Mazara, ennesimo “scontro” fra randagi e cittadini

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
20 Gennaio 2016 12:48
Mazara, ennesimo “scontro” fra randagi e cittadini

La situazione si ripete: l'altro ieri un'altra vittima dell'aggressione da parte dei randagi nel nostro territorio. I cittadini sono stanchi e amareggiati, il Comune dal canto suo fa tutto ciò che è in suo potere per tentare di arginare e frenare l'ondata di randagi che negli ultimi anni sembrano assediare le nostre strade. Ma come stiano davvero le cose non è dato saperlo, vista l'impossibilità da parte dei randagi di potersi giustificare.

Noi dell'associazione Animali nel cuore, oltre ad occuparci del sostentamento e delle prime cure degli stessi, da diverso tempo svolgiamo opera di adozione nel territorio nazionale, per far sì che i randagi oltre a trovare una ben più lieta sistemazione, possano risultare meno presenti nel nostro territorio.

Sebbene però solo nell'ultimo anno siamo riusciti a far adottare circa 200 cani (15-20 a Mazara, il resto tutti nelle città del Nord) non riusciamo a far diminuire in alcun modo questo fenomeno. A questo punto vale la pena chiedersi: da dove ha origine il randagismo? E come si può frenare?

Il randagismo ha origine essenzialmente dalla mano dell'uomo, in diverse modalità:

in primis la scarsa educazione dei cittadini al riguardo, che si ostinano a non sterilizzare i cani padronali (chi dice per non andare “contro natura”, chi per mancanza di soldi, chi per false credenze secondo cui sterilizzare un animale prima di aver fatto una prima cucciolata può arrecare tumori alla bestiola). Da ciò poi deriva l'impellente necessità di doversi “liberare” della prole, ovviamente!

In secondo luogo l'abbandono: il cittadino medio abbandona il proprio animale per le più svariate ragioni (tra le principali il non poterlo più mantenere, il fatto che crei danni in casa o disturbi il vicinato con i propri latrati, o ancora che si deve traslocare e per Fido non c'è più posto, o peggio perchè un membro della famiglia diventa improvvisamente “allergico”).

Vi sono poi persino privati e/o associazioni limitrofe che ultimamente hanno iniziato a portare sul nostro territorio piccoli branchi di 4-5 randagi delle loro città, forse credendo così di risolvere il problema del randagismo...Certo spostare il problema da una città ad un'altra, oltre a non rappresentare una vera soluzione, porta solo ad incrementare lo stesso problema a quell'altra città....ma evidentemente sono talmente disperati che non si curano delle conseguenze.

I randagi, diventando numerosi, iniziano a far branco, e riducendosi quasi allo stato brado (son sempre discendenti dei lupi), possono diventare aggressivi e fare di tutto per proteggere se stessi e il proprio territorio.A mio avviso l'estrema diffidenza e l'atteggiamento che assumono i cittadini (che scacciano i randagi spesso in malo modo, anche ferendoli) non può che peggiorare la situazione, che potrebbe migliorare invece mostrandosi gentili, offrendo all'animale del cibo o dell'acqua, anzichè la classica ostilità.

Per concludere, per migliorare la situazione basterebbe essere informati sull'argomento, trattare bene il proprio animale e magari esser gentili con coloro che si incontrano.Sono certa che la sterilizzazione dei cani padronali è senza dubbio una delle soluzioni principali per diminuire il fenomeno del randagismo nella nostra amata città.

Alessia Cartagine

13,45

{fshare}

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza