Questa notte se n’è andato un grande mazarese, un uomo di grandissima cultura e un poeta di spessore. Stiamo parlando di Lucio Zinna, 86 anni, già direttore scolastico a a Palermo dal 2008 residente a Bagheria. Un bel ritratto biografico sulla figura di Lucio Zinna si trova nella rivista internazionale di poesia “Frequenze Poetiche” ove si legge: “Lucio Zinna, nato a Mazara del Vallo (TP) nel 1938, si trasferisce nel 1958 a Palermo, per proseguire gli studi di filosofia e pedagogia nell’Università, dove si laurea.
Nel 1965 dà vita, a Palermo, al Gruppo di poeti d’avanguardia “Beta 71”, interagendo con il “Gruppo 63” e la “Linea Zero”. Consulente artistico del “Teatro Sperimentale di Prosa” di Palermo dal 1966 al 1968. Dal 1981 al 1988 collabora con propri testi ai programmi culturali radiofonici di RAI Sicilia e ad alcuni documentari televisivi. Nel 1989 cura testo e consulenza artistica per il documentario cinematografico Palermo (Ist. Luce), per la regia di Mauro Bolognini.
Negli anni ’70-’90 collabora con Domenico Bruno ed Elio Giunta al “Centro di Cultura Siciliana Giuseppe Pitrè” di Palermo, per gli incontri con gli autori (partecipano Elio Filippo Accrocca, Silvio Ramat, Mario Luzi, Michele Prisco, Giorgio Saviane, Alberto Bevilacqua, Giorgio Barberi Squarotti, Margherita Guidacci, Ruggero Jacobbi, Giuseppe Zagarrio e numerosi altri). Nel biennio 1998-99 realizza con Giunta, per il “Centro Pitrè”, l’iniziativa Dieci poeti per dieci canti della Divina Commedia, nella dugentesca Basilica della Magione di Palermo (in una delle tornate legge e commenta il XXVI canto dell’Inferno) e il ciclo Poesia come meditazione, in tre fasi: I.
Omaggio a Leopardi (per la prima volta Leopardi è letto e commentato in una chiesa), con una sua relazione; II. Vertici della spiritualità; III. Poeti del Novecento. Condirettore della rivista di letteratura «Arenaria» (1984-1996), cura in rete la collana di collettivi di letteratura «Quaderni di arenaria». Ha collaborato a numerose riviste con numerose pubblicazioni di poesia, narrativa e saggistica.
La produzione saggistica, prevalentemente dedicata al Novecento siciliano, è in parte confluita nel volume La parola e l’isola – Opere e figure del Novecento letterario siciliano (ISSPE – Istituto Siciliano di Studi Politici ed Economici, Palermo, 2007. Ha curato la sezione Sicilia in: Dialect Poetry of Southern Italy, a cura di Luigi Bonaffini (New York 1997) e in: AA.
VV., a cura di Massimiliano Mancini, Una tragedia senza poeta. Poesie in dialetto sulla Grande guerra. Testi e contesti (Il Cubo, Roma, 2016). Ne “I quaderni di Arenaria” sono apparsi: Nietzsche e Kafka (2001); Due letture dantesche (2002); Gli equilibri della poesia (2003); Perbenismo e trasgressione nel “Pinocchio” di Collodi (2008); Stagioni della vita e metafore della “soglia” nel realismo radicale di Leopardi (2010).
Sue poesie figurano in numerose antologie della poesia del Secondo Novecento e in antologie scolastiche. Gli sono stati attribuiti un Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri (1985) e vari premi alla carriera. Suoi testi sono stati tradotti in inglese, spagnolo, francese, portoghese, greco, romeno, serbocroato, macedone. A Lucio Zinna (in copertina nella foto pubblicata sul sito "Mazara Forever")si deve il termine “Isolitudine”, da lui coniato che su “Entronautica” - conversazioni sulla poesia (Edizioni Ex Libris a cura di Gino Pantaleone) così spiega: “…Attiene più che all'aspetto storico, politico, sociale, alla dimensione esistenziale, si riferisce al modo di sentirsi soli nell'isola.
Il siciliano, in linea di massima, vive questa sua condizione. C'è anche una sindrome particolare, che una volta chiamai sindrome del nauta: il siciliano come il navigante, che quando è in terra anela a partire, a mettersi in viaggio, poi quando è sulla nave, prima o poi anela a tornare a terra. Il siciliano desidera uscire dall'isola e quando poi riesce a uscirne si ammala di nostalgia e sogna di ritornare. Anche metaforicamente, l'isola è nave e la nave è isola”. I funerali di Lucio Zinna si celebreranno domani alle ore 14,30 presso la Chiesa del Sepolcro di Bagheria.
La redazione di Primapagina esprime profondo cordoglio e sentite condoglianze ai suoi familiari e agli amici, diversi intellettuali e artisti, che ne hanno condiviso gli studi e il suo pensiero.
Francesco Mezzapelle