Un'altra triste notizia, conseguenza della malasanità, scuote la Città di Mazara del Vallo. Un uomo mazarese di 47 anni, operato il 17 luglio scorso, ha appreso solo ieri di essere affetto da un adenocarcinoma ad anello con castone dell'appendice. Purtroppo, l'esito è giunto con un ritardo che, se evitato, avrebbe potuto consentire al paziente di intraprendere tempestivamente un percorso di cura. La vicenda della professoressa Maria Cristina Gallo ha evidenziato le gravi inefficienze del sistema sanitario regionale.
Il suo calvario, con otto mesi di attesa per l'esito di un esame istologico dopo un intervento per fibroma, durante i quali il tumore ha sviluppato metastasi, ha scoperchiato un vaso di Pandora. Sono 30 i nuovi casi positivi emersi dai circa 1000 referti istologici del 2024, analizzati dopo il 5 marzo a seguito di un piano straordinario regionale. Pazienti che attendono da mesi, vivendo nell'angoscia di un risultato che potrebbe cambiare la loro vita e che, in queste ore stanno ricevendo gli esiti. Il numero totale di esami che necessitano di refertazione è di 3.300, suddivisi in 1.405 campioni risalenti al 2024 e 1.908 campioni del 2025.
Secondo le tempistiche stabilite, si prevede che l'intera mole di analisi dei campioni dovrebbe essere completata entro due giorni. Tuttavia, l'effettivo raggiungimento di questo traguardo rimane incerto. Inoltre, il Presidente della Regione, Renato Schifani, riceverà il rapporto degli ispettori inviati dall'Assessorato alla Salute presso l'ASP di Trapani, un passaggio fondamentale per fare luce su questa situazione critica.
Di seguito pubblichiamo la nota di Davide Faraone, deputato nazionale e vice-presidente di Italia Viva:
“Altri 30 casi di tumori comunicati in ritardo dall’ospedale di Trapani. Ad altri 30 pazienti è stato comunicato un esito in ritardo”. Lo dice Davide Faraone, vice-presidente di Italia Viva. “Oltre al dramma della scoperta, l’impotenza di chi sa che per colpa di quel ritardo è stata messa a rischio la propria vita. Di fronte a tutto questo nessuno paga. Tutti i responsabili di questo sfacelo restano incollati alle poltrone in nome di accordi politici che nulla hanno a che fare con la salute dei siciliani. Il Presidente della regione Renato Schifani è il primo responsabile di una sanità da Terzo mondo, continua a rilasciare dichiarazioni di sdegno per quel che sta accadendo a Trapani. Ma si dimentica di cacciare quei dirigenti che guidano l'ASP e soprattutto dimentica, visto che li ha nominati lui, le proprie responsabilità”- conclude Faraone.