La crisi idrica è una questione che ci riguarda da sempre, soprattutto perché mette a rischio non solo l'approvvigionamento di acqua per la popolazione ma anche le attività agricole e zootecniche, vitali per l'economia regionale. Questa emergenza è causata da una combinazione di fattori: precipitazioni notevolmente inferiori alla media, temperature più elevate del solito e una gestione delle risorse idriche che stenta a soddisfare le crescenti esigenze; altro fattore non meno rilevante, nel caso ad esempio di Mazara del Vallo, la vetusta rete idrica che a causa di frequenti guasti rallenta, o addirittura impedisce, l'approvvigionamento dell'acqua pubblica nelle case. Uno studio dell’Università di Palermo stima che entro il 2050 la Sicilia potrebbe vedere ridursi del 30% le sue risorse idriche naturali.
Detto così la crisi idrica sembra una cosa irrisolvibile, ma per contrastarla, in realtà, è bene iniziare a inserire nella nostra quotidianità delle azioni che aiutano a ridurre lo spreco d’acqua nelle nostre case, come evitare sprechi alimentari e ridurre il consumo di carne, specialmente bovina; installare raccolta di acqua piovana con serbatoi o cisterne anche per usi non potabili; recupero dell’acqua di condensa da condizionatori o asciugatrici, riutilizzabile per il ferro da stiro o piante; riparare immediatamente perdite; fare docce brevi (vedi anche la necessaria razionalizzazione dell'acqua delle docce negli stabilimenti balneari); riutilizzare acque “di scarto”, per esempio, acqua di pasta o di lavaggio.
Quindi per affrontare la crisi idrica non esiste una risposta unica, ma solo modi diversi di affrontare il cambiamento e forse è proprio da qui che dovremmo iniziare per avere un futuro più sostenibile che necessariamente passa attraverso la possibilità per tutti di usufruire dell'acqua, un diritto inalienabile.