A causa del forte maltempo di questi giorni, caratterizzato da forte vento e mareggiate, è caduto, fortunatamente senza danni a persone o a mezzi uno dei piloni che illuminano il porto nuovo dove ormeggiati i pescherecci; il pilone, come altri collocati all’interno dell’area portuale, si trovava in stato fatiscente. In pratica è crollato in quanto ha ceduto la base, ormai arrugginita,
dello stesso pilone poggiato su una base di cemento armato al di là dell’ultima banchina del porto peschereccio. Il pilone che ha una lunghezza di circa una ventina di metri ed al cui apice vi grossi riflettori, è improvvisamente crollato finendo fra le acque ed frangiflutti. (vedi foto n. 1 e n.2).
Purtroppo quello dell’obsolescenza dell’impianto illuminazione del porto nuovo è vecchio problema sempre però attuale, più volte il comandante della locale Capitaneria, Davide Accetta, ha sollecitato un intervento definitivo, attraverso il Genio Civile, della Regione per sistemare definitivamente l’impianto di illuminazione del porto nuovo di notte è insicuro e spesso chiuso agli operatori della pesca. D'altronde è strano che un porto peschereccio rimanga aperto a tutti, lo è sempre stato; chissà che questi non abbia favorito illeciti traffici celati anche grazie al buio.
Strano che solo il porto di Mazara è combinato così, le luci accese per un periodo e poi spente; inoltre il porto di Mazara non ha neanche un impianto idrico, né un sistema antincendio. “La Capitaneria ha la responsabilità della sicurezza nell’area portuale di Mazara del Vallo ma vuole contribuire con gli altri organi territoriali alla soluzione delle problematiche strutturali del porto che dovrebbe essere una priorità per l’Amministrazione regionale”.
A sottolinearlo è stato il comandante della locale Capitaneria, Davide Accetta, nel corso della riunione convocata il 21 ottobre per affrontare le criticità del porto mazarese. Alla riunione parteciparono operatori portuali, della pesca e della diportistica, alcuni rappresentanti degli Enti competenti in materia di realizzazione e manutenzione delle opere strutturali del Porto, il Comune rappresentato dall’ing. Alberto Ditta, ed il Genio Civile di Trapani con l’ingegnere capo Salvatore Pirrone; assenti rappresentanti della Regione e del Genio Civile delle Opere Marittime.
In quella riunione il comandante Accetta intimò la chiusura del porto peschereccio qualora gli enti competenti non avessero ovviato alle criticità fra le quali anche quella dell’illuminazione.
Il comandante Accetta aveva anche ipotizzato di agire per vie legali grazie al sostegno del prefetto di Trapani che ha interessato la Questura per un pattugliamento dell’area in quanto il buio è spesso complice di reati. L’area di notte è infatti teatro di furti all’interno dei motopescherecci, ed è frequentata da tossicodipendenti che utilizzano la copertura delle mura che proteggono l’area portuale, vedi la presenza di siringhe.
Gravi sono i disagi agli operatori del comparto ittico mazarese che frequentano l’area nella quale trova ormeggio più del 90% della flotta peschereccia mazarese e che ospita gli uffici della locale Capitaneria di Porto, una caserma ed il Comando navale della Guardia di Finanza.
Al buio anche il lungomazaro Ducezio. Infatti chi percorre, sia in auto che a piedi, al calar del sole il tratto di banchina del fiume Mazaro che va dal mercato ittico al dettaglio e fino al primo ponte sul fiume Mazaro deve prestare molta attenzione a causa della mancanza di illuminazione. A lamentare la mancanza di illuminazione sono diversi commercianti che hanno i loro magazzini di pesce ed attività che si affacciano su quel tratto di banchina molto trafficato per chi vuole raggiungere il quartiere Trasmazaro passando sotto il primo ponte e salendo sul secondo.
Ci chiediamo però perché ieri mattina, approfittando della presenza di una troupe di “Mi Manda Rai3”, un gruppetto di pescatori, e qualche ex armatore, insieme al sindaco Nicola Cristaldi, non ha sollevato, oltre quelle legittime, anche altre problematiche quali le condizioni del porto peschereccio e del porto canale, sempre più innavigabile e non solo per i pescherecci? Perchè non sollevato il problema della piccola pesca costretta a vendere il pesce in banchina come gli abusivi dopo la chiusura dell'asta del pesce di piazzetta dello scalo? La mancanza di un mercato ittico all'ingrosso (ancora non aperto)?
Oggi più che mai invece assistiamo ad una marineria mazarese ancora "miope" nonostante ridotta al lumicino che, invece di unirsi e trovare coesione per parlare con una sola voce ai tavoli della politica che conta, si lascia ancora dividere dai satrapi locali di turno, e da deputati anche provinciali, in campagna elettorale permanente. Ad ognuno di questi la propria fettina di torta, anche quella “ammuffita”, va bene.
Francesco Mezzapelle
05-02-2015 10,45
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