Mazara, vandali appiccano il fuoco alla porta laterale della “Chiesa del Miracolo”

Davanti il portone, fra le vie Casa Santa e Gobetti, abbandonati da sempre abiti usati. Problema criminalità giovanile

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
03 Settembre 2024 09:04
Mazara, vandali appiccano il fuoco alla porta laterale della “Chiesa del Miracolo”

Un gesto davvero ignobile quello compiuto da vandali in azione nella notte fra l’1 e il 2 settembre. Ignoti hanno appiccato il appiccato il fuoco alla porta laterale della "Chiesa del Miracolo" che si trova in via Casa Santa. In quello stesso complesso –ricordiamo- hanno sede la Caritas Diocesana, la Fondazione San Vito Onlus e il Centro Operatori di Pace. Dietro quella porta, all’angolo fra via Casa Santa e via Pietro Gobetti, i cittadini continuano ad accumulare abiti vecchi e dismessi, credendo che quella sede della Caritas se ne occupi.

Ciò ha facilitato l’azione criminale dei vandali con il fuoco che ha consumato un cumulo di abiti lì collocati provocando il danno alla porta lignea (vedi foto di copertina). Si tratta di un gesto criminale, lo vogliamo sottolineare ancora una volta, che evidenzia seppur nella su singolarità il perdurare di una situazione pericolosa che si è venuta a creare negli ultimi anni in Città e che vede spesso giovani che si rendono “protagonisti” di furti, scippi, spesso finalizzati all’acquisto di droga, e di altri episodi davvero deprecabili quali atti vandalici di diversa entità.

Negli ultimi giorni ci segnalano anche la presenza di una gang di ragazzi di origine maghrebina e autoctona che si “diverte” a piazzare e far esplodere, provocando dei boati avvertiti anche a distanza, dei grossi petardi all’interno dei piccoli cassonetti metallici dei rifiuti ubicati in varie zone della Città. Infine, tornando alla vicenda dell’incendio, la stessa Caritas Diocesana esorta i cittadini mazaresi a non abbandonare gli abiti usati dietro quella porta, ma a portarli alla discarica comunale; la Caritas non si occupa di abiti usati che in nessun modo possono essere distribuiti ai bisognosi, nel rispetto delle norme igieniche vigenti.

Francesco Mezzapelle

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