Mazara, Biblioteca comunale “stringi-amicizia” (grazie ai calcinacci caduti dalla cupola in tufo)

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
23 Agosto 2016 09:36
Mazara, Biblioteca comunale “stringi-amicizia” (grazie ai calcinacci caduti dalla cupola in tufo)

Più volte ci siamo occupati delle disfunzioni della biblioteca comunale allocata da qualche anno nei rinnovati del Complesso Filippo Corridoni. Più volte ci simo occupati del problema della caduta dei calcinacci dalla cupola di tufo che si trova proprio sopra la sala lettura.

Più volte lo stesso direttore della biblioteca, il dott. Rosario Salafia, ha segnalato il problema all’Amministrazione comunale. In effetti negli ultimi due anni più volte sono stati compiuti degli interventi ma nessuno è risultato risolutorio. Sta di fatto che la sala lettura della biblioteca comunale è chiusa. Così molti studenti universitari, molti mazaresi iscritti nelle Università fuori dalla Sicilia, sono costretti a stare in spazi ristretti, angusti, al fine di preparare gli esami o la loro tesi di laurea.

Una studentessa, Giusi Asaro, ci ha inviato una riflessione amaro-ironica su tale situazione che quotidianamente si vive nella biblioteca comunale. Ecco quanto ci ha scritto: 

"Studiare per la sessione d'esame di settembre nelle torride giornate estive è straziante, ma per fortuna ogni mattina mi alzo e vado in BIBLIOTECA COMUNALE!!! Aaaah...li sì che riesco a trovare la concentrazione ideale. Credo proprio sia un posto davvero confortevole, piacevole, caloroso...

Tutte le biblioteche d'Italia sicuramente invidieranno il nostro "programma stringi-amicizia". È un'idea eclettica, che verrà brevettata in tutto il mondo.Concretamente consiste nell'avere 4 tavoloni in un unico ambiente, di cui 2 adibiti a raccolta calcinacci precipitanti dal tetto.In questo modo i ragazzi sono "costretti" a studiare vicini vicini nei due tavoloni rimanenti, e di conseguenza sono costretti ad interagire tra di loro.

L'idea è rivoluzionaria: in questo modo anche lo studente di medicina saprà il contenuto dell'art 2043 cc studiato dallo studente di giurisprudenza accanto a lui, e quello di giurisprudenza saprà cos'è una molecola poliatomica.

Per rendere tutto ancora più accogliente, il clima della biblioteca viene lasciato "temperatura ambiente".Non sia mai che i giovani studenti mazaresi rischino un'indigestione per il freddo polare della biblioteca dovuta ai climatizzatori...quindi per tenerli al fresco niente è meglio dei ventilatori vintage.Perché questa città sostiene l'energia rinnovabile!!!E poi...e poi penso che spesso mi è capitato di avere interessanti discussioni con altri giovani come me sui disagi della nostra città, e l'epilogo è sempre lo stesso:Mazara è una città meravigliosa, non manca di nulla....però siamo costretti a scappare via perché questa perla di città non ci offre quello che abbiamo il diritto di avere!Giusi Asaro”

Questa mattina abbiamo verificato di presenza la situazione ed abbiamo notato la situazione abbastanza imbarazzante nella quale sono costretti a stare gli studenti; soltanto il buon senso e la gentilezza degli operatori comunali in quel sito permette loro in un modo e nell’altro di potere usufruire della biblioteca (vedi foto n.3).

Abbiamo saputo che l’ultimo intervento alla cupola da dove cadono i calcinacci (uno studente era stato sfiorato da una grossa pietra caduta da circa 16 metri) è stato effettuato lo scorso giugno da una ditta al quale il comune aveva commissionato i lavori, circa 10.000 euro; purtroppo dopo pochi giorni il problema della caduta di calcinacci si è ripresentato.

Più volte, anche questa mattina, la V commissione consiliare “Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Turismo e Sport, Politiche Giovanili” ha effettuato un sopralluogo e rilevate le diverse criticità presenti nella biblioteca. Vi è anche un atto di indirizzo ad hoc iscritto nell’ordine del giorno del consiglio comunale.

“Una città non è una città senza una biblioteca. Magari pretende di chiamarsi città lo stesso, ma se non ha una biblioteca sa bene di non poter ingannare nessuno” scriveva l’inglese Neil Gaiman, scrittore, fumettista, giornalista e sceneggiatore televisivo e radiofonico contemporaneo.

Mazara del Vallo fortunatamente, grazie a quanti in passato si sono spesi per creare un patrimonio storico non indifferente, ha una sua biblioteca comunale ma essa è dislocata in una sede a parer nostro inadeguata. Infatti oggi la biblioteca comunale, intitolata a “Leonardo Bonanno”, e l’archivio storico si trovano nei freddi, scuri e poco sicuri locali del ex asilo Corridoni. Eppure sono locali nuovi creati dopo la riqualificazione dello stesso complesso di via delle Sette Chiese.

La biblioteca comunale pochi anni fa, dopo aver trovato ospitalità per alcuni anni in locali in affitto dalla Diocesi a seguito della chiusura degli storici locali dell’ex Collegio dei Gesuiti di piazza Plebiscito per lavori di messa in sicurezza, è stata trasferita presso un’ala del nuovo complesso Corridoni. Circa 20.000 testi, antichi e di pregio, non sono mai stati trasferiti nei nuovi locali e sono, ancora, presso l’ex Collegio dei Gesuiti, giacciono, da diversi anni, in stanze umide con il rischio che molti loro siano ormai sbriciolati; questi al contrario di quelli presenti in via delle Sette Chiese non sono catalogati e pertanto la loro ricerca risulta impossibile l’archivio digitale provinciale.

Nei mesi invernali entrando nella nuova biblioteca di via delle Sette Chiese al fine di usufruire della pinacoteca è difficile trattenersi dal cadere in uno stato di forte depressione. I dipendenti comunali sono costretti a rimanere con addosso giubbotto, sciarpa e cappello per non ammalarsi vista la forte umidità ed il freddo che trapana dalle pareti; non basta qualche stufetta a riscaldare un locale non illuminato sufficientemente. Probabile che queste condizioni siano state alla base del crollo di alcuni calcinacci dal tetto (vedi foto n. 2) della cupola che sormonta la struttura. I calcinacci cadono sulla sala lettura della stessa biblioteca, una sala lettura (ecco anche qui la cattiva organizzazione degli spazi) in uno spazio aperto davanti alle due porte di accesso della biblioteca e agli uffici della stessa, insomma uno spazio non adeguato per quanti auspicano silenzio durante lo studio e la consultazione dei testi.

Adesso da alcuni mesi il problema non si pone in quanto la stessa sala lettura è stata dichiarata inaccessibile ed è chiusa da una catena con tanto di divieto di accesso (vedi foto n.1). La prima chiusura è stata disposta il 30 luglio 2015 a seguito di un sopralluogo dell’Ufficio tecnico comunale che su segnalazione del responsabile della stessa biblioteca, il dott. Rosario Salafia, accertò il distacco di un parte dell’intonaco di rivestimento della cupola che provocava la caduta di detriti sui banchi di lettura. La dirigente del I settore, la dott.ssa Gabriella Marascia, in quella stessa ordinanza di chiusura sollecitò il dirigente del III settore, l’ing. Stefano Bonaiuto, a predisporre la necessaria opera di manutenzione per far riaprire la pubblico la sala lettura.

“I libri per essere ben tenuti – si legge pure nel verbale V commissione consiliare “Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Turismo e Sport, Politiche Giovanili” – non vanno mai posti in ambienti umidi, polverosi e bui: l’attuale sede della biblioteca è umida, buia e polverosa”. Una delle criticità rilevate è quello della mancata sicurezza dei locali che sono stati spesso “visitati” dalla microcriminalità, fenomeno imperversante in città ed ancor più nel centro storico al calare della luce del sole.

Vi è un altro problema. Infatti più volte il personale della stessa biblioteca ha sollevato la necessità di creare le normali condizioni di sicurezza; l’area sarebbe videosorvegliata ma a quanto pare ciò non è servito a disincentivare i ladri che sono entrati già quattro volte nel giro di pochi mesi.

Come dicevamo la V Commissione consiliare ha presentato nei mesi scorsi alla Presidenza del Consiglio comunale un atto di indirizzo da sottoporre all’Amministrazione Cristaldi. L’atto, intitolato “Criticità riscontrate durante il sopralluogo nella Biblioteca Comunale”, si trova da mesi all’ordine del giorno del Consiglio comunale ma non è mai stato votato. Certamente la sua discussione in aula potrebbe recare molto imbarazzo all’Amministrazione del sindaco Cristaldi (lo stesso ha tenuto per sé la delega alla cultura).

Così la maggioranza in consiglio, il gruppo “Fratelli d’Italia” non ha mai sollevato la problematica, dall’opposizione (quel che rimane) neanche un cenno sulla questione. L’atto di indirizzo impegnerebbe l’Amministrazione a “mettere in sicurezza e rendere fruibili i locali della Biblioteca e adoperarsi per: installare apposite grate e sistemi di video – sorveglianza; ripristinare l’intonaco presso la sala lettura; climatizzare adeguatamente i locali; provvedere al trasferimento di tutti i volumi in possesso di proprietà del Comune in un’unica struttura; valutare se l’attuale allocazione della struttura sia la più idonea ad accogliere questo patrimonio culturale e per renderlo fruibile”.

A proposito ci chiediamo: non era prevedibile che i locali dell’attuale biblioteca risultassero inadeguati per questa funzione? Chi ha deciso poteva certamente scegliere i locali che attualmente sono occupati dalla Galleria di Arte Moderna dove, visti gli spazi, poteva essere allocata l’intero patrimonio librario del Comune ed in un ambiente luminoso. Perché, ci chiediamo inoltre, non spostare uno dei tanti climatizzatori presenti nella Galleria d’Arte Moderna nella Biblioteca dove si muore di caldo d’estate e di freddo d’inverno? D’inverno con la sala lettura “recintata” i ragazzi ed il personale sono costretti ad uscire all’esterno per potere raggiungere i bagni.

Nella vastità di edifici che l’Amministrazione si vanta di aver riqualificato nel centro storico (ed altri lo saranno secondo quanto comunicato nei giorni scorsi) si sarebbe certamente trovato il posto per la Galleria d’Arte Moderna.

La biblioteca come i musei rappresentano uno spazio non solo culturale, ma anche sociale, luoghi di incontro, scambio di idee e di partecipazione e nella partecipazione, che è condivisione, nasce la possibilità di elaborare forme di intelligenza collettiva e costruire nuove conoscenze. Un patrimonio che non è solo custode del passato e “servizio” per il presente, ma base per la costruzione di un futuro. A quanto pare l’Amministrazione comunale mazarese ignora questa possibilità. Mazara Capitale?

Francesco Mezzapelle

23-08-2016 11,00

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