Uno strano ed inquietante fenomeno imperversa da mesi in città e sul quale, oltre che intervenire bisognerebbe anche riflettere. Le strade mazaresi, sia del centro città che della periferia sono insicure.
Non è certamente allarmismo quello nostro ma semplicemente constatazione della situazione alla luce dei fatti. E' crescente il fenomeno dei furti d'auto o dei tentativi di furto, e degli incendi di auto.
Ovvio poi che quando le vittime di un episodio criminale ricoprano ruoli particolari si possa pensare a qualcosa di più inquietante. Questo è il caso avvenuto nella notte del 31 marzo quando è stata incendiata una Panda di proprietà di una donna che l'aveva lasciata in sosta davanti casa, nella zona di piazza Madonna del Paradiso. La vittima di questo furto è anche sorella di uno dei giudici popolari al processo del giornalista e sociologo Mauro Rostagno, ucciso a Lenzi (Valderice) nel 1988. Il processo si sta celebrando al Tribunale di Trapani e ormai è alle battute finali.
Questa circostanza ha indotto gli agenti del commissariato mazarese e i loro colleghi della Squadra Mobile di Trapani a non trascurare alcuna pista; i due congiunti abitano a pochi metri di distanza una dall'altro. Probabilmente però si tratta di un tentativo di un semplice tentativo di furto conclusosi con un incendio, che ha danneggiato il cruscotto dell'auto, per l'impossibilità di avviare un'automobile; questa anche per il Commissariato mazarese sarebbe l'ipotesi più probabile anche perché nella stessa notte, poco distante, si è verificato un altro furto di vettura, stavolta andato a buon fine. Ad agire potrebbe essere stato lo stesso gruppo.
Nella zona tra le vie Roma e piazza Madonna del Paradiso nell'ultimo mese e mezzo si sono verificati diversi furti di automobili modello Fiat Panda.Queste utilitarie, a quanto pare, sono quelle maggiormente ricercate dai ladri. Resta la strana coincidenza che a distanza di un mese si sono registrati più furti, infatti sarebbero già diversi, sempre relativi a delle Fiat Panda. Chissà che non via sia –lo abbiamo ipotizzato circa un mese fa- proprio una micro-organizzazione dedita al furto di questo tipo di auto per poi rimetterle su altri mercati, clandestini, oppure rivenderne i ricambi una volta smontate.
Il motore della Panda, il Fiat Multjet risulta versatile, con una piccola modifica, circa la sua utilizzazione in altri settori, anche nella nautica; inoltre la Fiat Panda è un veicolo che passano "inosservato" qualora li si volesse utilizzare per compiere dei reati. Anche in passato l'utilitaria era tra le preferite, insieme con le Fiat Uno, dai ladri che poi la riutilizzavano per compiere altro tipo di crimini.
A questo fenomeno potrebbe essere ricondotto il tentativo di incendio ad un'auto fortunatamente non andato a buon fine perpetrato da ignoti nella notte fra sabato 5 e domenica 6 aprile nei pressi di via Ugdulena, un'arteria che collega il lungomare Fatamorgana a via Bessarione, nella zona del "Villaggio pescatori" di Trasmazaro. I militari della locale Compagnia dei carabinieri sono stati avvertiti nella mattinata di domenica mattina probabilmente dagli stessi proprietari dell'auto non appena accortosi di quanto avvenuto. Secondo la ricostruzione fornita dai carabinieri, i criminali avrebbero forzato l'apertura dell'auto, un'utilitaria, posteggiata davanti la casa dei proprietari. Poi gli stessi ignoti avrebbero collocato dei fogli di giornale sul tappetino del lato conducente ed appiccato le fiamme che però non si sarebbero propagate evitando così l'incendio dell'auto. Alla fine solo pochi danni, qualche centinaio di euro.
Chiara anche in questo caso la matrice dolosa così come per quanto avvenuto lo scorso 21 febbraio, il caso più grave fra quelli descritti, quando nelle prime ore del mattino nella cosiddetta zona della "marina" è stata incendiata una Fiat Multipla (anch'essa monta un motore Multijet) parcheggiata nella stretta via Pisa. Le fiamme, propagatesi rapidamente, hanno lambito le autovetture e le case vicine, in particolare alcuni edifici; alcuni residenti nella stessa via, ed anche alcuni agenti delle diverse forze dell'ordine e vigili del fuoco, intervenuti per salvare alcuni residenti, hanno quasi rischiato di perdere la vita asfissiati dal fumo e dal monossido di carbonio generato dal rogo.
Da mesi la cittadinanza attende l'attivazione da parte del Comune della videosorveglianza per la quale l'Amministrazione lo scorso settembre annunciò la firma del contratto con la sede di Palermo di Telecom Italia (società aggiudicataria dell'appalto con ribasso del 2,28% sull'importo a base d'asta di 279.752,07 euro) per la fornitura di sistema di videosorveglianza sul territorio comunale; 32 telecamere dislocate, per la maggior parte, nel centro urbano ma anche in punti strategici ed a maggiore rischio sicurezza della periferia mazarese.
Più di un mese fa il sindaco Nicola Cristaldi, a seguito della rottura da parte di vandali di tre vasi in ceramica, nel centralissimo Corso Umberto I, contenenti dei fiori, annunciò che "in quelle stesse ore si stava tenendo a Roma presso il Ministero competente la conferenza di servizi che consentirà l'inizio della posa delle telecamere, i cui lavori saranno effettuati dalla Telecom, società aggiudicataria dell'appalto".
08-04-2014 9,20
{fshare}