Il bagno nella “spiaggia in Città” fra Bibbia, scienza e rivoluzione culturale

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
18 Agosto 2015 12:03
Il bagno nella “spiaggia in Città” fra Bibbia, scienza e rivoluzione culturale

Il 24 settembre 2010 sul sito Focus.it fu pubblicata la notizia riguardante un team di ricercatori americani che ha spiegato scientificamente uno degli eventi più antichi e misteriosi della storia: la separazione delle acque del Mar Rosso compiuta da Mosè e raccontata nella Bibbia.

La divisione delle acque del Mar Rosso descritta nell’Antico Testamento, operata da Mosè per portare in salvo gli Israeliti inseguiti dagli Egiziani, potrebbe non essere stata un miracolo divino ma…Atmosferico. È questa la singolare, e forse per alcuni blasfema, conclusione alla quale sono arrivati i ricercatori dell’Università del Colorado e del National Centre for Atmospheric Research.

Gli scienziati hanno utilizzato una complessa simulazione computerizzata per ricostruire i venti e i moti ondosi che avrebbero dato origine alla lingua di terra asciutta utilizzata dal Popolo Eletto per mettersi in salvo dai loro inseguitori.“I risultati della simulazione coincidono quasi perfettamente con il racconto dell’Esodo. Un forte vento proveniente da est levatosi durante la notte -spiegò Carl Drews- potrebbe aver respinto indietro le acque di una laguna per uno tempo sufficiente a permettere il passaggio del popolo di Mosè, per poi richiudersi sopra la cavalleria del Faraone”.

Secondo i calcoli di Drews un vento a 100 km/h spirato da est per 12 ore avrebbe potuto creare un corridoio asciutto lungo 3-4 chilometri e largo 5 che sarebbe rimasto aperto per circa 4 ore in una laguna nei pressi della odierna Port Said.

Chissà che proprio su questa possibilità, indicata dalla modello scientifico di Drews, non abbia fornito all’Amministrazione Cristaldi la certezza di potere separare le acque del lungomare davanti la Città, quel tratto compreso fra piazzale GB. Quinci e la chiesa di San Vito e ciò in considerazione dell'annunciata balneabilità relativa soltanto al primo tratto, cioè quello che da piazzale Quinci alla scalinata di piazza Mokarta.

Infatti l’11 luglio scorso, poco più di un mese fa, attraverso una nota il vice sindaco ed assessore ai Lavori Pubblici Silvano Bonanno così dichiarò: “Ecco i risultati delle analisi effettuate dal Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Asp di Trapani: le acque del tratto di lungomare compreso tra il piazzale Quinci e la scalinata di piazza Mokarta sono perfettamente balneabili. I valori emersi dai prelievi che l'Asp ha effettuato su nostra richiesta indicano che le acque sono pulite e balneabili.

E’ una notizia che non ci coglie di sorpresa in quanto eravamo certi che, grazie al grande lavoro messo in atto dal Sindaco Cristaldi con la chiusura degli scarichi fognari e l’attivazione del depuratore, le naturali correnti marine avrebbero consentito nel tempo di rendere balneabili queste acque. Forti di queste analisi avviamo ora l’iter che ci porterà, insieme alle altre autorità competenti, ad autorizzare la fruizione del mare nella spiaggia in città”.

Nella stessa nota si informava che “i risultati dei prelievi effettuati dall’Asp tra il 22 ed il 24 giugno nel tratto di mare compreso tra il piazzale Quinci ed il tratto sottostante la scalinata di piazza Mokarta sono estremamente confortanti. La presenza di escherichia coli, su un valore massimo consentito dalla legge di 500, varia tra 0 e 30, mentre su un limite di 200 quale valore massimo consentito dalla legge per la presenza di enterococchi, questa si attesta tra 2 e 6. Questi risultati indicano una perfetta balneabilità delle acque”.

Infine-sempre nella stessa nota- il sindaco Cristaldi sottolineò: “adesso la strada è tracciata. Avvieremo l'iter che ci condurrà in tempi brevi alla emanazione di una ordinanza di revoca del divieto di balneazione. Grazie al fatto che le acque sono balneabili, sarà anche possibile autorizzare nella spiaggia in Città la nascita di piccole strutture balneari, con la trasformazione di un'area che un tempo era ricettacolo di rifiuti in un luogo riqualificato e pienamente fruibile. Si tratta anche di una bella occasione di sviluppo economico. Sarà bello passeggiare nel nostro splendido lungomare a due passi dal centro storico, scendere nella spiaggia in Città e fare il bagno. E' un risultato straordinario - ha concluso Cristaldi - che attendevamo da tempo”.

Più volte la nostra redazione ha parlato del progetto della “spiaggia in Città” già cavallo di battaglia del sindaco Nicola Cristaldi nella campagna elettorale del 2009. Ci farebbe davvero piacere (qualora qualcuno pensasse il contrario) che un giorno l’intero lungomare, quello fra piazzale quinci e la Chiesa di San Vito divenisse balneabile. Bisognerebbe però che la Regione decreti ufficialmente la balneabilità di quel tratto della costa mazarese che per anni è stato luogo di degrado (vedi anche la presenza di pescatori abusivi notturni) nonostante l’Amministrazione si sia sempre prodigata per tenerla pulita.

Seguiremo con attenzione la situazione relativamente al tratto che va dalla scalinata di piazza Mokarta fino alla chiesa di San Vito, l'altro tratto per il quale vige pure l'attuale divieto di balneazione e per il quale speriamo i risultati delle acque siano le stesse del primo. Ancora però attendiamo il risultato delle analisi di questo tratto dove alcuni giorni fa, esattamente sabato 8 agosto a seguito di un forte temporale, dai muri del lungomare zampillava del liquido puzzolente che ha invaso un bel tratto dell’arenile (vedi foto n.2 inviata da un nostro lettore); ricordiamo che già negli anni scorsi, nel corso di temporali, nello stesso punto si è assistito allo sfondamento, a causa pressione, di una paratia disposta per arrestare una condotta fognaria che sarebbe collegata al depuratore.

Forse questo inaspettato evento non ha permesso che la notte di Ferragosto gli stessi Amministratori della Città dimostrassero personalmente quanto annunciato con un bagno in quel tratto dichiarato balneabile ricordando magari il format del bagno tra la folla del “grande timoniere” Mao Tse Tung del luglio 1966 sul fiume Yangtse che fu colto come la legittimazione simbolica della grande rivoluzione culturale. Aspettiamo però fiduciosi.

Francesco Mezzapelle

18-08-2015 14,00

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