Non si può certamente nascondere la situazione di emergenza igienico sanitaria in Città a causa delle montagne di spazzatura che si sono accumulate da circa una decina di giorni in molte strade e zone della Città (ad esclusione del lungomare e davanti al centro storico dove la raccolta rifiuti viene invece effettuata) per non parlare dei tanti cassonetti bruciati e disciolti da incivili. Tutto ciò fa emergere molti interrogativi sulla gestione della raccolta dei rifiuti da parte dell’Amministrazione del sindaco Nicola Cristaldi.
In attesa che venga firmato il contratto, dopo l’aggiudicazione provvisoria presso l’Urega di Trapani, con il raggruppamento di imprese Senesi Spa di Fermo e Eco Burgus di Borgetto (Pa) per la gestione quinquennale della raccolta dei rifiuti (un appalto di circa 25 milioni di euro), sul percorso che la stessa Amministrazione sta intraprendendo, in particolare sulla effettiva volontà di promuovere una seria politica verso la raccolta differenziata e sui rifiuti zero, ciò abbasserebbe la quantità della indifferenziata e permetterebbe la riduzione drastica di oneri, ricadenti infine sui cittadini, per il conferimento in discarica) vi sono molti dubbi ed emergono delle contraddizioni. (in foto di copertina cassonetto incendiato presso la via Daniele Ajello).
Un percorso virtuoso di raccolta differenziata necessita infatti di regole certe e di un modello organizzativo strutturato, di un’articolazione territoriale diffusa, di un soggetto gestore e di operatori qualificati, di una rete di comunicazione adeguata: servirebbe puntare oltre ai centri di raccolta (isole ecologiche) al servizio domiciliare (porta a porta) indirizzato alle famiglie e alle attività commerciali, così come richiesto da molti cittadini, vedi anche le diverse iniziative e la raccolta di firme promosse dalla Ggil-Camera del lavoro di Mazara del Vallo.
A quanto pare però questo non è il modello che vuole seguire l’Amministrazione Cristaldi che ha intrapreso un “percorso futuristico” –così è stato dichiarato anche dal vice sindaco Silvano Bonanno nel suo intervento nella seduta del Consiglio comunale del 7 novembre, quella avvenuta all’indomani dello spoglio delle elezioni Regionali che hanno visto l’entourage del sindaco Cristaldi, assessori, consiglieri di maggioranza, stretti funzionari ed amici stretti, sostenere la candidatura del trapanese Francesco Salone di idea Sicilia (498 voti raccolti a Mazara) anch’egli affascinato dal “ritorno al futurismo” del primo cittadino mazarese.
Il nuovo “percorso futuristico” spiega forse –così come annunciato qualche giorno dall’emittente Televallo- la recente perdita di finanziamenti per quasi tre milioni di euro da parte del Comune di Mazara del Vallo per la realizzazione di due centri comunali di raccolta dei rifiuti? “I progetti elaborati da Palazzo dei Carmelitani e presentati alla Regione –si legge sul sito di Televallo- sono stati dichiarati inammissibili (per mancato raggiungimento del punteggio necessario) dalla commissione ad hoc istituita presso l’Assessorato regionale per l’energia al fine di valutare tutte le istanze pervenute dai vari Comuni.
Si tratta, nello specifico, dei progetti relativi alla realizzazione di due centri in altrettanti beni confiscati alla mafia: uno da realizzare nel lotto ex Stella d’Oriente sulla strada statale 115 e l’altro nell’area di via Dei Giardini Fioriti”. I due centri, come annunciato lo scorso luglio dal vicesindaco Silvano Bonanno, erano destinati allo stoccaggio dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata. Ci chiediamo: l’attuale amministrazione mazarese vuole davvero fare la raccolta differenziata?
Sembra invece che la stessa stia promuovendo la realizzazione di una discarica di rifiuti indifferenziati in territorio mazarese, il cosiddetto “progetto Best-Le Miniere Artificiali”; un investimento fino a 40 milioni di euro per un mega impianto polifunzionale per il trattamento dei rifiuti solidi urbani nella quantità complessiva di 70.000 tonnellate, questo è quanto dovrebbe sorgere in un ex cava di contrada San Nicola, in un'area di circa 43 ettari ubicata circa 8,7 km dal centro abitato di Mazara, 5,6 km da quello di Campobello e circa 2,3 km dall'A29. (vedi foto n.2 relativa al Progetto Best)
Nel novembre 2012 la società milanese Unità di Misura s.r.l. (UDM), promotrice del progetto, stipulò con il Comune di Mazara un protocollo d’intesa, della durata di otto anni. Il protocollo fu sottoscritto dall’Amministrazione, sentiti gli esperti del Sindaco (l’ing. Nicolò Sardo e l'avv. Francesco Muscolino) e costituì soltanto un atto propedeutico alla stipula della convenzione tra il Comune di Mazara del Vallo e la Società Unità di Misura s.r.l.
(UDM). Nel protocollo, oltre alle caratteristiche dell’impianto venne anche specificato che la Società avrebbe proposto un contributo, “quale misura compensativa dell’impatto ambientale e territoriale commisurato alla quantità di rifiuti effettivamente gestiti dall’impianto”. Contributo che sarebbe stato di 0,75 centesimi a tonnellata di rifiuto inerte depositato, e 6 euro a tonnellata di rifiuti speciali e urbani. La quantità massima di rifiuti che, secondo il protocollo, potrà essere smaltita nell’impianto è di 20 tonnellate l’anno.
Il progetto della Ditta milanese si baserebbe sulla capacità di accelerare i processi naturali di bioreazione senza generare criticità ambientali azzerando gli impatti che sono classici di un impianto di discarica tradizionale. Ogni costruzione del genere ha le sue promesse, quelle di sempre: azzerare l’impatto ambientale delle consuete discariche, risparmio sulle tariffe, posti di lavoro, migliore gestione del sistema della raccolta rifiuti. Il progetto venne presentato pubblicamente nel luglio 2013 presso l’Aula consiliare.
La realizzazione del “Progetto Best” ha avuto però, almeno finora, vita non facile negli uffici della Regione siciliana, chissà forse ostacolato anche politicamente dal Governo Crocetta inviso all’Amministrazione mazarese per diverse questioni inerenti il territorio mazarese. Infatti il 5 agosto 2014, il Dipartimento regionale per l’Ambiente annullò, in autotutela, il decreto di compatibilità ambientale emesso il giorno prima. Una passo indietro repentino, quello della Regione, dovuto, a quanto sembra, alla necessità di effettuare ulteriori approfondimenti sulla vicenda senza, però, specificare, di che tipo e in quale ambito. Successivamente il Tar Sicilia nel 2015 accolse il ricorso della Ditta.
Seguirono diverse conferenze di servizio presso la Regione, ma l’iter sembrava andare molto a rilento tanto che il primo cittadino mazarese nel luglio 2016 dichiarò amaramente: “Da oltre tre anni andiamo dietro ad un’autorizzazione della Regione per realizzare questo impianto, però non facciamo altro che entrare ed uscire dagli uffici in attesa che la Regione si decida a darci un parere che, stando così le cose, non credo arriverà presto.
In Sicilia – osserva Cristaldi - diventa sempre più difficile aspettare il futuro. Diventa sempre più difficile augurarsi che la classe dirigente comprenda la necessità di affidarsi all’innovazione tecnologica in una materia così importante qual è quella dello smaltimento dei rifiuti. Sono sconfortato da questa Regione, dal comportamento dell’apparato burocratico che appare timoroso, che non ama il futuro, che non ha le conoscenze tecniche per dire di no a progetti di questa natura e si trincera dietro opinioni o considerazioni personalizzate ma senza precisi rigori scientifici”.
Si osservi bene, in questa dichiarazione del Sindaco Cristaldi la parola “futuro” venne citata ben due volte, ecco un’altra traccia del “percorso futuristico” già in atto?
Comunque sembra però che negli ultimi giorni finalmente l’iter per il grande “progetto Best” si sia sbloccato tanto che la stessa emittente Televallo ha pubblicato la notizia, appresa attraverso l’albo pretorio del Comune, del deposito presso l’Assessorato regionale per il Territorio e l’Ambiente dell’aggiornamento alla valutazione di impatto ambientale del progetto, con contestuale avvio della valutazione di incidenza. L’avviso, pubblicato anche sul sito online del Comune, avverte che entro meno di 60 giorni chiunque abbia interesse può prendere visione della documentazione prodotta e presentare in forma scritta eventuali istanze e osservazioni o ulteriori elementi conoscitivi sull’opera in questione.Così trascorsi i 60 giorni il mega progetto promosso dall’Amministrazione Cristaldi potrebbe diventare realtà.
Pertanto, ci chiediamo ancora, cosa si aspettano quei cittadini, seppur numerosi, che chiedono l’avvio di una seria gestione della raccolta differenziata (“isole ecologiche” e “porta a porta”)? Potrebbero mai ostacolare questo grande affare che poi sembra in linea con la gestione dei rifiuti che il nuovo Governo regionale vorrebbe intraprendere? Illusi!
Francesco Mezzapelle
11-11-2017 12,45
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