Indagati 8 medici dell’Asp di Trapani per ritardi nelle diagnosi oncologiche

Indagine su ritardi che hanno compromesso diagnosi e cure, con 3.300 referti bloccati e accuse di negligenza

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
22 Giugno 2025 10:25
Indagati 8 medici dell’Asp di Trapani per ritardi nelle diagnosi oncologiche

Otto medici dell’Asp di Trapani sono ufficialmente iscritti nel registro degli indagati nell’ambito di un’inchiesta sui ritardi nell’interpretazione dei referti istologici, che avrebbe avuto gravi conseguenze per numerosi pazienti oncologici. Le accuse formulate sono tra le più gravi, quali omicidio colposo e lesioni personali. L’indagine è condotta dalla Procura di Trapani, con il sostituto procuratore Francesca Trainito, dopo che gli atti inizialmente erano stati trasmessi dalla Procura di Marsala, la quale aveva riconosciuto l’incompetenza territoriale. Il procedimento riguarda dieci pazienti i cui esami istologici sono stati refertati con diversi mesi di ritardo.

In alcuni di questi casi, si è scoperto che i tumori erano stati diagnosticati quando avevano già raggiunto uno stadio avanzato, compromettendo gravemente le possibilità di cura. Per questi dieci casi, la Procura ha richiesto al giudice una perizia incidentale con l’obiettivo di stabilire se i ritardi abbiano influenzato l’esito delle malattie, affidandosi a esperti medico-legali.

Il caso era venuto alla ribalta alcune mesi fa grazie alla denuncia pubblica di una paziente di Mazara del Vallo, la prof.ssa Cristina Gallo, che aveva scoperto di avere un tumore al quarto stadio soltanto dopo otto mesi dall’esame. La vicenda aveva anche attirato l’attenzione del vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, che ha presentato un’interrogazione parlamentare. Le indagini successive avevano portato alla luce dati preoccupanti: circa 3.300 referti “bloccati”, di cui 352 arrivati con un significativo ritardo, impedendo di avviare trattamenti tempestivi ed efficaci.

L’inchiesta mira a chiarire se alla radice di questo disservizio ci siano stati comportamenti negligenti o omissioni da parte dei medici incaricati, e se tali condotte abbiano causato, anche indirettamente, il peggioramento delle condizioni dei pazienti. Tra le morti più recenti, risale al 6 maggio scorso quella di un uomo di 87 anni di Marsala, deceduto a causa di un carcinoma squamoso infiltrante, diagnosticato con mesi di ritardo. L’indagine, ora formalmente avviata con gli avvisi di garanzia, si prevede possa allargarsi ulteriormente. L’incidente probatorio sarà un momento chiave per raccogliere prove e, con il supporto di esperti, verificare eventuali responsabilità sanitarie individuali. Nel frattempo, l’Asp di Trapani ha avviato controlli e preso misure correttive per prevenire il ripetersi di situazioni analoghe.

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza