Mazara, dopo il maltempo i pescherecci tornano a pescare: con quali prospettive?

Gasolio alle stelle, ma non solo. Gli interventi del governo nazionale e regionale. Settore a forte rischio stop

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
22 Marzo 2022 09:11
Mazara, dopo il maltempo i pescherecci tornano a pescare: con quali prospettive?

Dopo il maltempo degli ultimi giorni i pescherecci di Mazara del Vallo hanno mollato gli ormeggi per un nuova bordata di pesca, quella che precede le festività pasquali con la relativa necessità di immettere sul mercato nuovo prodotto pere non lasciare il mercato in mano alla concorrenza di altri Paesi. A gravare però sul comparto peschereccio sono i costi energetici (che incidono quasi al 70%) ed in particolare quello del costo del gasolio raddoppiato nel giro di pochi mesi e superato il limite di un euro per litro all’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina; questa mattina, dopo un leggera di munizione nei giorni scorsi, il prezzo del gasolio si è attestato intorno ai 0,95 euro per litro. Le imprese ittiche, già provate dagli stop imposti dalla pandemia e soprattutto dalle restrizioni imposte dall’Europa, sono allo stremo, sul punto di arrestare le proprie attività considerata la progressiva diminuzione della capacità reddituale.

Il governo italiano negli ultimi giorni ha intrapreso delle iniziative per sostenere il comparto. Il Mipaaf, attraverso la Conferenza Stato/Regioni, nell’ambito del “Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere della pesca e dell’acquacoltura”, ha messo a disposizione del settore ittico 20 milioni di euro per sostenere lo stesso comparto per fronte al caro carburanti. Qualche giorno fa è stato emanato il cosiddetto Decreto “taglia prezzi” che prevede un credito d’imposta del 20% della spesa per l’acquisto di gasolio.

Sempre il Mipaaf si è impegnato affinché le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura potessero godere dell’opportunità di rinegoziare e ristrutturare i mutui già stipulati e di allungare fino a 25 anni i residui periodi di rimborso; l’Ismea inoltre può prestare garanzia gratuita a favore di pescatori e agricoltori. Si tratta ovviamente di soluzioni temporanee, utili come soluzioni a breve giro, per sostenere il comparto pesca nel medio e lungo periodo servirebbero soluzioni più sostanziali, strutturali; serve un forte impegno nell’ambito dell’UE dove vengono decise le sorti della pesca degli Stati europei.

A tal fine risulta imprescindibile il confronto e la concertazione tra lo stesso governo italiano e le associazioni che rappresentano il comparto; questo è un punto debole per la pesca di Mazara del Vallo da sempre divisa politicamente e caratterizzata da un eccessivo individualismo.

Il governo della Regione Siciliana dal canto suo, attraverso un decreto firmato dall’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca, Toni Scilla, ha consentito alle imprese pescherecce di anticipare il fermo biologico 2022: è stata disposta la possibilità di interruzione temporanea obbligatoria delle attività di pesca per 30 giorni consecutivi, con inizio nell’arco di tempo compreso tra il 21 marzo e il 31 dicembre 2022.

Francesco Mezzapelle

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