Mazara del Vallo ed il suo particolare legame con Paolo Borsellino che qui fu giovane pretore

Nel 33^ anniversario della strage mafiosa di via D'Amelio riportiamo un pensiero dei Procuratori Vella e Asaro

Redazione Prima Pagina Mazara
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19 Luglio 2025 09:29
Mazara del Vallo ed il suo particolare legame con Paolo Borsellino che qui fu giovane pretore

Sono passati 33 anni dalla strage mafiosa di via D’Amelio a  Palermo che provocò la morte del giudice Paolo Borsellino e degli uomini della scorta: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina ed Emanuela Loi. Mazara del Vallo ha avuto ed ha un legame affettivo con il giudice Paolo Borsellino, che da giovane pretore aveva il suo ufficio proprio a Palazzo dei Carmelitani, oggi sede del Comune. Paolo Borsellino all’inizio della sua carriera a Mazara del Vallo nel 1967, all’epoca del primo mandato del sindaco Nicolò Vella che poi nel corso del suo terzo mandato (1999-2004) fece apporre una lapide presso i locali di Palazzo dei Carmelitani che ospitarono l’ufficio del giovane pretore Borsellino. Al piano terra del Palazzo dei Carmelitani, sede del Comune, nel 2002 è stata collocata una lapide che ricorda l’attività di Borsellino da Pretore ed al piano primo dello stesso Palazzo dei Carmelitani, dove era ubicata la stanza personale di Borsellino, una delle tre gallerie del Palazzo comunale porta il suo nome. Proprio lo stesso avv.

Nicolò Vella lo scorso dicembre da presidente dell'Istituto “Il Duemila” ha organizzato, in collaborazione con l'I.C. "Paolo Borsellino", un convegno (patrocinato dalla Diocesi, dal Comune, del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Marsala e dalle Camere penale e civile di Marsala), tenutosi presso la sala "S.Carlo" el Seminario Vescovile di Mazara del Vallo, dal titolo "L'attualità del pensiero di Paolo Borsellino". In quell'occasione, molto partecipata, intervennero il dott.

Salvatore Vella, procuratore della Repubblica di Gela, e il dott. Fernando Asaro, Procuratore della Repubblica di Marsala che hanno dialogato con il giornalista Ettore Bruno sull’eredità ed attualità del pensiero di Paolo Borsellino e sull’impatto di tale pensiero nella società siciliana. Riproponiamo pertanto alcuni passaggi dei loro interventi in questo giorno del ricordo onorando la memoria e l'impegno antimafia ed in favore della legalità pagato con la vita non solo dal giudice Borsellino ma anche degli agenti della sua scorta. 

Salvatore Vella: "Paolo Borsellino è stato un esempio umano, oltre che di grande capacità professionale. In quei 57 giorni dopo la morte di Giovanni Falcone non si tirò indietro o si nascose, continuò la su attività pur sapendo benissimo della tragica fine che lo attendeva. Antepose il suo lavoro e il suo nome al di là della sua vita stessa. Fu un esempio vero per molti giovani come me che studiavano legge”. Il procuratore Vella ha ricordato la drammatica stagione delle stragi parlando anche della “consapevolezza” che la sua Città, Mazara del Vallo, fino ad allora considerata un ‘isola felice’ per la presenza di un potente mandamento mafioso, acquisì sul fenomeno mafioso, vedi l’attentato a Mazara al commissario Rino Germanà nel settembre di quel tragico 1992. Vella ha infine sottolineato la necessità, oggi più che mai, dell’utilizzo di strumenti innovativi, già a disposizione in altri Paesi europei, per combattere il malaffare e criminalità organizzata che ha assunto sempre più caratteri transnazionali così come avevano previsto Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Ferdinando Asaro: "Paolo Borsellino ha contribuito fortemente alla creazione di un metodo innovativo nelle attività di indagini contro l’organizzazione della mafia, a partire dalla importanza e necessità di condivisione delle informazioni”. Il procuratore Asaro ha ricordato la drammatica stagione delle stragi. Proprio nel 1992 lo stesso dopo aver superato il concorso entrò in magistratura facendo carriera ricoprendo oggi l’incarico a Marsala che Paolo Borsellino ricoprì dal 1986 creando un pool di giovani magistrati impegnati nella lotta contro il malaffare in provincia.

Francesco Mezzapelle

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