nostra redazione, anche grazie alla segnalazione di numerosi cittadini,  in questi ultimi anni e non risolte dalla precedente Amministrazione. Pertanto tale rubrica ha come obiettivo quello di segnalare alla nuova Amministrazione comunale guidata dal dott. Salvatore Quinci alcune questioni che potrebbero essere messe in agenda (forse lo sono già, sempre meglio però ricordarle) al fine di potere programmare degli interventi per avviare quella trasformazione e quel miglioramento della Città promesso da tutti i competitors delle Amministrative.

Siamo altresì ben consci del fatto che la stessa Amministrazione si è appena insediata e che la nuova Giunta sta muovendo i primi passi per conoscere quanto lasciato in “eredità” dalla precedente Giunta di Nicola Cristaldi. Domenica 19 maggio 2015, ore 9 del mattino, la cosiddetta “piazzetta dello scalo” di Mazara del Vallo è molto affollata, nessuna inaugurazione, nessuna festa, cittadini che attraversano la piazza, divincolandosi fra le auto che scendono da via Santa Croce dirette sul lungomazaro Ducezio.

Benvenuti nel selvaggio mercato della vecchia zona della "marina" (vedi foto di copertina e le seguenti tre scattate questa mattina).  Da un lato della piazza, all’angolo della struttura che fino a nove fa (pensate sono trascorsi quasi 10 anni!) ospitava la caratteristica asta del pesce (poi chiusa dall’Amministrazione Cristaldi),  vi sono anziani, italiani, che mettono in bella mostra del pesce, frutta ed ortaggi in delle cassette; tutto venduto in maniera abusiva. Dall’altro lato, seduti sul muretto che circonda la struttura del piccolo mercato ittico al dettaglio, vi sono uomini, gran parte di origine maghrebina, che fermano chiunque passi da lì: offrono, a buon mercato, il loro pesce, soprattutto gambero bianco, contenuto in delle cassette di plastica, una sopra l’altra all’interno di grosse buste di cellofan adagiate sullo stesso muretto, questo avviene quasi quotidianamente da un decennio.

Vi sono altri venditori abusivi che prendono le cassette di pesce cofani delle loro auto che chiudono prontamente. Altri mettono le cassette in un carrellino e fanno la spola lestamente fra le vie poste alle spalle dello stesso mercato ittico, via Epifanio e Guido Mattana, chissà forse per ricaricare.

Corre, corre, il carrello con il suo carico di pesce, congelato e scongelato a seconda dell’occorrenza (ignari gli acquirenti circa i rischi per la loro salute ben sapendo però di compare pesce venduto abusivamente), e viene posteggiato, accuratamente nascosto. Come sempre accade alla fine della mattinata, la piazzetta dello scalo si presenta in uno stato indecente, indecoroso, cartoni, cassette al cui interno spesso interiora di pesci, vengono abbandonati nel bordo della banchina e trascinati dal vento verso il già moribondo fiume Mazaro (altra questione…), per non parlare dell’invasione dei gabbiani pronti a recuperare i residui del pesce venduto.

C’è pure chi sversa il liquido delle cassette al fine di ripulirle; alla fine della giornata in piazzetta dello scalo si respirano odori nauseabondi… Degrado più assoluto alla vista dei turisti (ancora pochi) che risalgono a piedi la sponda est del fiume Mazaro. (in foto n.5, scattata qualche mese fa, rifiuti abbandonati sulla banchina di piazzetta dello scalo). Le diverse operazioni congiunte condotte in questi anni dalle forze dell’ordine non sono riuscite a spezzare il dominio degli venditori abusivi sull’antica piazza del pesce.

Piazzetta dello scalo, lo abbiamo sempre denunciato, somiglia sempre più ad un “suq” ma con una particolarità e cioè che al suo interno viene praticato il commercio abusivo di prodotti, ciò, oltre ai danni per al salute dei cittadini, comporta gravi perdite economiche per gli operatori all’interno del mercato ittico al dettaglio i quali invece sono costretti ad emettere lo scontrino fiscale, pagano le tasse. Altra situazione aberrante è costituita dalla presenza nelle immediate vicinanze di molti magazzini di imprese ittiche le quali vengono sottoposte frequentemente a controlli serrati da parte di ufficiali sanitari, controlli che durano per ore mentre a pochi metri viene venduto pesce avariato e merce in dubbio stato di conservazione.

Tornerà a risplendere la zona della vecchia marina, il cuore pulsante di quella che fu la più grande marineria del Mediterraneo? Lì dove la chiatta, quella storica, faceva la spola fra le due sponde del fiume Mazaro ancora pulito e navigabile? E’ una speranza che coltiviamo da anni. Francesco Mezzapelle

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