Il potere delle “mazzette”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
08 Marzo 2014 08:57
Il potere delle “mazzette”

Caro pescatore mazarese,questa lettera è indirizzata a te e devo ringraziare un simpatico utente della rete (il web), tale Rosario Giacalone, con il quale ieri sera mi sono imbattuto in un simpatico, a tratti,

dialogo inerente a problematiche importantissime su temi attualissimi che sono state da stimolo per questa riflessione.

Cercando di essere breve, l'argomento in generale era "la crisi della pesca: cause ed effetti"; la discussione è partita da un messaggio "ridare dignità e orgoglio ai nostri pescatori" e questa frase mi tocca particolarmente perché il sottoscritto è figlio di pescatori da entrambi i rami familiari e da diverse generazioni.

Ci tengo a precisare che tutto il mio sostegno e la mia comprensione va ai "PESCATORI", perché -come spiegherò in seguito- armatori, comandanti, associazioni di categoria e classi dirigenti del comparto pesca, in mancanza di valide attenuanti, meritano tutti di finire alla barra a rispondere del reato di disastro ambientale ultimamente introdotto.

Scagionato il Signor Rosario, che pare si occupi di piccola pesca cioè il "pescatore" che fa una battuta di pesca della durata di una notte cercando di catturare le poche aragoste rimaste con piccole reti, punto la lente su chi per decenni invocava la costituzione di una "CAPUT MUNDI" con diritto esclusivo di pesca su tutto il Mediterraneo, con picchi di "delirium tremens" atti al deposito di marchi d.o.c., i.g.t, i.g.p. e non ricordo cos'altro!

Perché li accuso!?! Per aver commesso disastro ambientale. Per "potere delle mazzette", e non mi riferisco alla più banale delle varianti del reato di corruzione, ma bensì ad un meccanismo infernale degno di trovar posto tra gli aforismi nichilisti di Nietzsche a causa del suo male!

Le mazzette non sono altro che delle catene avvolte al cavo di fondo della rete (vedi foto 2), quello che striscia sul fondale. Mi dispiace non riuscire a quantificare quante tonnellate di gasolio si sono consumate in più a causa dell'appesantimento delle attrezzature di pesca."Perché si fa questo?" – chiesi anni fa ad un noto capitano mazarese di pescherecci- "Per scavare di più" – mi rispose lui dall'alto della sua proverbiale esperienza; lo diceva ad un appena diciottenne, atteggiandosi ad un lungocorso medagliato!

Conseguenza? SI E' DISTRUTTO UN HABITAT !La cosa che mi chiedo è: Ma Bruxelles e i più valenti assessori regionali alla pesca, sapevano e sanno come si pescava e si pesca a Mazara del Vallo? Sono a conoscenza delle "mazzette" che girano a bordo?!.

Nella "Gotan City della pesca" dove più di ogni altra città del Mediterraneo sono piovuti aiuti di ogni genere -per costruire imbarcazioni, fermo biologico, calamità naturali, libretti depositati, caro gasolio, demolizione delle imbarcazioni etc. - posso dire che oltre al reato di disastro ambientale citato, ed aggravato dalle tonnellate di spazzatura riversate in mare, danno all'erario, siamo anche inadempienti al "Trattato di Lisbona" e al "Protocollo di Kyoto". Qualora qualcuno se ne fosse dimenticato è bene ricordare che anche noi di Mazara del Vallo siamo cittadini EUROPEI.

Elenco una serie di inadempienze:- Necessità di combattere i cambiamenti climatici (tra i contenuti del trattato di Lisbona): a tutti sembra materia da scienziati, ma invece no! Basta essere dei bravi tecnici, qui per esempio chiamerei in causa il C.N.R., si perché se quest'ultimo non è nato a Trapani, Marsala, Sciacca o Porto Empedocle un motivo ci sarà. Se è sorto nella città con la marineria più grande d'Italia una correlazione ci sarà...Quali consigli o suggerimento in merito sono arrivati? Hai mai interagito?

- Protocollo sul mercato interno e sulla concorrenza (Art. 2 del trattato sull'unione Europea), un sistema che assicuri che la concorrenza non sia falsata: qui abbiamo dato il meglio di noi stessi! Approvvigionamento di gasolio senza pagamento delle accise sui carburanti, e ancora "turbativa d'asta del mercato del pesce".- Riduzione del 5% delle emissioni tra il 2008 ed il 2012: qui siamo stati fortunati per un semplice effetto fisiologico. Praticamente avendo demolito più del 5% della flotta, il carico di emissioni si è abbassato conseguentemente e chiaramente non perché siamo stati virtuosi. Tradotto vuol dire meno posti di lavoro e alimentazione di politiche assistenziali.

Per concludere caro Signor Rosario e cari pescatori, altrimenti rischiamo di perderci nei meandri di 50 anni di storia, voi non avete colpe! Non ne avete nessuna tra i delitti elencati e tanti ne mancano, voi avete sacrificato la vostra vita alle intemperie, lavorando contro ogni logica ragionevole di sforzo lavorativo. La colpa è di chi in questi anni se ne è stato comodamente a casa a guardare partite di calcio e giocare schedine, quando invece avrebbe dovuto indicarvi la giusta via da seguire per assicurare un futuro più sereno per i vostri figli e una condizione lavorativa più adagiata e non bestiale.Sappiate ben scegliere dunque i vostri compagni di briscola ma anche e soprattutto chi deve fare i vostri interessi e non soltanto quelli dell'assessore o del burocrate di turno.

Giovanni Calandrino

08-03-2014 9,45

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