Mazara, avviati rilievi batimetrici per il “dragaggio minimal” del porto canale

Alla Ares srl, terza ditta in graduatoria, è stato assegnato l’appalto di circa un milione di euro

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
06 Dicembre 2021 09:17
Mazara, avviati rilievi batimetrici per il “dragaggio minimal” del porto canale

Da oggi e fino all’8 dicembre la società Geonautics S.r.l. effettuerà dei rilievi batimetrici del bacino portuale e del retrostante porto canale di Mazara del Vallo. L’attività sarà eseguita con l’impiego della M/B “Neptune 1”.I lavori sono eseguiti in nome e per conto della società ARES S.r.l., la quale ha chiesto ed ottenuto qualche giorno fa l’emanazione dell’apposita ordinanza di sicurezza della navigazione da parte della locale Capitaneria di porto. I rilievi batimetrici sono finalizzati alla mappatura del fondale del porto di Mazara del Vallo in quanto la società Ares con il Decreto n.

2237, firmato lo scorso 11 novembre dal Commissario di Governo per il contrasto del dissesto idrogeologico nella Regione Siciliana, dott. Maurizio Croce, sono state assegnate alla società ARES S.r.l di Gioiosa Marea, provincia di Messina, i lavori di ripristino dei fondali del bacino portuale e del retrostante porto canale; in altre parole si tratta del tanto atteso dragaggio o quel che sarà considerato l’importo rimasto a disposizione.

Ricordiamo che si tratta di una vicenda abbastanza intrigata della quale ci siamo spessi occupati in questi anni. Dopo la rinuncia della ditta vincitrice dell’appalto, la Ecol 2000 di Messina, anche la seconda ditta in graduatoria, la Tiozzo F.lli e Nipote srl di Conche Codevigo in provincia di Padona, aveva rinunciato all’appalto. Pertanto il commissario Croce era rimasto per qualche giorno nel dubbio: rifare la gara di appalto o invitare la terza ditta dell’elenco delle 13 partecipanti alla gara su 41 imprese invitate. E così è stato con la scelta di assegnare i lavori alla Ares srl.

L’importo per la realizzazione dei lavori resterebbe quello lasciato dalla Ecol 2000 che ha un conto aperto visto che aveva già svolto dei lavori preliminari. La cifra dei lavori (ridotta progressivamente in questi anni in quanto utilizzata per indagini sui fanghi, consulenze varie e “lavori preliminari”) si dovrebbe infatti aggirare al milione di euro, considerato che verrebbe inglobato un ribasso d’asta riferito alla gara per il collegamento con il traghetto Mazara – Pantelleria di circa 400 mila euro.

Proprio l’irrisorietà della cifra relativa ai lavori da effettuare avrebbe probabilmente convinto la ditta Tiozzo e Nipote a rinunciare anche perché la stessa ditta veneta sarebbe venuta a conoscenza della nuova variante al progetto relativa al deposito dei fanghi che, in un primo momento, sarebbero dovuti conferire in alcuni cassoni allocati all’interno di un cantiere navale; la trattativa con il titolare del cantiere si sarebbe però interrotta per un mancato accordo economico.

Bisogna capire se con la nuova ditta incaricata, la Ares srl, tale ostacolo, relativo ai fanghi “pesanti”, sarà superato. Sarebbe infatti tramontata, non solo per questioni di sicurezza nell’area portuale ma anche perché i costi sarebbero alti, la possibilità di utilizzare una piattaforma navigante, dalle dimensioni di 1000 metri quadri. Su tale questione, anch’essa intrigata da risolvere, lo stesso Croce ha così chiarito: “per quanto riguarda i fanghi da asportare dai fondali, tutto rimane come prima, cioè la variante che prevede i fanghi di un certo tipo, saranno depositati in un cassone, gli altri, quelli sabbiosi, nella colmata B.

Spero che non sorgano altri problemi”. Ad ogni modo –aggiungiamo noi- un passo in avanti è stato fatto pur permanendo i dubbi sull’effettiva possibilità con questi lavori di rendere il porto canale pienamente usufruibile visti anche i relitti sommersi e semiaffioranti all’interno dello specchio acqueo portuale a seguito del maltempo dello scorso 10-11 novembre per il quale il Comune di Mazara del vallo ha richiesto lo stato di calamità naturale alla Regione avendo conteggiato i danni in circa 5 milioni di euro.

Nel fiume Mazaro ci sono oltre 67000 tonnellate di fango da prelevare. Percorrendo le banchine del porto canale è facilmente visibile il degrado presente in tutto il tratto che va dal canalone centrale fino al primo ponte sul fiume Mazaro; in diversi punti vi sono isole di sabbia nelle quali si sono incagliate in questi anni diverse imbarcazioni. (in copertina foto del porto canale scattata qualche giorno fa da piazzale Quinci).

Non sappiamo, dopo l’effettuazione dei rilievi batimetrici, quando inizieranno effettivamente i lavori del ”dragaggio minimal ” (da oggi lo chiameremo così) del porto di Mazara del Vallo, una cosa però sembra molto probabile e cioè che essi, una volta ultimati, potrebbero diventare strumento per la prossima campagna elettorale per le Regionali previste nel novembre 2022.

La questione del dragaggio è seguita attentamente da migliaia di cittadini, ed in particolare da un gruppo facebook, fondato dall’avv. Fabrizio Misuraca, denominato “Escavazione del porto di Mazara del Vallo”, che conta un migliaio di followers.

Francesco Mezzapelle

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