Io sto con gli Ebrei e…..

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
12 Agosto 2014 13:10
Io sto con gli Ebrei e…..

Io non so se con l'ISIS del Califfo (discendente del Profeta!) Abu Bakr al Baghdadi stia iniziando lo stesso processo di islamiz- zazione ma di tipo Jihaidista, che portò la parola di Maometto dalla penisola arabica, Mar Nero fino a tutto il bacino del Mediterraneo.

Di certo so e vedo che il trend di espansione (vedi foto 1)  ha un andamento che borsisticamente parlando lo si potrebbe definire "orso".

In pochi mesi l'ISIS si e' espanso in quasi tutto il sud della Siria da appena fuori Baghdad, il nord dell'Iraq e posizionandosi momentaneamente, quasi a confini della Turchia. I soldi ad Abu Bakr non mancano in quanto le riserve delle banche requisite nelle città conquistate ammontano già diverse centinaia di miliardi di dollari, senza contare gli immobili confiscati. Immobili e proprietà integre in quanto la gente è scappata via senza perder tempo per non fare una fine orribile poiché questo tipo di intolleranza era ancora del tutto sconosciuta. Anche tra gli stessi sunniti!

Dobbiamo comprendere che abbiamo a che fare con un processo di islamizzazione transnazionale e senza alcun confine geografico.Un mondo retto secondo la Sharia dove il Jihad deve essere l'obiettivo primario del vero credente. Un'idea di mondo, che sta affascinando non solo disperati la cui speranza di una vita decente, sta solo ne poter accedere al loro Walhalla ma che affascina anche tanti musulmani "occidentalizzati" e diversi neo convertiti.

Da ogni parte d'Europa diversi di loro sono andati a fare il loro bravo master in Afganistan o in Siria come combattenti. Per fortuna qualcuno ci ha rimesso la pelle ma altri al loro rientro hanno iniziato a fare subito proseliti. Nel linguaggio spionistico li si può cominciare a considerare delle vere e proprie cellule terroristiche. Il nostro paese data la sua posizione in mezzo al Mediterraneo, per il Califfo rappresenta una vera terra promessa per ovvi motivi.

Del resto basterebbe un solo sguardo superficiale alla carta geografica del Mediterraneo per capire che non gli manca poi tanto per raggiungerlo visto che in Libia il banco è saltato, in Turchia Erdogan è diventato presidente e Cipro rimane per adesso il solito vulcano dormiente.

Per fortuna che per adesso Algeria ed Egitto sono in mano ai militari che piaccia o non piaccia sono gli unici per adesso, in grado di garantire uno stato laico. Certo qualcuno storcerà il muso, ma parlare di democrazia nel senso occidentale del termine in paesi fortemente islamizzati è un non senso poiché questo concetto è ben lontano dall'essere contemplato in questi paesi. Almeno per il momento.

E Israele? In questa prospettiva è l'unico in grado di garantire un argine efficace ed in tempi rapidi nel caso tale radicalizzazione dovesse affacciarsi ai suoi confini nonostante Hamas nella Striscia di Gaza cominci a guardare con un certo interesse al califfato che vede di buon occhio e benedice l'Art. 7 del suo Statuto che è bene ricordarlo al sesto capoverso recita testualmente: " ...L'Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno..."

Armi e soldi, dimenticavo, provengono da Arabia Saudita e Qatar!Situazione ben diversa in Cisgiordania dove il governo è in mano ad Abu Mazen (Al Fath ) che nei recenti colloqui di pace non si capisce perché sia stato tenuto fuori.

Faccio anche mia la convinzione di Amos Oz che l'unico vincitore in ogni caso è sempre Hamas sia che che sia lui a mandare al massacro il suo popolo sia che tale massacro ( perché di questo si tratta ) sia opera di Israele. Anzi, in quest'ultimo caso il suo credito (di Hamas), agli occhi del mondo islamico aumenterebbe notevolmente.

Con questo quadro generale se non si inizia subito ed in maniera seria a discutere con il Califfo compreso, si corre il serio rischio di una catastrofe umanitaria di proporzioni bibliche.

L'ONU avrà il suo bel da fare e non potrà certo permettersi alcun tentennamento come ad esempio nella ex Jugoslavia ma non potrà ugualmente perdersi in estenuanti colloqui specie se l' IS dichiara forfait come è probabile che sia. Sta però di fatto che in questa eventualità, i primi ad essere coinvolti volenti o nolenti saremmo noi data la nostra posizione centrale nel Mediterraneo.

Corrado Sansone

12-08-2013 15,00

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