Tanti cittadini, anche dei comuni limitrofi, hanno dato esplicita testimonianza a sostegno di una collettività che non vuole essere mortificata dagli interessi di bottega di alcuni personaggi politici e non si vuole rassegnare al servilismo di una parte consistente di quella che vorrebbe avere la pretesa di essere una classe dirigente.
Avevamo in questi mesi avanzato un sospetto che ora è diventato una certezza, dopo l’assenza dell’Amministrazione comunale: sull’apertura, sulla classificazione e sulla funzionalità dell’ ”Abele Aiello” si sta realizzando un intreccio di interessi e di convergenze tra la stessa Amministrazione Comunale di Mazara e il partito dell’assessore Gucciardi, una sorta di tacito accordo di non interferenza, che ha come punto di arrivo la consultazione elettorale regionale della prossima primavera.
Intanto, continuano a rimanere non risolti i gravi problemi organizzativi della sanità trapanese, investita da tanti disservizi, da carenze materiali, da deficienze strutturali, dalla mancata copertura dei posti in organico, dalla precarietà del personale sanitario.
Tutto questo si riflette pesantemente, nonostante l’impegno encomiabile del personale medico e paramedico, sulla qualità dei servizi, sulla salute dei pazienti, costretti, ancora oggi, a subire sofferenze aggiuntive, stress, lunghi tempi di attesa, mortificazioni di ogni genere.
Non è tollerabile imporre nuove sofferenze ai cittadini per puri calcoli elettorali.Questi furbastri della politica non rappresentano questo territorio. Non bisogna abbassare la guardia!La manifestazione del 31 gennaio 2017, che deve essere il punto di partenza e ci deve dare slancio e fiducia, ha dimostrato quanto siano lontani questi occupanti delle istituzioni dai bisogni della popolazione.
Stiamo lottando per affermare un giusto riconoscimento: la classificazione di presidio ospedaliero di primo livello dell’ “Abele Aiello”, per garantire la vita e la salute di tanta gente.
Mazara ha dato una dimostrazione di partecipazione e di democrazia. E non finisce qui.Bisogna alzare il livello della lotta.
Comunicato stampa1/2/2017{fshare}