Lo scorso novembre è stato avviato il servizio di mensa scolastica per gli alunni delle scuole di competenza comunale aventi diritto in base all'orario scolastico prolungato. Qualche mese fa l’Amministrazione comunale aveva confermato anche per l’anno scolastico 2024/2025 e per il successivo 2025/2026 le tariffe relative al servizio refezione scolastica già in vigore dallo scorso mese di febbraio stabilendo le quote percentuali di compartecipazione delle famiglie i cui figli usufruiscono del servizio in base alle fasce ISEE; è stata garantita la gratuità per nuclei familiari con ISEE fino a 10mila euro (i blocchetti dei buoni pasto sono stati consegnati alle singole scuole).
Il servizio sarà erogato fino alla fine del 2024 dall'impresa Bitti di Castelvetrano aggiudicataria della gara d'appalto relativa al precedente anno scolastico 2023/2024, in attesa della definizione della nuova gara d'appalto. Il servizio riprenderà poi regolarmente dopo la fine delle vacanze natalizie alla ripresa delle lezioni fino al termine dell'anno scolastico con il soggetto affidatario della gara in itinere. Il costo pagato dal Comune per singolo pasto è di € 4,84 oltre IVA al 4%, a seguito del ribasso offerto dall'impresa aggiudicataria sull’importo a base d’asta di € 5,77 a pasto oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso (vedi determina di affidamento precedente).
Sono 1166 i pasti erogati giornalmente. Il servizio mensa però non riguarda gli alunni delle prime classi delle scuole elementari cittadine che avrebbero rinunciato per queste classi ad avviare il servizio di orario prolungato in quanto il Comune di Mazara del Vallo non avrebbe potuto sostenerne il costo in considerazione alle ormai note ristrette di bilancio. Ovviamente l’impossibilità di poter usufruire dell’orario prolungato con relativo servizio mensa ha creato non pochi disagi a molte famiglie mazaresi composte da due coniugi entrambi lavoratori.
Un caso particolare è quello dell’Istituto Comprensivo Castiglione-Boscarino ove nel gennaio scorso all’atto delle iscrizione alle prime classi elementari era previsto il tempo prolungato con l’orario di uscita dei bimbi alle ore 16.10. Così molte famiglie, aventi determinate necessità legate al lavoro, avevano iscritto i loro figli alla scuola anche se residenti in altre zone della Città. Quando nel presente anno scolastico in corso alcune famiglie (i genitori di 23 studenti della I^ A del plesso Santa Gemma e di 16 studenti della I^A plesso Gorgorosso) apprendono che il servizio mensa non sarà espletato per mancanza di fondi, piuttosto che sconvolgere gli equilibri familiari, e valutate diverse alternative (fra le quali quelle di portare il pranzo da casa, oppure di riportare a scuola i bambini dopo pranzo a casa), hanno trovato di comune accordo una soluzione: contattare un’altra azienda fornitrice di pasti e sostenere loro al 100% il costo della mensa (3,50 euro per un piatto di pasta e frutta); una spesa mensile gravante sull’economia delle singole famiglie.
Ovviamente gli stessi genitori, ma non solo loro, si pongono adesso interrogativi circa il prossimo futuro; si chiedono pertanto se la stessa situazione, riferita a tutte le scuole di competenza comunale, si ripeterà anche l’anno prossimo sia con le nuove prime classi elementari che anche con le prossime seconde classi, con la possibilità dell’espletamento dell’orario prolungato (con relativa mensa) soltanto garantita a partire dalle terze classi.
Francesco Mezzapelle