“La Voce”: “Piano spiagge: incapacità e scorrettezze locali e regionali”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
03 Dicembre 2015 12:45
“La Voce”: “Piano spiagge: incapacità e scorrettezze locali e regionali”

La gestione del demanio marittimo in Sicilia e in particolare nel territorio di Mazara del Vallo da parte dell’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente, lascia perplessi e spesso sembra dettata più da interessi di piccoli potentati che dalla salvaguardia dei diritti della collettività.

Naturalmente non può essere così, anche se non si comprende per quale motivo il dipartimento incaricato dell’approvazione del “Piano di utilizzo del demanio marittimo”, già approvato dal consiglio comunale di Mazara del Vallo il 22.03.2013, non si pronunci dando una risposta di accoglimento o di rigetto in modo che si possa operare in un quadro correttamente normato.

In assenza di chiarezza regolatoria, il comune è quasi costretto a sancire la nascita di nuovi stabilimenti balneari o la modificazione della loro collocazione secondo criteri che spesso sembrano assumere carattere di arbitrio, pur volendoci convincere che non sia questa l’intenzione di chi è costretto a trattare una materia delicata per gli interessi sia degli imprenditori del settore che del grande pubblico, dentro un quadro normativo che la regione Sicilia, con la flemma che la contraddistingue, nel corso degli anni ha modificato attraverso leggi, disposizioni particolareggiate e linee guida per l’utilizzo del demanio marittimo.

La materia così è diventata complessa e possibile fonte di arbitrii.Ancora oggi, come ricordavamo, non si ha notizia del piano trasmesso dal comune di Mazara del Vallo all’Assessorato all’Ambiente ma, allo stesso tempo, non si ha notizia di interventi e solleciti da parte dell’amministrazione Cristaldi per l’approvazione del piano spiaggia.

Sembrerebbe quasi che assessori e consiglieri non sappiano dell’esistenza del piano stesso (in attesa di approvazione) o non siano ad esso interessati.La mancanza di questo strumento urbanistico provoca non pochi problemi ai titolari degli stabilimenti balneari che, a stagione già inoltrata, sono costretti a rincorrere l’autorizzazione, non avendo alcuna certezza su dove collocare la propria attività che, essendo stagionale, si esaurisce in pochi mesi.

Come si possa fare impresa in queste condizioni bisogna che qualche sapiente e solerte amministratore lo spieghi agli imprenditori ed ai cittadini tutti.Questo modo di gestire con superficialità e improvvisazione da parte del Servizio 5 Demanio Marittimo dell’ARTA crea altresì difficoltà a quei bagnanti che, per vari motivi, preferiscono fruire della spiaggia libera. Le leggi in materia stabiliscono che una parte del litorale, non inferiore al 50%, deve essere libera per consentire l’utilizzo pubblico e gratuito del bene demaniale marittimo.Se fossimo propensi al “pensar male” di andreottiana memoria, diremmo che questo stato di precarietà normativa consente all’amministrazione comunale di gestire arbitrariamente assegnazioni provvisorie.

Ma noi non lo crediamo e speriamo con ottimismo inossidabile che più semplicemente queste carenze si spiegano con l’incompetenza e l’inefficacia della macchina pubblica locale.Il comportamento scorretto e al limite della legalità di taluni funzionari dell’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente è riscontrabile anche in altri casi di gestione delle aree demaniali marittime. Un esempio per tutti: nel nuovo porto di Mazara del Vallo si consente da molti anni ormai un regime di “monopolio” per la vendita di carburante marino, sebbene varie aziende abbiano presentato progetti che, forse, si sono tristemente arenati sui fondali melmosi del porto, ancora in attesa del dragaggio promesso e mai effettuato, come è stato per i progetti che ricordavamo.

Centro Studi “La Voce”

03/12/2015

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