In un articolo pubblicato ieri, 31 gennaio, sul periodo nazionale "Altreconomia" si legge del gasdotto di Mazara del Vallo. In particolare il gasdotto Transmed, cruciale per l'approvvigionamento energetico italiano, solleva preoccupazioni ambientali. La condotta, costruita negli anni '70 e '80, non sarebbe stata mai sottoposta a valutazione di impatto ambientale. Studi privati suggeriscono un legame tra il gasdotto e l'erosione costiera, ma uno studio commissionato dalla società che gestisce il gasdotto all'Università di Padova negherebbe tale correlazione; lo stesso Ateneo alla richiesta di "Altraeconomia" di visionare lo studio ne avrebbe però negato la conoscenza.
La prateria di posidonia, habitat prezioso, potrebbe aver subito danni, ma il monitoraggio a lungo termine non è stato effettuato. Il naturalista mazarese Enzo Sciabica denuncia infatti modifiche al biotipo locale causate dalla posa del gasdotto. Nel 2014, si è chiesto un rinnovo della concessione per il gasdotto, ma le autorità competenti erano assenti durante la conferenza decisiva. Nel 2022 l'Amministrazione guidata dal sindaco Salvatore Quinci nominò un consulente ad hoc per occuparsi della questione, Fabrizio Hopps, il quale successivamente avrebbe richiesto all'Eni, attraverso il supporto di uno studio realizzato da esperti, una compensazione economica per il territorio, sottolineando l'opportunità di un intervento virtuoso per sostenere Mazara del Vallo.Clicca qui per leggere l'articolo di Altreconomia.