"La provincia di Trapani, e in particolare Mazara del Vallo, rappresentano da sempre un punto di riferimento imprescindibile per la pesca italiana ed europea. Il nostro territorio custodisce una tradizione secolare, che ha reso la marineria locale la prima flotta peschereccia del continente, un primato che oggi rischia seriamente di essere compromesso dalle difficoltà strutturali e dalle disparità che i nostri pescatori si trovano a vivere quotidianamente".
Lo dichiarano Giacomo Scala, Segretario Provinciale Democrazia Cristiana e Vito Gancitano, Presidente Provinciale Democrazia Cristiana. "Una delle problematiche più rilevanti è rappresentata dal fermo biologico. Se da un lato - continuano - la misura in Italia viene rispettata in maniera rigorosa, con inevitabili conseguenze economiche e sociali sulle famiglie dei pescatori, dall’altro lato, nei Paesi rivieraschi e in molte realtà arabe limitrofe, le imbarcazioni continuano indisturbate le attività di pesca.
Ciò determina una concorrenza sleale che svilisce il senso stesso del provvedimento e mette in ginocchio chi, per senso di responsabilità e rispetto delle regole, sospende il lavoro. A questo si aggiungono altri nodi irrisolti: i costi sempre più elevati del carburante e delle materie prime, la difficoltà nell’accesso al credito e agli incentivi, la burocrazia lenta e macchinosa che rallenta ogni procedura, fino ad arrivare alla progressiva diminuzione della forza lavoro giovanile che non vede più prospettive in questo settore.
Tutto ciò, in un quadro già aggravato dalle tensioni geopolitiche nel Mediterraneo, rende ancora più fragile la posizione della nostra marineria". In questo contesto, il Segretario Provinciale Giacomo Scala e il Presidente Provinciale Vito Gancitano, nonché Commissario cittadino della DC a Mazara del Vallo, da sempre in prima linea nella difesa dei marittimi e del comparto, si sono mossi in prima persona per dare una scossa a livello istituzionale. "È necessario - continuano - che le istituzioni regionali e nazionali comprendano fino in fondo che il comparto pesca non può essere trattato come un settore marginale.
Al contrario, rappresenta un pilastro identitario, economico e culturale, che garantisce lavoro a migliaia di famiglie e che porta il nome della Sicilia e dell’Italia in tutto il mondo. Per questo, come Democrazia Cristiana, riteniamo imprescindibile l’apertura di un tavolo di confronto urgente. Un ringraziamento va al Capogruppo della DC, On. Carmelo Pace, da sempre vicino ai pescatori, che si è immediatamente mobilitato per fare avviare un tavolo tecnico operativo, presso l’Assessorato Regionale all’Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, guidato dall’On.
Luca Sammartino, che già ha mostrato sensibilità sul tema. È fondamentale che da questo confronto scaturiscano misure concrete: ristori equi, interventi di sostegno economico per i costi di gestione delle imbarcazioni, programmi di valorizzazione dei prodotti ittici locali e strumenti di tutela per la nostra flotta, penalizzata da regole che altri Paesi non rispettano. La marineria trapanese non chiede privilegi, ma giustizia e pari dignità. Chiede che il sacrificio di chi ogni giorno affronta il mare, con professionalità e con amore per il proprio lavoro, sia riconosciuto e sostenuto dalle istituzioni.
Solo così potremo garantire un futuro a un comparto che ha fatto grande la Sicilia e che ancora oggi rappresenta una delle risorse più autentiche della nostra terra", concludono.
Comunicato stampa