È stato il sindaco Giuseppe Castiglione ad aprire i lavori del convegno “Un faro nel Mediterraneo”, un’intera giornata dedicata al confronto e al dibattito sui temi dell’immigrazione e dell’accoglienza promossa dall’Amministrazione comunale di Campobello e tenutasi sabato scorso (30 settembre), nell’ex tonnara di Torretta Granitola, sede dell’IAMC del CNR.
I lavori sono stati moderati dall’arch. Maurizio Tosco. Il Prefetto Darco Pellos ha tracciato un excursus del fenomeno migratorio in Italia e, in particolare, in Sicilia, facendo innanzitutto la distinzione tra la migrazione dettata dal bisogno di protezione, relativa ad esempio alla fuga di rifugiati e richiedenti asilo, e quella che invece è dettata dal bisogno economico. «La nostra – ha affermato il Prefetto – è una terra naturalmente vocata allo scambio e al dialogo.
I flussi migratori non sono una novità di questo secolo, ma oggi più che mai è necessario dare delle risposte concrete a questo fenomeno, cercando un nuovo equilibrio grazie soprattutto al partenariato. Campobello – ha aggiunto – rappresenta sicuramente un esempio positivo in tal senso. Il sindaco Castiglione ha preso a cuore la situazione, dimostrando di voler collaborare con la Prefettura al fine di dare dignità e garanzie ai lavoratori stagionali. Il Comune si è quindi caricato di una grande responsabilità, tuttavia la situazione resta complessa e difficile.
Nei prossimi giorni il Comune allestirà il campo in cui, anche quest’anno, grazie anche alla collaborazione di Libera e della Croce Rossa, potranno trovare un minimo di accoglienza dignitosa i lavoratori in regola. La soluzione di oggi, però, è transitoria. Lavoreremo in questi mesi al fine di progettare entro la fine di marzo un piano definitivo di accoglienza per la prossima stagione che punti in modo prioritario al contrasto del caporalato».
«Anche quest’anno – ha aggiunto il sindaco Castiglione – nonostante le forti preoccupazioni legate all’esperienza degli anni passati, che ha visto insorgere le inevitabili problematiche sanitarie, di sicurezza e di ordine pubblico correlate all’affollamento di migliaia di persone in un singolo posto, considerato che il Comune di Castelvetrano, dove trovano lavoro tantissimi dei migranti ospitati a Campobello, non è riuscito a trovare un sito idoneo allo scopo, abbiamo riconfermato la disponibilità del nostro Comune ad allestire il campo di accoglienza al fine di garantire condizioni di vita dignitosa a questi lavoratori che rappresentano ormai forza lavoro necessaria per l’economia locale a condizione tuttavia che vengano garantite e rispettate le misure di sicurezza prescritte dai Vigili del fuoco e dall’Asp.
Pertanto, al fine di adeguare il campo agli standard igienico-sanitari e di sicurezza previsti per legge, garantendo così condizioni di vita dignitose ai lavoratori che vi trovano alloggio, quest’ultimo infatti potrà accogliere circa 250 lavoratori».
Nel corso della prima sessione, sono intervenuti, inoltre, il prof. Antonino Cusumano dell’Istituto Euroarabo di Mazara del Vallo, che ha inquadrato l’aspetto antropologico delle migrazioni con particolare riferimento alla componente umanitaria del fenomeno e alla necessità di alimentare il dialogo tra le parti in causa, e la senatrice Pamela Orrù, membro della Commissione parlamentare per le questioni regionali, che ha illustrato le linee guida del “Piano nazionale di integrazione dei titolari di protezione internazionale” da poco divulgato dal Dipartimento per le Libertà Civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno.
Sempre nella mattinata, il prof. Abdelkarim Hannachi dell’Università di Enna “Kore”, ha trattato l’aspetto statistico del fenomeno migratorio, presentando i dati raccolti nel Dossier Statistico Immigrazione 2016 elaborato dal Centro Studi e Ricerche IDOS, di cui è uno dei referenti regionali, e il dott. Felice Crescente, direttore dell’Ufficio provinciale del lavoro di Trapani, che ha tratto l’aspetto del Lavoro “eticamente corretto” con particolare riguardo alle sue ricadute territoriali e alle implicazioni sul marketing dei prodotti riconducibili al lavoro nero e con lo sfruttamento dei lavoratori migranti e rifugiati per fini umanitari.
La seconda sessione è stata aperta dal vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo monsignor Domenico Mogavero, che ha trattato l’aspetto religioso del fenomeno migratorio, facendo anche riferimento ai principi chiave della Geopolitica di Papa Francesco. Nel corso del pomeriggio, sono intervenuti inoltre la prof.ssa Anna Maria Cossiga, antropologa studiosa di migrazioni e membro della Commissione governativa per lo studio della radicalizzazione jihadista, che ha sottolineato la necessità di non accettare falsi e demagogici luoghi comuni creati ad arte per generare la paura del “diverso-migrante”.
Con l’intervento di Salvatore Inguì di Libera, si è invece entrati nello specifico del campo “Ciao Ousmane” in tutti gli aspetti problematici e positivi ad esso collegati. Il Commissario del comitato di Castelvetrano della Croce Rossa Italiana, prof.ssa Giovanna Di Stefano, ha parlato dell’aspetto dell’assistenza sanitaria ai migranti lavoratori ospitati all’interno del campo, mentre il dott. Vito Puccio, presidente della Fondazione San Vito della Diocesi di Mazara del Vallo, ha ricostruito la storia di Fontane d’Oro ed Erbe Bianche fornendo un quadro preciso della genesi del fenomeno della migrazione stagionale.
La sessione è stata chiusa dalla significativa e toccante relazione “Per sperare di rinascere” di Suor Luisa Bonforte, operatrice della Caritas della Diocesi di Mazara del Vallo, la quale ha trattato l’esperienza dell’Unità di strada contro il traffico delle donne per lo sfruttamento della prostituzione.
La giornata ha visto, inoltre, la presenza dell’ass. alla Solidarietà sociale del Comune di Campobello Lillo Dilluvio, che ha seguito in prima persona nei vari aspetti la problematica dell’accoglienza a Campobello, del vescovo di Trapani monsignor Pietro Maria Fragnelli e di una rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che si è complimentata sia per l’organizzazione sia per la scelta dei relatori sia per la bellezza dell’Istituto e della sua collocazione.
Hanno contribuito, inoltre, all’eccellente riuscita dell’inizitiva “Un faro nel Mediterraneo” anche il dott. Vincenzo Accardo, il direttore dell’IAMC-CNR di Capo Granitola Giorgio Tranchida assieme alla responsabile della segreteria Cecilia Spagnolo ed ai collaboratori Fontana, Giacalone e Chicchirillo, nonché l’AVIS comunale di Campobello di Mazara, il personale del Comitato di Castelvetrano della Croce Rossa Italiana e il responsabile della locale filiale di Banca Mediolanum Francesco Ciravolo.
Comunicato stampa3/9/2017{fshare}