Riceviamo e pubblichiamo lettera di Don Antonino Favata Direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale della salute e cappellano ospedaliero.
"Carissimi amici, ancora sgomento, dolore e lacrime nella nostra città di Mazara per la scomparsa improvvisa e prematura di ILENIA FERRO a seguito di un incidente stradale. Soltanto un mese fa, il 26 aprile scorso, la morte di Leonardo Titone.Due quindicenni strappati troppo presto alla vita; due ragazzi pieni di sogni e di futuro; due figli che non hanno più fatto ritorno alle loro case e tra i loro affetti; due amici e compagni che hanno lasciato un vuoto incolmabile tra i loro coetanei.Mi chiedo: cosa possiamo fare per evitare d’ora in poi simili tragedie? Come prevenire, e tener lontano, situazioni di pericolo che attentano irrimediabilmente alla loro vita e a quella degli altri? Che tipo di presenza deve essere quella degli adulti nell’educazione e nella formazione dei nostri ragazzi? L’uso dei mezzi di trasporto, motorini e macchine, è fatto, da giovani ed adulti, con responsabilità e lucidità, evitando qualsiasi forma di leggerezza, di distrazione o di infrazione delle regole del codice della strada?Lo sgomento non basta, e non può bastare, come sentimento di giusta compartecipazione circoscritto ai giorni nefasti in cui accadono simili tragedie.
Lo sgomento, allo stesso tempo, non serve se non innesca in tutti noi il desiderio e l’impegno di tornare ad assumere, con determinazione e autorevolezza, quel ruolo educativo che ci appartiene e che assicura una crescita sana ed equilibrata dei ragazzi e, di conseguenza, anche il buon vivere sociale per tutti, scevro da insidie di qualunque portata.Ma se vogliamo ampliare lo sguardo, attenzionando altre dinamiche spinose, diciamoci con verità: a chi guardano i nostri ragazzi come loro punti di riferimento? Chi sono i loro modelli di vita? Chi tendono ad imitare o emulare? Chi ascoltano? Con chi parlano o si aprono, sopratutto nelle loro difficoltà? Con chi passano la maggior parte del loro tempo? Con chi condividono le loro emozioni? Da chi si lasciano educare e correggere?L’approccio poi alla dimensione sessuale come conoscenza di sé, delle proprie risorse e del proprio relazionarsi, e all’amore come forza potente e legame profondo che unisce, arricchisce e abbellisce la vita di due persone, come ne prendono consapevolezza i nostri ragazzi senza farli diventare ossessione, possesso, dipendenza o violenza?Che uso fanno poi dei social network? Non possiamo nascondere - saremmo complici di questa deriva - che i social si sono impossessati di loro e delle loro giornate, almeno della maggior parte, e ne hanno plasmato ed intossicato la loro mente, il loro cuore, il loro ragionare, il loro parlare, i loro valori, le loro relazioni.Ma noi adulti, come loro, viviamo anche sui social, siamo tutti social dipendenti, quindi il nostro esempio e la nostra parola spesso non sono credibili e quindi non li portano a riflettere e a correggere, gradualmente, le loro malsane abitudini.
Siamo tutti connessi virtualmente, assuefatti dall’illusorietà che distorce la vera realtà della vita.Se a queste problematiche già complesse, aggiungiamo l’assenza della dimensione della fede, di Dio, della spiritualità, della preghiera, della vita comunitaria in una parrocchia o in un gruppo ecclesiale, come assicurare un approccio sereno alla vita ed una crescita sana? Come renderli forti, capaci di affrontare qualunque difficolta, delusione o tristezza? Un vuoto, quello di Dio, anche in tantissimi adulti.Riconosco che tornare ad assumere oggi, ognuno per la sua parte, il proprio “ruolo educativo”, in questo scenario complicato, è senza dubbio controcorrente.
Accettiamo questa sfida propria del nostro tempo, unifichiamo tutte le forze buone nella nostra città, accordiamo all’unisono i nostri progetti e i nostri sforzi, diamoci soprattutto fiducia reciproca: per il bene dei ragazzi ne vale la pena.Voi dal cielo, Ilaria e Leonardo, che ormai vivete la vita in pienezza senza pericoli o rischi di qualunque genere, insieme alla Madonna del Paradiso e a San Vito, nostri protettori presso Dio, consolate le vostre famiglie, proteggete questa nostra città, illuminate gli adulti, custodite i vostri coetanei, infondete in tutti l’amore per Dio.
Amen.