Caso Denise, rigettata richiesta di proscioglimento per l’ex pm Angioni

Nel corso dell’udienza del 28 gennaio ammessi alcuni dei testi chiesti dalla difesa. Dichiarazioni della Angioni

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
30 Gennaio 2022 20:05
Caso Denise, rigettata richiesta di proscioglimento per l’ex pm Angioni

Nel corso dell’udienza avvenuta il 28 gennaio presso il Tribunale di Marsala è stata rigettata la duplice richiesta di proscioglimento (di accusa e difesa) per il giudice Maria Angioni, processata per false informazioni al pm nell’ambito delle indagini sul sequestro della piccola Denise Pipitone. Ricordiamo che il magistrato, lo scorso maggio, dichiarò che vi furono “depistaggi” nell’ambito dell’attività investigativa relativa alla scomparsa della bimba avvenuta il primo settembre 2004.

Il giudice ha ritenuto che le dichiarazioni non possono trattarsi di ritrattazione -ha detto il giudice Giusy Monterriccio al termine di una breve camera di consiglio. “In particolare le dichiarazioni rese oggi afferiscono all’elemento soggettivo del reato”, ha continuato il giudice, riferendosi alle dichiarazioni spontanee rese da Angioni in apertura d’udienza. Prosegue dunque il processo nei confronti del magistrato, imputata per “false informazioni al pm”, in seguito ad alcune contraddizioni contestate dalla Procura di Marsala dopo averla ascoltata nel maggio 2021.

(in foto-collage di copertina l'ex pm Maria Angioni e la piccola Denise Pipitone)

Nel corso della stessa udienza il giudice Giuseppina Montericcio ha ammesso alcuni dei testi chiesti dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Stefano e Andrea Pellegrino. Sono stati ammessi l’ex procuratore della repubblica di Marsala Antonino Silvio Sciuto, l’ex sostituto Luigi Boccia, che insieme alla Angioni furono tra i primi a indagare sulla scomparsa della bambina, gli allora consulenti della Procura marsalese Luigi Simonetto, Paolo Agate e Gioacchino Genchi, l’allora dirigente del commissariato di polizia di Mazara, Antonio Sfamemi, e l’allora fidanzata (poi moglie) Stefania Letterato, che era amica di Anna Corona, madre di Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise, processata e assolta per concorso nel sequestro, due marescialli dei carabinieri, Lombardo e Di Girolamo, Piera Maggio e Giovanni Caravelli, direttore dei servizi segreti (Aise) e il giornalista Angelo Maria Perrino, direttore di “Affaritaliani”.

Il giudice Montericcio non ha, invece, ammesso, perché presentata fuori tempo massimo, una seconda lista presentata dalla difesa, nella quale figurava anche il nome dell’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Gianni Letta. Quest’ultimo, ha spiegato la Angioni, “ai primi del 2005 era presente a Palazzo Chigi, mi ha riferito l’avvocato Giacomo Frazzitta, quando Piera Maggio, in qualità di parte offesa, e il suo legale furono convocati per chiedere loro ‘spiegazioni’ sui ‘problemi’ tra la Procura di Marsala e la polizia”.

La prossima udienza del processo alla Angioni sarà il 14 febbraio. Tra i testi citati per quella data il pm Luigi Boccia. Al termine dell’udienza Maria Angioni ha dichiarato: “Non ho ritrattato. Con la decisione della giudice Montericcio di non accogliere la richiesta di proscioglimento ho ottenuto il mio obiettivo, che è quello di perseguire la verità nel caso Denise, per il quale, di recente, credo di aver fornito importanti spunti investigativi, come quello dell’acquisto di sim telefoniche da un negozio di Terni, del quale non figura indirizzo e partita Iva, utilizzate l’1 settembre 2004 da persone, una anche molto importante, che potrebbero avere avuto un ruolo nel sequestro della bambina. E il tracciato di una queste sim, il giorno della scomparsa, è compatibile con la zona del sequestro e le vie di fuga dalla città”.

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